Chanel collezione Cruise 2016 a Seoul

Chanel collezione Cruise 2016 a Seoul: futuristica fullcolored.

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Viaggio in Corea per Chanel: la variopinta collezione Cruise 2016 ha animato quest’anno l’argento freddo e luminoso del Dongdaemun Design Plaza a Seoul, enorme edificio neo futuristico, progettato da Zaha Hadid, di un design moderno e strepitoso e già sede della mostra Culture Chanel nel 2014.

Una navicella spaziale sinuosa e pronta a decollare nel cuore della lanciatissima e avanzata capitale della Corea del Sud: grazie a questa sfilata è sicuramente entrata a tutti gli effetti nel firmamento delle location fashion super cool internazionali.

I mostri sacri francesi della moda – vedesi Dior, ne abbiamo parlato qui– quest’anno per la Cruise 2016 hanno scelto di ambientare i loro magici show tra onde e fluidità: ognuno a suo modo, con la sua speciale visione dell’arte, con i suoi dettagli stilistici inimitabili e con un piede sempre avanti, sempre un po’ più in là oltre il confine, già nel futuro, con un mood cyber cartoon per Karl, che così strizza un occhio alle subculture asiatiche più in voga; con un‘attitude sofisticata e più intimamente legata alle origini e alla storia della Maison, ma pur sempre sperimentale per Raf Simons.

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Il Kaiser come al solito non delude mai, anzi mi esalta sempre di più e spinge tutte le leve del desiderio.

Riesce a far sposare con naturalezza e sensibilità universi estetici diversi e mondi lontani, ma anche – e questa è per me la sua più entusiasmante sfumatura, meravigliosa e unica – a miscelare sapientemente la tradizione, le radici, il passato con l’oggi e con il domani. E’ all’avanguardia, ogni volta oltre il confine restando però sempre fedele a se stesso, alla sua natura.

chanel-making-of-ruise-collection-2015-16-02 by karl lagerferld

Una collezione fortissima, ispirata alla new korean wave, alla K-pop – pop coreano con influenze R&B, dance, rap, soul – di grandissimo successo in Asia, chiamata anche Kayo o Gayo. Qui in Italia sembra che ne sia arrivata solo la versione tamarra (…che non ce ne voglia!): chi di voi non ricorda Psy, colui che sfondò con il tormentone Gangnam Style nel 2012? Mi sono informata un po’ in giro e a quanto pare ha ben poco a che vedere con la versione “seria” e da parecchio sulla cresta dell’onda: in realtà gli Idoli d’Oriente di questo gettonatissimo genere musicale sono delle vere star acclamatissime, che brillano di luce propria e icone di stile molto molto cool

Tra tutti citiamo G-Dragon, membro della Big Bang, super ospite nel parterre vip di Chanel, insieme all’amico e collega Taeyang (qui un articolo di Vogue del 2013 sul nostro, se ne volete sapere di più).

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Lagerfeld si dimostra così ancora una volta sul pezzo, ossia non solo dichiara di essere stato sempre affascinato dai costumi tradizionali coreani, come dalla cultura, dalla musica, dalla scrittura e dal particolare modo di incastonare la madreperla tipico di questo affascinante Paese, ma ha perfettamente colto quelle che sono le reali e più dinamiche tendenze della Corea odierna e giovane di oggi, adattando così la storia alla contemporaneità e rendendola speciale con lo stile Chanel. Una Pop Art coreana a tutti gli effetti:

dalla reivenzione dell’abito tradizionale (l’hanbok) al mondo fluo ed energico della K Pop, alla fantasia e all’ironia dei cartoon.

chanel-cruise-2015-16-show-backstage-001Benoit Peverellichanel-cruise-2015-16-show-seoul-looks-29chanel-making-of-press-kit-cruise-collectionthe-hanbok foto di Olivier Saillantchanel-cruise-2015-16-show-seoul-looks-31-final

Patchwork e proporzioni rivisitate nel taglio sartoriale delle giacche e pantaloni, principalmente ispirate alla cultura orientale: alcuni  abiti sono stati creati in loco proprio perché i tessuti non si trovavano altrove (la Responsabile Tessuti Chanel è un’esperta in materia essendo lei stessa coreana!): materiali di fibre naturali, leggeri e pratici ma sempre elegantissimi, come lino, tantissima organza, pizzo e seta, fantasie stilizzate, grafiche e geometriche. Chemisier morbidi e abiti a vita alta elegantissimi che avvolgono dolcemente senza costringere. Il tweed non manca mai.

Ricami al centro dell’attenzione: la nuova camelia (uno dei simboli della Maison) è stata reinterpretata e realizzata a mano appositamente per la collezione Cruise 2016.

Vibrano i colori: dalle tonalità del  rosa,corallo, passando per il verde e i toni del blu, azzurro, celeste.

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Make up and hair style fantastico e in sintonia: le modelle escono direttamente dei manga, labbra in risalto rosso fuoco, pelle diafana ma sopracciglia nere marcate, treccia over e doppio chignon che mi ricorda gli odango della Pucca e sì, lo ammetto… un po’ anche Sailor Moon.

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Crediti: foto sfilata di Olivier Saillant / Foto making off-le prime tre + Make up Karl Lagerfeld / Foto backstage Benoit Peverelli. Foto di copertina: Benoit Peverelli

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