Cinema e storie: Le Favolose del cinema del XX secolo

Ladies and Gentlemen abbiamo il piacere di presentarvi per la prima volta sullo stesso “palco”, sei donne, sei attrici che hanno reso il teatro, il cinema e la TV un’arte dell’intrattenimento senza eguali.

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Con le loro interpretazioni e il loro carisma hanno fatto la Storia della settima arte: il Cinema. Sono diventate dei volti familiari sempre con la classe e la bravura che le ha contraddistinte tra tutte.

Ecco il 1° capitolo di “Le Favolose” con le prime tre migliori attrici del Novecento ancora sulla cresta dell’onda:

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Maggie Smith

Angela Lansbury

Julie Andrews

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*Il nostro omaggio a queste grandi donne perché il talento vero non ha età per esprimersi.

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1) Lo snobbismo d’antan di scena della Comandante Maggie Smith

Sguardo diretto – vorresti indovinare cosa pensa di te – un aplomb very british con un sorriso appena accennato. Così si presenta Maggie Smith.

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Cinema e storie: Le Favolose del cinema del XX secolo

Classe ’34 nata nel quartiere Ilford di Londra, Margaret Natalie Smith è la terza figlia degli Smith-Hutton Little. Cresciuta sotto una buona stella, con la famiglia si trasferisce a Oxford dove mostra subito il suo naturale talento recitativo. Di formazione classica frequenta infatti la Oxford Playhouse School dove prende lezioni di danza, portamento, canto, dizione ed è una grande lettrice per essere il più completa possibile. Queste sono solo le sue prime basi per iniziare a dedicarsi alla sua grande passione: il teatro.

E prediligendo Shakespeare, calca i palchi del teatro inglese negli anni d’oro, ’40-’50. Sempre in questi anni all’Old Vic Theatre di Londra conosce un’altra promettente stella, Judi Dench, con la quale stringerà una lunghissima amicizia che durerà 60 anni!

I suoi esordi avvengono quando vince il contest “New Faces 1956”, infatti Maggie ormai maggiorenne si trasferisce in USA e prima debutta a Broadway per poi proporsi a Hollywood. E ci riesce grazie alla sua preparazione e al suo stile tutto inglese che tanto piace agli americani. Insomma inizia così una ricca carriera (anche) cinematografica. Touché.

Nel corso di questi anni ha modo di affermarsi come un’attrice versatile, attenta e disciplinata: la vediamo dai drammi come “International Hotel” del ’63 con star del calibro di Liz Taylor, Richard Burton e Orson Welles, ai film commedia come “Hot Millions” del ’68, dal genere musicale e giovane come “Sister Act I e II” (con l’esuberante Whoopi Goldberg e Lauryn Hill dei Fugees tanto per dire) allo spassoso “Il Club delle prime mogli” e al più classico “Un tè con Mussolini” di Franco Zeffirelli.

In tutto ciò qual è il segreto di Maggie Smith? Avere un animo di ferro con una pungente ironia che solo le persone con una certa intelligenza e sensibilità possiedono.

Interpreta inoltre parti teatrali adattati per il cinema, per cui vi consiglio di vedere il demenziale “Invito a cena con delitto” (’76) con Peter Sellers, Peter Falk e Truman Capote. Invece per i fantastici look anni ’70 date uno sguardo a “California Suite” del ’78 per il quale ha vinto il secondo Oscar come Miglior attrice non protagonista.

Allora ecco il video sulla premiazione Oscar del ’79 con una Brooke Shields che la nomina davanti ad una platea di attrici da paura:

Infatti il primo Oscar come Migliore attrice protagonista l’ha ricevuto nel 1970 con “La strana voglia di Jane”.

Andiamo avanti di qualche decennio e arriviamo negli anni 2000 quando farà parte del cast stellare per la serie cinema Harry Potter”. Vestirà infatti i panni magici della Prof. Minerva, e secondo me in una vita passata è stata veramente una maestra delle arti magiche altrimenti non si spiega l’enorme successo che ha avuto con questo personaggio fantasy, conquistando anche i giovanissimi.

