69° Festival del film Locarno

<<Dedico a Michael Cimino e Abbas Kiarostami quest’edizione. Non solo come ringraziamento per le emozioni che hanno regalato al pubblico del Festival, ma anche perché rappresentano quel cinema che a Locarno è di casa. Cinema che legge la realtà e la trasfigura, cinema che non ha paura di pensarsi grande anche quando affronta storie che “piccole” non sono mai, cinema che usa tutta la scala di tonalità, dal campo largo al primissimo piano. Cinema che arriva come un soffio di vento e ti porta via con sé>>

<<A dispetto della sua complessa macchina, delle tante persone coinvolte e delle importanti risorse messe in campo, a dispetto della sua età, il Festival di Locarno vuole mantenersi leggero come un alito di vento. Come il vento ha l’ambizione di scavalcare frontiere trasportando sapori e profumi che investono prima di comprenderne la provenienza>>

Carlo Chatrian, Direttore artistico 

Con il pensiero ai due registi recentemente scomparsi, ma anche con lo sguardo rivolto alle origini di un Festival che si è sempre distinto per essere festival di avanguardia, politico e poetico, visionario e controcorrente, prende il via una 69° edizione del Festival del film Locarno, ricchissima e variegata, suddivisa in 12 sezioni aperte a tutti i generi cinematografici e dense di “film erranti”, film che riescono ad indagare il presente con profondità, scandagliando il passato nei suoi aspetti più e meno noti, attraverso una molteplicità di punti di vista, 3 concorsi e 25 premi, per esplorare il cinema 360°.

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In Piazza Grande, cuore del Festival e meravigliosa sala cinematografica all’aperto che riunisce ogni sera fino a 8’000 spettatori, dopo due serate di Prefestival, verranno proiettati ben 16  lungometraggi, tra film d’autore e blockbuster , opere prime e opere di grandi maestri, tra i quali segnaliamo l’opening ceremony con   The Girl With All the Gifts di Colm McCarthy, che dietro le apparenze di un film “apocalittico” di genere, in un mondo privato di umanità, riscopre nell’incontro con il diverso la scintilla che rende possibile un nuovo orizzonte. Ma non perdete anche Ken Loach reduce della Palma d’Oro a Cannes 2016 con I, Daniel Blake.

1-the girl

2-ken loach

Il Pardo d’Onore va ad Alejandro Jodorowsky, essendo un artista che  <<s’inserisce nel segno della discontinuità, omaggiando un artista il cui ambito di azione scavalca i confini del cinema. La sua parola e la sua storia danno un tono particolare a quest’edizione, mettendo in evidenza la straordinaria connessione tra biografia e arte, tra realtà e visione che contraddistingue la sua carriera>> (Carlo Chatrian).

•In Piazza Grande si potrà vedere il suo Poesía sin fin  (Endless Poetry, 2016) che racconta di come,  durante gli anni Quaranta e Cinquanta, nel fermento della capitale cilena, Santiago, il ventenne Alejandrito Jodorowsky decise di diventare poeta contro la volontà dei famigliari. Immerso nel mondo artistico e bohémien dell’epoca, fa la conoscenza di Enrique Lihn, Stella Díaz e Nicanor Parra, promesse della letteratura moderna sudamericana. Circondato da quest’universo di intellettuali e sperimentazione poetica, vivrà un periodo autentico, pervaso di sensualità e follia.

4-poesia sin fin

5-poesia sin fin

•In Concorso internazionale 17 lungometraggi, di cui tutti in prima mondiale, in competizione per il Pardo d’oro, tra registi noti al Festival – come l’egiziano Yousry Nasrallah con Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan (Brooks, Meadows and Lovely Faces) e il portoghese João Pedro Rodrigues, con una storia molto “wild” di rinnovamento interiore come O Ornitólogo  (The Ornithologist) – e nuove scoperte. 

