Ryan McGinley, Whirlwind, 2004. Collezione agnès b. Parigi.  Courtesy Team Gallery, New York

Gradi di Libertà’, interrogativi fotografici in mostra al MAMbo

Gradi di libertà: dove e come nasce la nostra possibilità di essere liberi. Liberi si nasce o si diventa? La libertà finisce dove iniziano i diritti degli altri o dove decide il nostro cervello? Quali sono i limiti della nostra libertà? Siamo sempre noi a decidere?

Queste e tante altre sono le domande poste da una mostra affascinante che attraverso il doppio sguardo della scienza e dell’arte si propone di indagare un tema estremamente complesso. Il titolo fa riferimento ai “gradi di libertà” del nostro comportamento. Poiché la libertà riguarda le decisioni e queste sono prese dal nostro cervello, il vero soggetto dell’esposizione è la mente umana stessa. I processi decisionali della mente sono oggetto di studio da parte della scienza, ma sono indagati anche da molti artisti che come gli scienziati cercano risposte agli stessi interrogativi.

Gradi di Libertà’ in mostra al MAMboVanessa Beecroft, VB26 021, 1997. Edition of 3 © Vanessa Beecroft Collezione | Collection Ernesto Esposito. Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

Sei sezioni multidisciplinari e interattive, che partono con la fatidica domanda “E se la libertà fosse un’illusione?” per affrontare il tema dell’influenza

che mode, pubblicità, abitudini e superstizioni hanno sulle nostre scelte e comportamenti. Tra le opere presenti quelle di Vanessa Beecroft, artista che riflette da sempre sul rapporto corpo/società con performance da cui emerge la tendenza delle persone a uniformarsi, a riconoscersi in una divisa ufficiale o “ufficiosa”, quale può essere un abito o un accessorio di alta moda.

Nella sezione “Liberi si diventa” si mette a fuoco l’adolescenza e la prima giovinezza come fase cruciale di cambiamenti, durante la quale imparare ad essere liberi: qui trovo uno dei miei fotografi preferiti e finalmente posso ammirare da vicino alcune sue opere. Non ci credo quasi!

Ryan McGinley, talentuoso e ormai celebre fotografo newyorkese – ma nato a Ramsey, New Jersey, nel 1977 – del quale recentemente vi abbiamo parlato in quanto autore della campagna fall/winter 2015 di Marella con la splendida Karlie Kloss, non poteva mancare con i suoi giovani corpi o quasi fusi, come un ulteriore elemento del paesaggio o invece straniati in incontaminati, bucolici o selvaggi scenari naturali dai colori stupefacenti, dall’armonia giocosa, dalle distanze sconfinate.

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Ryan McGinley, Dakota (Hair), 2004 + Untitled (Jack, Cannes), 2005. Collezione agnès b. Parigi | Courtesy Team Gallery, New York.

Gradi di Libertà’ in mostra al MamboRyan McGinley, Untitled (Hot Spring), 2005. Collezione agnès b. Paris | Courtesy Team Gallery, New York.

Gradi di Libertà’ in mostra al Mambo

Ryan McGinley, Untitled (Hot Spring), 2005. Collezione agnès b. Parigi | Courtesy Team Gallery, New York.

In mostra anche: Halil Altindere, Cao Fei, Igor Grubić, Susan Hiller, Tehching Hsieh, Dr. Lakra, Pietro Ruffo, Bob and Roberta Smith, Ryan Trecartin, Nasan Tur.

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Gradi di libertà: dove e come nasce la nostra possibilità di essere liberi
A cura di Giovanna Carrada e Cristiana Perrella
Istituzione Bologna Musei + MAMbo. Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni 14
Bologna
Fino al 22 novembre 2015

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Prodotta da Fondazione Golinelli www.facebook.com/fondazione.golinelli
Progetto educativo e mediazione culturale a cura della Fondazione Golinelli e del Dipartimento educativo MAMbo

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