Vista in “Quartet” di Dustin Hoffman (2012), non perde i suoi modi diretti e sarcastici (ma sempre con eleganza) nonostante l’età della saggezza che avanza. Di recente ha poi preso parte con l’amica Judi Dench al sequel di “Marigold Hotel” e penso che un’attrice come lei non ha bisogno di ripetersi ma se accetta un seguito allora vale la pena vederlo.

Cinema e storie: Le Favolose del cinema del XX secolo

Infine volto noto anche per le serie TV la vediamo, fine ’80 inizio ’90, in “Suddenly, Last Summer” tratto dalla pièce teatrale di Tennesse Williams con regia di Richard Eyre. Ultimamente è pure apparsa nella fantastica serie inglese in costume “Downtown Abbey” (2010-2015) – che io amo – dove ha interpretato la Contessa Madre di Grantham. Un grande nome per un grande personaggio, ottenendo così un altro strepitoso successo – serie tra l’altro che vi consiglio vivamente di vedere -. Nelle interviste ha commentato poi la conclusione  dell’ultima  stagione (la 6°) dicendo di essere  felice di non aver più nulla a che fare con i corsetti. E come non capirla:

<< [..] Dio sa come facevano a vivere all’epoca dovendoli indossare tutto il tempo>>

Passando ai mille premi ricevuti, ricordiamo i 7 Bafta, un Tony Award, tre Golden Globe e un American Comedy, e tra le più alte onorificenze, dopo essere stata nominata nel ’70 Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico, nel 2014 è stata accolta dalla Regina Elisabetta II come Membro dell’Ordine dei Compagni d’Onore <<per i servizi all’arte drammatica>> (da Wikipedia). 

Insomma che dire? Che è apprezzata da tutti perché <<She is terrific!>> (“è incredibile!”), <<She is of course a brilliantly witty, engaging person to talk […]>> (“certo è una persona con una intelligenza brillante con cui poter parlare”) e sa come “proteggere” il proprio talento e privacy (lo dice Simon Callow, attore e regista che ha lavorato con lei). E sì, sono nati diversi meme e parodie ma l’imitazione è una forma di ammirazione, così si dice no?

Allora vedetevi questo sketch del Saturday Night Live dove un altro attorone da prima fila, un certo Ian McKellen (quello del “Signore degli Anelli” tra i tanti) la imita nelle vesti e nel suo accento british citando la sua grande amica di teatro e cinema Judi Dench. Applausi.

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2) Dalla TV alla corte di sua Maestà con la Dama Angela Lansbury ossia La Signora in Giallo

Con tutti i falsi annunci che sono circolati sulla sua scomparsa, le hanno solo assicurato una lunga vita già fino ad ora intensa.

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Partendo dal presupposto che la sottoscritta l’adora – chi non l’adora? – Angela Lansbury ha sempre trasmesso una grande simpatia, bonarietà e positività nonostante la sua vita privata non facile e l’odio-amore con Hollywood, così la eleggo ufficialmente Miglior nonna del millennio che tutti noi vorremmo!

Ma prima bisogna affrontare il suo agente.

Cinema e storie: Le Favolose del cinema del XX secolo

Detto ciò, scoperta grazie al film disneyano “Pomi d’ottone e manici di scopa” del ’71, l’ho seguita poi nella celeberrima serie TV di gialli e da li ho saputo  che – ovviamente – ha girato in tournée i maggiori teatri d’America e del mondo, e che è pure apparsa nel 2012 sulla cover del noto magazine inglese intellectual-chic The gentlewoman indossando occhiali giganti retrò, fotografata da Terry Richardson → qui l’intervista

Insomma Angela Lansbury è oramai assodato che è un’icona della cultura pop. E’ un mito, non ve lo sto manco a dire e ha compiuto 90 anni e più con che spirito poi!