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•Il Concorso Cineasti del presente comprende 15 opere, di cui 13 in prima mondiale, dedicate alla sperimentazione: “Il nido” è il primo lungometraggio di finzione della regista svizzero-peruviana Klaudia Reynicke dopo vari documentari, coprodotto da Tempesta, che generalmente non ci delude. Yuri Ancarani, regista di Ravenna, presenta l’originale “The Challenge”, sulla caccia col falco, che vanta oltre 40 secoli di storia, dall’Occidente all’affascinante Qatar.

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9 The challenge•Signs of Life è sezione che indaga i territori di frontiera del cinema, tra nuove forme narrative e innovazione del linguaggio: 8 titoli tutti in prima mondiale. Un grande maestro come Júlio Bressane e registi giovani di cui sentiremo sicuramente parlare. Pardi di domani invece presenta in 40 cortometraggi svizzeri e internazionali, coraggiosi e intensi. Dalla Francia, “Rhapsody” della giovane e promettente Constance Meyer, ci parla di una storia lieve e intima, con Gérard Depardieu: in un piccolo appartamento all’ultimo piano di un palazzo vive un sessantenne solitario. Ogni giorno, una giovane donna gli affida il proprio bebé, Teo. A unire queste due creature, l’una grande e grossa, l’altra minuscola e delicata, un legame naturale quanto insolito.  

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•Fuori concorso è lo spazio aperto alle opere di maestri del cinema e registi di rilievo internazionale: segnaliamo l’opera prima italiana “L’amatore” di Maria Mauti– ritratto di Piero Portaluppi,un architetto milanese del ventennio fascista attraverso i suoi archivi privati e grande narrazione orchestrata dalla penna di Antonio Scurati – e il toccante documentario di Valeria Bruni Tedeschi e Yann Coridian, “Une jeune fille de 90 ans”, su laboratori di danza con pazienti malati di Alzheimer condotti presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry, Thierry Thieû Niang.

11-l'amatore

•E poi ancora, Histoire(s) du cinéma, la storia del cinema presentata dai suoi protagonisti; Retrospettiva,  dedicata quest’anno al cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca dal 1949 al 1963; Open Doors, un focus per tre anni su otto paesi dell’Asia meridionale: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Maldive, Myanmar, Nepal, Pakistan e Sri Lanka; Panorama Suisse  ossia una selezione di dieci film elvetici dell’anno in corso. Da vedere ci sono film che hanno riscosso successi nel circuito festivaliero o nelle sale cinematografiche, come pure pellicole che devono ancora uscire al cinema.

I cinefili di tutto il mondo hanno la possibilità di scoprire l’attuale produzione cinematografica svizzera in una sezione del Festival che le è dedicata; I film delle giurie con opere dalla filmografia dei membri delle giurie ufficiali, una selezione che permette al pubblico di scoprire il talento dei professionisti del cinema chiamati a giudicare le opere in concorso e  La Semaine de la critique, sezione indipendente creata nel 1990 dall’Associazione svizzera dei giornalisti cinematografici in collaborazione con il Festival del film Locarno, ogni anno presenta sette documentari in prima mondiale o internazionale, mettendo in luce opere innovative che si distinguono dalle tendenze convenzionali per contenuto e stile formale. 

12 Monk of the seaSemaine de la critique, Monk of the Sea di Rafał Skalski 

•Infine omaggio a due bellissime donne, fascino italiano Vs fascino francese: all’amatissima attrice italiana Stefania Sandrelli, che proprio quest’anno ha festeggiato i 55 anni di carriera e i suoi primi 70 anni, sarà consegnato in Piazza Grande, venerdì 5 agosto 2016, il Leopard Club Award 2016 e Premio alla carriera per l’attrice e cantante franco-britannica Jane Birkin, voce, volto ed eleganza trasgressiva degli anni sessanta, consacrata tra gli altri da “Blow Up” di Michelangelo Antonioni, come icona di bellezza e trasgressione e ovviamente da Serge Gainsbourg insieme a lei in un indimenticabile duetto che fece voltare mezzo mondo,“Je t’aime… moi non plus” (1969).

stefania sandrelli

jane birkin

 

Festival del film Locarno|69° Edizione
Dal 3 al 13 Agosto 2016 
www.pardolive.ch