I Gioielli delle Accademie di Bologna e Ravenna in mostra all’Oratorio di San Rocco di Padova con visioni della mistica del cerchio:
Ecco come la creatività prende forma nell’incontro con la tecnica e con la riflessione sulle funzioni d’uso in oggetti capaci di unire estetica, originalità, abilità, funzionalità e valore economico.
Giovani talenti creativi alla loro prima esperienza con l’universo del gioiello: prototipi e opere uniche, sperimentazioni realizzate con materiali non preziosi e antiche e complesse tecniche artigiane. Sorprendenti opere uniche che si presentano come un organico di natura e aspetto decisamente artistico, rivelando tutto il potenziale delle arti applicate insegnate nei contesti delle Accademie di Belle Arti italiane.
.
La mostra è però solo la tappa finale un preciso progetto di valorizzazione e promozione della formazione giovanile, troppo spesso messa a rischio dalla odierna situazione economica e degli stessi Istituti scolastici. Nata da una idea della prof.ssa Emanuela Bergonzoni, docente di Design del gioiello nelle Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna ha trovato subito l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura del comune di Padova, in particolare della storica del gioiello dott.ssa Mirella Cisotto Nalon, da sempre promotore della cultura del gioiello, sia tradizionale che contemporaneo.
La tradizione della scuola orafa padovana infatti è ormai ampiamente storicizzata ed è un punto di riferimento indiscusso in Italia.
.
<<L’occasione della mostra “Equidistante dal centro” mi incoraggia a riflettere su come la metodologia didattica alla progettazione delle materie artistiche dovrebbe permettere a ciascuno studente di sviluppare il proprio potenziale creativo e accompagnarlo nel percorso di conoscenza delle proprie priorità comunicative ed espressive.
<<Quando lo studente è incoraggiato a formulare idee e concetti e coerentemente ad approfondirli, finalizzando il lavoro intellettuale ad un’applicazione concreta (l’idea prende quindi forma nella tridimensione) il risultato è un accrescimento del talento dello studente>>
(Emanuela Bergonzoni)
.
I meravigliosi monili sono stati realizzati con tecniche composite specificatamente manuali di lavorazione dei metalli – vero e proprio patrimonio culturale – come la laminazione della lastra, la trafilatura del filo, la forgiatura, ma anche sperimentazioni con resine, in alcuni casi aprendo un dialogo tra l’antico e il contemporaneo attraverso il digitale, grazie alla tecnologia 3D. Con la scelta di un largo impiego di materiale povero come legno, plastica, ferro, fibre naturali e sintetiche, ceramiche, siliconi, minerali e addirittura objet trouvée.
Valentina Scarpa: “Gypsum” collana ottone,resina, olex, filo di argento e olio
.
.
La simbologia del cerchio ha ispirato il progetto: anelli, collane e bracciali spogliati della loro particolare estetica di superficie, hanno come minimo comune denominatore il cerchio. Le origini della storia del gioiello sono fortemente intrise di simbologia e il cerchio ne rappresenta l’essenza, intimamente connesso a quello del centro, in relazione all’unità primordiale. È il luogo sacro dove si concentrano tutte le energie materiali e spirituali.
L’allestimento della mostra all’interno del prestigioso Oratorio di San Rocco con la disposizione delle vetrine a mandala rafforza questo principio: la visione concepita come un atto sciamanico rafforza l’identità emotiva dell’esposizione.
.
.
Equidistante dal centro. Gioielli delle Accademie di Bologna e Ravenna
FINO AL 12 NOVEMBRE 2017
Oratorio di San Rocco di Padova
Photo credits: Annalisa Vivarelli
.
You may also like
-
“This is not a fairytale”: prima personale italiana di Mons Jorgensen a Bologna
-
Eterno feminino, arte a Trieste tra fascino e discrezione
-
L’eco della Sibilla risuona ad Ascoli Piceno, grazie ad un’affascinante mostra di Omar Galliani
-
Rosalba Carriera, l’artista più richiesta del Settecento: ritrattista geniale e donna emancipata.
-
FURLA SERIES- SUZANNE JACKSON. Somethings in the World