Angela Brigid Lansbury, nata nel 1925 a Londra, tiene ancora alto il nome dell’Inghilterra, che come vedremo l’ha premiata. Nel ’40 si trasferisce a New York e grazie alla madre cresce nell’ambiente dello spettacolo: frequenta così il fantastico mondo di Broadway. E’ una brava cantante e ballerina di varietà e si fa conoscere anche per il suo splendido sorriso. Il suo debutto avviene con due star che avrebbero messo soggezione a chiunque ma non a lei, ossia Ingrid Bergman e Charles Boyer nel film “Gaslight” (’44). Infatti ecco fresca fresca la prima nomination all’Oscar ed era solo diciottenne!

Firma così un primo contratto che la introduce ufficialmente nel cinema: da ora in poi sarà con la Metro Goldwyn Mayer.  Nella sua lunga carriera, ha recitato grandi Classici come “La lunga estate calda” (del ’58) con Paul Newman e Joanne Woodward (gossip: è qui che Joanne si innamora di Paul, sposandolo poi) e “Blue Hawaii” con il bello degli anni ’50, Elvis Presley. In alcune interviste Angela ricorda Elvis come una bella persona divertente. Un mito.

Andando avanti, vale la pena vedersi questo video degli Oscar del ’73 dove si rivela un’acrobatica ballerina e lasciamo stare gli abiti (stupendi!).

Per la serie tutti sanno che: è stata la fantastica Jessica Fletcher nella serie tv “La Signora in Giallo” (Murder, she wrote) dal 1984 al 1996 con film nel ’97 e nel 2003. Un appuntamento fisso per tutte le casalinghe di Voghera e per tutti noi! Successone globale tanto che negli anni sono nate parodie e dei meme very simpa sul web. Ma lei nel frattempo ha vinto dei Golden Globe, prima ha cantato per il musical “Sweeney Todd” (1982) [qui il video] e in seguito per “La bella e la Bestia” della Disney nel 1991. E finalmente nel 2014 ha ricevuto l’Oscar alla Carriera. Applausi, solo applausi.

Cinema e storie: Le Favolose del cinema del XX secolo
In basso a destra un lavoro grafico di Alessio Bruno – AB81

Ma non vi fate ingannare dalla sua totale benevolenza perché quando vuole dice cosa pensa come:

<< […] Non c’era l’interesse che c’è oggi per i vestiti addosso alle attrici. È tutto un parlare di Tizia che indossa Balenciaga e io non ho niente contro Balenciaga o altri stilisti ma vorrei anche capire se in giro ci sia gente capace di recitare o solo di indossare dei begli abiti da sera>>

(Fonte: Vanity Fair

Tra i stra-meritati riconoscimenti, è stata nominata nel 2014, dalla Regina Elisabetta II come Dama dell’Impero Inglese. Una onorificenza che non è data così tanto per, anzi… solo dopo un attento esame (e tanti anni) sui propri valori e attività di rilievo scritte nero su bianco con il sigillo della Corona, la si può ricevere. Ha vinto cinque Tony Awards (gli Oscar del teatro americano) e nel 2015 è stata premiata anche dalla Royal Opera House di Londra con un Olivier Award per <<celebrare il suo ritorno sul palcoscenico della capitale britannica dopo 40 anni di assenza>> (fonte: ansa.it).

Come ultimo aggiornamento sui tanti premi, ricordiamo che nel 2016 ha preso pure un Volta Award durante il Festival Internazionale del Cinema di Dublino.

Tornando alla sua vita privata (che lei ha saggiamente cercato di mantenere lontana dai gossip), Angela non ha avuto una vita facile ma ha avuto un grande amore, il produttore Peter Shaw nonché suo secondo marito. Lui stravedeva per lei e viceversa. Raccontando la loro vita insieme ha affermato che le ragazze di oggi darebbero chissà cosa per avere gli uomini – i gentlemen– di un tempo. L’ha detto! Avete sentito ragazzi in ascolto?

Quando non è in TV o a farsi gli affari suoi in family, è in teatro, suo primo amore ed è attuale come non mai. Mi piacerebbe vederla in teatro ma non credo arriverà in Italia quindi faccio prima a volare a Londra. D’altronde è un mito in tutti i sensi: è irraggiungibile.

