Fotografia Europea XI edizione

Mostre, conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative, interamente dedicate alla fotografia e ospitate nelle principali istituzioni culturali e sedi espositive della città, sono gli ingredienti speciali di un ricco programma di eventi, animato da grandi protagonisti dell’arte, della cultura e del sapere, per sollecitare un confronto fra differenti espressioni di creatività e di pensiero. 

Il tema di Fotografia Europea quest’anno è La via Emilia. Strade, viaggi, confini: una riflessione sul tema della strada, partendo proprio dalla grande arteria romana che va “dal fiume al mare” per approdare alle vie del mondo, ai luoghi di transito e di confine nella società odierna, riprendendo a trent’anni di distanza, Esplorazioni sulla via Emilia (1986), l’opera collettiva sul paesaggio a cura di Luigi Ghirri con un gruppo di fotografi e scrittori che raccontava il “volto di un paese reale”, segnando una pagina significativa della fotografia contemporanea.

La via Emilia. Strade, viaggi, confini – affermano i curatori, Diane Dufour (direttrice Le Bal, Parigi), Elio Grazioli (Università degli studi di Bergamo), Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna)non intende soltanto aggiornare le immagini di trent’anni fa, ma soprattutto evidenziare come in questi tre decenni siano cambiati tanto il mondo quanto i modi di rappresentarlo, in particolare quanto siano cambiate la pratica e la teoria fotografica, il linguaggio attraverso il quale si esprime oggi chiunque utilizzi uno strumento fotografico – le “strade” sono dunque contemporaneamente anche quelle della fotografia, i suoi confini, le sue frontiere, i suoi transiti”. 

1--®Luigi-Ghirri_Sassuolo(1985_Courtesy-Biblioteca-Panizzi)®Luigi Ghirri, Sassuolo (1985). Courtesy Biblioteca Panizzi

Ai Chiostri di San Pietro, la mostra 1986. Esplorazioni sulla via Emilia”, a cura di Laura Gasparini che presenta una selezione di opere di autori quali Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willman e il video di Nino Criscenti – tutte esposte in quella storica occasione – così da ricreare il clima culturale di una delle esperienze più lucide ed esaltanti della storia della fotografia italiana. Inoltre, materiali originali dell’epoca, come il catalogo, le maquette di preparazione e i provini a contatto racconteranno il lungo lavoro di ricerca sul territorio iniziato nel 1984 e terminato con la collettiva del 1986. 

2--®Mimmo-Jodice,-Via-Emilia-verso-Reggio(1985_Courtesy-Biblioteca-Panizzi)® Mimmo Jodice, Via Emilia verso Reggio (1985). Courtesy Biblioteca Panizzi
4--®-Klaus-Kinold_Vedute-di-paesaggio-sulla-via-Emilia.-Courtesy-Biblioteca-Panizzi® Klaus Kinold, Vedute di paesaggio sulla via Emilia. Courtesy Biblioteca Panizzi

Ma il discorso continua con la sezione “2016. Nuove esplorazioni”: sette autori contemporanei – tra i quali Alain Bublex, Stefano Graziani, Antonio Rovaldi, Sebastian Stumpf, Davide Tranchina, Paolo Ventura, Lorenzo Vitturi – per un viaggio sorprendente sospeso tra immaginazione e realtà. 

5_-®-Lorenzo-Vitturi,-Sulla-Via-Emilia-#36--®-Paolo-Ventura,-Via-Emilia-#1,-2016,-Fotografia-dipinta-e-collages,-opera-unica,-130-x-150-cm

Dalla via Emilia alle strade del mondo. Sempre ai Chiostri di San Pietro troviamo anche Exile: immagini di reportage, scattate dai grandi interpreti di questo genere, 24 fotografi appartenenti all’agenzia Magnum, da Werner Bischof a Robert Capa, da Stuart Franklin a Paolo Pellegrin, da Abbas a Chris Steele-Perkins, da Philip Jones Griffiths a Leonard Freed, solo per citarne alcuni, in cui il tema dell’esilio è visto come una strada a un’unica direzione di cui è negato il ritorno, come una condizione di non appartenenza, un luogo estraneo alla propria storia e cultura.

Una mostra che dalla storia arriverà alle tragiche pagine dell’attualità. 

7--®-Robert-Capa--Magnum-Photos,-Woman-carrying-luggage-accompanied-by-a-small-boy,-Haifa,-Israel,-1949-50® Robert Capa |Magnum Photos, Woman carrying luggage accompanied by a small boy, Haifa, Israel (1949-50)
8_-®-Alex-Majoli--Magnum-Photos,-Arrival-to-Kakuma-.-Kakuma,-Kenia,-2002® Alex Majoli|Magnum Photos, Arrival to Kakuma. Kakuma, Kenia (2002)

Per la prima volta in Italia, a Palazzo Magnani un omaggio attraverso due esposizioni, con oltre 150 immagini e 80 riviste, a Walker Evans (1903-1975), uno dei grandi autori del Novecento, che lungo le strade degli Stati Uniti ha scattato alcune delle sue immagini più famose. La prima, WALKER EVANS. Anonymous, curata da David Campany, Jean-Paul Deridder e Sam Stourdzé, presenta il lavoro foto-redazionale sviluppato da Evans su numerose riviste americane a partire dal 1929.