Per il resto aspetto una sua biografia e detto ciò vi lascio con questo video (come non potevo!):

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[Aggiornamento dal 2020: il 16 ottobre la nostra Favolosa ha festeggiato ben 95 anni! Un mito del piccolo schermo e del cinema classico. Ancora Auguri!]

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3) Tutta la potenza canora e la dolcezza della stella Julie Andrews

Agli Oscar 2015 Lady Gaga le ha reso omaggio cantando un medley di “Tutti insieme appassionatamente” conosciuta in originale come “The Sound of Music”.

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Dopo l’esibizione lei è apparsa commossa, a sorpresa sul palco, accolta con una standing ovation: ecco Julie Andrews. Qui il video se ve lo siete perso.

Se c’è un patrimonio che l’America deve conservare con fierezza, questo è il musical. Julie Andrews infatti ha contribuito a renderlo noto in Europa (anche in Giappone e Corea) per cui questo genere deve molto a lei. Inchino profondo.

Vista in “Mary Poppins” (del ’64) quando ero una spensierata bimbetta, l’ho ritrovata nel super classico “Tutti insieme appassionatamente” (’65). Con quest’ultimo ha vinto ben cinque Oscar e nel 2015, per la gioia di tutti i suoi fans, si è festeggiato il 50° anniversario del film.

Esatto, vi sto rivelando il mio background ma questi erano i Classici che ci hanno fatto veramente sognare e che abbiamo visto e rivisto fino a consumare il VHS. Dopo c’è Cristina d’Avena per dirla tutta ma questa è un’altra storia. Poi l’ho ammirata in “Victor Victoria” dell’82 (appare strepitosa sotto la regia del marito Sir B.) per il quale ha ricevuto un David di Donatello come Migliore attrice straniera, un Golden Globe e il Premio César conquistando anche lo status di icona gay. Merito della sua bravura, bellezza e dei costumi luccicanti di Patricia Norris. La amo.

Ma iniziamo dal principio: nome intero Julia Elizabeth Wells, classe ’35, è nata a sud-est di Londra (abbiamo così la tripletta inglese), figlia di artisti canterini, si rivela di fatto una bimba prodigio con un’estensione vocale fuori dal comune. Tanto è che il suo percorso artistico è segnato da questo talento che maturerà con tantissime ore di piano e canto, con mille esercizi di respirazione e danza, che sua madre le impartisce. E lei diligente eseguirà con pazienza e devozione. E presto arrivano i primi successi. Avrà così palchi e riconoscimenti come soprano leggero che ad oggi l’hanno resa una leggenda vivente.

Anche lei debutta negli anni d’oro di Broadway e con “My Fair Lady” si conferma come una performer a tutto tondo: canta, sa ballare e pure recitare. Poi arriva – finalmente – la consacrazione del grande pubblico: infatti a 27 anni interpreta la stra-famosa bambinaia magica Mary Poppins convincendo tutti e avrà la fama internazionale. Nel ’65, con questa pellicola, arriverà a vincere un Oscar come migliore attrice protagonista.

Lo sappiamo: Mary Poppins è stata la tata che tutti noi abbiamo desiderato, insieme ai pappagalli e passerotti meccanici. Vi immaginate che famiglia? Venerdì con la zia Maggie per il tè delle cinque, sabato con nonna Angela e la domenica gita fuori porta con tata Julie! Un delirio.

Cinema e storie: Le Favolose del cinema del XX secolo

Piccola curiosità: per la parte di Maria Rainer di Tutti insieme appassionatamente”, tra le papabili, la produzione aveva pensato a Doris Day  mentre alle audizioni per la parte dei ragazzini si presentarono una giovanissima e sconosciuta Mia Farrow e un bimbetto super biondo, Kurt Russell. Ovviamente la scelta fu diversa e per fortuna. Infatti la Andrews salvò la casa di produzione, la 20th Century Fox, che stava per andare in bancarotta. Santa Julie!

Ma non tutto fila liscio: per la trasposizione cinematografica di “My Fair Lady” del ’64, la produzione sceglie la più conosciuta del momento Audrey Hepburn che però non ha le stesse qualità canore di Julie e di fatto viene doppiata, facendo sì che il pubblico se ne risentisse e scoppia la polemica. La Hepburn tempo avanti confidò che aveva comunque una grande ammirazione mista a soggezione reverenziale nei suoi confronti. Come non capirla.