A differenza di molti fotografi Walker Evans non lavorava per i magazine esclusivamente come fotografo; era lui stesso spesso a scegliere il tema, a scrivere i testi, a selezionare le fotografie e a curare l’impaginazione. Mentre i mass media indugiavano sul culto della celebrità e del consumismo, Evans fotografava anonimi cittadini e la loro vita quotidiana, creando immagini dirette e frontali delle condizioni del paese, con uno stile austero e distaccato privo di ogni forma di idealismo romantico.

I suoi intensi scatti, prevalentemente in bianco e nero, lo hanno consacrato pioniere della fotografia documentale e sono divenuti simboli della cultura americana degli anni del New Deal. 

9--_Walker-Evans_Mississippi-1936--®-Walker-Evans-Archive,-The-Metropolitan-Museum-of-Art,-New-YorkWalker Evans, Mississippi (1936) ® Walker Evans Archive, The Metropolitan Museum of Art, New York

La seconda esposizione, WALKER EVANS. Italia, a cura di Laura Gasparini, prodotta espressamente per Fotografia Europea 2016, propone 50 famose fotografie provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, capaci d’ispirare il linguaggio poetico di molti dei fotografi protagonisti di Esplorazioni sulla via Emilia, da Ghirri a Basilico, da Guidi a Barbieri. A prova di ciò, sono stati scelti alcuni esemplari scatti degli stessi autori italiani scaturiti dalla riflessione sulla lezione del grande maestro americano, insieme a pubblicazioni degli anni trenta e quaranta che testimoniano la presenza di Walker Evans nella storia del cinema e della fotografia italiana del dopoguerra. 

Allo Spazio Gerra, la mostra Disco Emilia nata da un progetto che approfondisce, da un punto di vista storico-sociale, il ventennio compreso tra i primi anni settanta e la fine degli ottanta, in cui la regione ha assistito al sorgere di un vero e proprio distretto del divertimento con oltre 35 sale da ballo nel raggio di 100 km. Una vera epopea del costume in cui musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati freneticamente dando vita a un percorso di crescita esponenziale e alle sue contraddizioni che si riverberano ancora nel presente. A raccontare questo fenomeno sociale e culturale saranno le immagini di Gabriele Basilico, che nel 1978, con la sua serie “Dancing in Emilia”, ritrasse la prima fase di questo fenomeno, per poi trasferirsi nell’attualità con le fotografie del ciclo Last Night” di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi. Completano la sezione fotografica alcuni scatti di Antonio La Grotta (da Paradise Discotheque). 

10-Gabriele-Basilico,-Dancing-in-Emilia,-1978-@-Gabriele-BasilicoGabriele Basilico, Dancing in Emilia (1978)
11-Gabriele-Basilico_Dancing-in-Emilia,-1978_-®Gabriele-BasilicoGabriele Basilico, Dancing in Emilia (1978) ® Gabriele Basilico

A Palazzo da Mosto la collettiva Dalla via Emilia al mondo: nove autori – Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber – provenienti da diversi paesi europei (dalla Svezia alla Germania, dalla Finlandia all’Italia) affrontano il viaggio attraverso diversi media, dalla fotografia alla videoinstallazione, tanto nei suoi aspetti sociali quanto in quelli individuali. Molti di questi autori, protagonisti della scena artistica internazionale, espongono per la prima volta in Italia, confermando la natura propositiva del Festival

12_Maanantai,-Cloudberry-Lofoten-2012--®Maanantai13-Maanantai,-Spitting-at-clouds,-Finland-2013,-32x27cm-Inkjet-print--®-Maanantai,-Courtesy-Galley-Taik-PersonsMaanantai, Cloudberry Lofoten (2012) ® Maanantai + Spitting at clouds, Finland (2013) ® Maanantai. Courtesy Galley Taik Persons

E inoltre ancora tante tante mostre da scoprire… In questa ricchissima edizione 2016 partecipa “a distanza” anche il MAST di Bologna con “Ceramica, Latte, Macchine e Logistica. Fotografie dell’Emilia Romagna al lavoro” a cura di Urs Stahel.

Attraverso le fotografie di autori quali Olivo Barbieri, Tim Davis, William Guerrieri, Guido Guidi, Paola de Pietri, Franco Vaccari, Walter Niedermayr e altri, l’esposizione documenta lo sviluppo dell’Emilia Romagna negli ultimi decenni. Coppie di immagini contrapposte racconteranno come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico, e come al paesaggio tradizionale di un territorio dal sapore antico si sostituiscano le nuove aree del terziario avanzato. 

14--Walter-Niedermayr,-Senza-titolo,-dalla-serie-TAV,-viadotto-Modena-2004Walter Niedermayr, Senza titolo, dalla serie TAV, viadotto Modena (2004)
15--Paola-De-Pietri,-Senza-titolo-dalla-serie-Questa-Pianura,-2014-®-Paola-De-PietriPaola De Pietri, Senza titolo dalla serie "Questa Pianura" (2014) ® Paola De Pietri

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Infine non dimentichiamo di certo il parallelo Circuito Off, un programma di oltre 300 esposizioni, concerti, letture portfolio, incontri con gli artisti, performance, aperitivi ed eventi indipendenti e autogestiti, promossi da gallerie, associazioni, soggetti pubblici e privati, disseminati nel territorio cittadino e provinciale. 

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→ Per il programma completo: fotografiaeuropea.it 
Fino al 10 luglio 2016 
Reggio Emilia
Italy

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Foto di copertina: Andrew Phelps, from Cubic FeetSe, (1979-2013). Circuito off (2015)