Proseguendo la sua carriera, scopriamo che prima di arrivare al grande cinema, si fa conoscere in tv con la serie cantata “Cinderella” del ’57. Si rivelerà un tale successo che fu nominata agli Emmy. Insomma tra televisione, teatro e cinema, si dice che negli Anni ’60 fosse l’attrice più pagata di Hollywood. Come non crederci.

Dal 1969 sposatasi con un pezzo da novanta della Hollywood d’Oro, il regista Blake Edwards (quello di “Colazione da Tiffany” e “La Pantera Rosa” per dire) – gli rimase sempre vicino fino alla fine, lavorando anche insieme intensamente. Come dire, non si è mai fermata.

Passiamo alla musica, materia dal quale tutto iniziò e che non abbandonerà mai: incide diversi album tratti dai musical insieme a Ben Kingsley, è più volte presentatrice delle più importanti cerimonie del cinema e teatro (vedi la Notte degli Oscar). Si dedica anche a scrivere molti libri per l’infanzia e ne scriverà pure uno autobiografico. Trovarlo e leggerlo è d’obbligo.

Recita in film anche negli anni più recenti: “Pretty Princess” nel 2001 e in “Principe Azzurro Cercasi” tre anni dopo con una emergente Anne Hathaway e tiene concerti finché può cantare. Dopo tutto questo ben di dio, anche lei riceve nel 2000 il meritatissimo titolo di Dama di commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico, inoltre ha una sua “stella” sull’Hollywood Walk of Fame, ha vinto premi su premi e finché possibile, si è esibita nei maggiori palcoscenici insieme ad orchestre internazionali. Infine ha prestato la sua voce per i film “Come d’incanto”, “Shrek 2” e “Cattivissimo Me” (dal 2007 al 2010).

Tra le sue magie, ricordiamo che ha reso celebri alcuni luoghi grazie ai suoi film (vedi l‘Abbazia e Cattedrale di Salisburgo in Austria di “Tutti insieme appassionatamente”) e i suoi abiti di scena sono diventati dei propri cimeli, come il bellissimo abito da sposa di “Tutti insieme” e i costumi di “Victor Victoria”. Amo (e due).

Diciamolo, ha vissuto gli anni magici del cinema: ha frequentato il bell’ambiente e conosciuto personalità come Alfred Hitchcock – ma è breve parentesi visto che non era il suo genere – e Mister Walt Disney in persona. Lei stessa è una leggenda ma come in una bella fiaba, purtroppo c’è anche il momento drammatico: a causa di un intervento mal riuscito alle corde vocali le è stata tolta la possibilità di cantare. Con conseguente causa. Ma ora Julie si può godere tutti i riconoscimenti e la giusta serenità per una grande artista come lei, e come in ogni fiaba che si rispetti, dopo la difficoltà non ci si perde d’animo appunto. Applausi.

Per concludere, eccola in una divertente intervista del 2014 al The Graham Norton Show, dove l’attore Jonah Hill scopre che Julie Andrews, leggenda, è stata sposata con un’altra leggenda (husband Sir B, proprio lui). E ancora applausi.

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Aggiornamento anno 2019: con nostra grande felicità in occasione del 76° Festival del Cinema di Venezia, il 2 settembre, la nostra Favolosa ha ricevuto l’ambito Premio alla Carriera con il Leone d’Oro. Eccola! Grandissima.

E’ un’icona del ventesimo e ventunesimo secolo, che sa trasmettere una sorta di classicismo olimpico in ogni cosa che fa. Ha rappresentato ai massimi livelli la recitazione, la danza, la musica, la scrittura e l’attivismo politico; la sua eleganza e’ diventata un valore assoluto: unica nella storia del cinema e assolutamente inimitabile

(Luca Guadagnino, Festival del Cinema di Venezia – ansa.it)

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FREETIME | STAR & DREAM: 2° Le Favolose del cinema del XX secolo

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