Il meglio di Altaroma 2015

Si è appena conclusa la XXVII manifestazione di Altaroma, che si è presentata in questa calda edizione estiva, ricca di tante novità rivolte a rafforzare sempre di più il legame tra il mondo della moda e la nostra meravigliosa Capitale.

Intanto, una nuova sede ha ospitato la maggior parte delle sfilate e degli eventi previsti, ossia il Palazzo delle Esposizioni, maestoso centro espositivo interdisciplinare – il più grande nel centro della città – progettato alla fine dell‘800 da Pio Piacentini.

Roma 20 giugno 2012, Palazzo delle Esposizioni BMWi. Born Electric Tour
Roma, Palazzo delle Esposizioni BMWi

Poi un programma maggiormente strutturato, diviso in tre sezioni: Fashion Hub, dedicata prevalentemente a progetti di scouting e alla promozione e formazione di giovani talenti, oltre ad eventi e progetti speciali; Atelier, che ha compreso le sfilate e le presentazioni delle affermate  maison di couture, dei piccoli atelier e sartorie (sulle catwalk abbiamo ammirato tra gli altri, Curiel Couture, Luigi Borbone, Sabrina Persechino Rani Zahkem) e infine In Town, che ha raccolto iniziative come opening o presentazioni, party, mostre, esposizioni, installazioni in boutique e sedi commerciali e culturali presenti nella sempre magica Città Eterna. 

Ad aprire la Kermesse il lussuoso Omaggio ai Tudors di Raffaella Curiel: la sua collezione di Alta Moda FW15-16 è infatti dedicata al 90° compleanno della Regina Elisabetta

attraverso lo studio di un periodo fondamentale e molto istruttivo della storia del costume (fine 1400-1600), in cui il grande lusso era portato all’estremo nell’assemblare tessuti, ricami, pizzi, pietre preziose e nell’abbinare ornamenti e accessori, quando il tessuto nazionale inglese(la lana) veniva accostato a sete, velluti e damaschi fatti giungere da Venezia e che raggiunse l’apice dell’eleganza e del lusso nel regno di Elisabetta 1° molto attenta alla moda e allo stile.

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Una collezione influenzata principalmente dai tagli e delle linee degli abiti e delle giacche, con una grandissima attenzione e cura ai dettagli come le gorgères, i polsi, le cinture, i guanti (Sermoneta) i bijoux (Marina Corazzari), i cappelli (Gallia e Peter per CURIEL) e le  calzature-pantofole ricamate e rivisitate, sia da giorno che da sera.

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“Per amore di Lola” è invece il titolo della collezione di Rani Zakhem, che, dedicata ai mitici costumisti del cinema americano d’epoca -Gilbert Adrian, Jean Louis, Orry Kelly- si pone come un vero e proprio omaggio all’icona Marlene Dietrich.

Gli abiti da sogno AW 16 propongono un’interpretazione contemporanea dell’allure della moda della prima metà del ‘900, sospesa tra Art Decò, Ertè, i ruggenti anni Venti, il cabaret, il desiderio di glamour e di bellezza nonostante il grigiore delle guerre mondiali: ricami con cristalli e perle, pieghe che ondeggiano, guaine di pizzo d’oro ornate di cristalli, merletto, applicazioni di pietre, cascate di paillettes, chiffon, seta leggera e fluttuante, tubini di lurex

La luce è senza dubbio la grande protagonista e infatti anche l’uso del colore è mirato ad esaltare questa luminosità: preziose sfumature d’oro, arancio e champagne fino al rosso fiammeggiante, si concludono in un cielo notturno di raso nero, decorato da una costellazione di diamanti. Questo lussuoso guardaroba è la materializzazione del sogno di una Marlene Dietrich –Lola contemporanea– a volte provocante e a volte pudica negli abiti corti, che gioca con le scollature e con gli spacchi.

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Una donna elegantemente sensuale, desiderabile ma sfuggente.

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Per l’Autunno Inverno 2015/16 Sabrina Persechino si ispira per la sua collezione al legame tra architettura e moda, con un sapiente e originale mix multiculturale:

troviamo infatti richiami al Muqarnaṣ, un espediente decorativo proprio dell’architettura orientale, diffuso in tutto il mondo islamico a iniziare dal XII secolo e usato nelle cupole, nelle volte e nelle nicchie, che viene reinterpretato negli abiti da giorno, cocktail e grand soirée, attraverso intrecci di velluti in seta e fili di metallo; ma anche suggestioni affascinanti dalla Cappella Palatina di Palermo, all’interno del Palazzo dei Normanni, dove Ruggiero II fece riversare le migliori espressioni culturali della Sicilia europea, bizantina e islamica.

Maupassant la definisce «il più bel gioiello religioso sognato dal pensiero umano»:

così l’architettura suggerisce le austere forme degli abiti e delle cappe mantello, e le decorazioni vengono ricreate nei colori, dal bianco argento della madreperla, al blu zaffiro passando attraverso il rosso e l’immancabile oro bizantino.

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Per Luigi Borbone invece non una sola musa ma un’immagine imprecisa come un ricordo: un profumo, un passo di lunghe gambe disegnate dalla seta di abiti, fatti per vivere in un film come una diva, rileggendo un messaggio che arriva dalla geisha e passa per il Dior dei primi anni ‘50. Suggestioni orientali si uniscono all’esprit fifties, creando eleganti silhouette ibride, sinuose e sensuali. La costruzione degli abiti si ispira a kimono e a mise da raffinatissime concubine, ma si apre anche al new look nelle gonne e negli sbiechi.

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Da film cult come “Hiroshima mon amour” e “In the mood for love”,l’immagine vagamente malinconica di una donna disegnata dall’amore struggente, da un’atmosfera di luci come lanterne, che illuminano creando un nostalgico chiaroscuro. Amaranto, blu cina, verde acido, colori di antiche porcellane si uniscono a volumi morbidi e scivolati, tagli geometrici, raccordati da fiocchi e nastri che chiudono abiti robe manteau, giacche e morbidi dress come vestaglie.

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Gorunway, gorunway.com

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Ovviamente, dopo i fashion designer già  da tempo affermati e riconosciuti, largo spazio ai giovani! Come di consueto, abbiamo tenuto gli “occhi puntati” sull’11° appuntamento con “Who Is On Next?” , celeberrimo progetto di scouting ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia per la ricerca e la promozione di giovani creativi del panorama nazionale ed internazionale, che ha lanciato talenti di grande successo, che seguiamo sempre con interesse, come Aquilano-Rimondi, Marco de Vincenzo,Angelos Bratis, Paula Cademartori, Stella Jean, Gabriele Colangelo, Arthur Arbesser ,Piccione-Piccione e tantissimi altri.

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Miaoran

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Morabito

Tra gli 11 finalisti di questa edizione, per il Ready to wear (tra i quali citiamo anche Blazé, Giuseppe di Morabito, Luca Sciascia e il cinese Miaoran) ha vinto Lee Wood con la linea L72, per la maturità con cui ha reinterpretato l’iconica silhouette anni ’50 in chiave moderna e sportiva; per gli accessori,  le scarpe di Giannico, disegnate dal giovanissimo ma già lanciatissimo Nicolò Beretta e per le borse Lolita Lorenzo by Carol Oyekunle, designer metà keniota metà americana, che riesce ad interpretare l’heritage Africano attraverso l’utilizzo di tessuti tradizionali in chiave contemporanea e  sostenibile.

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Blazé

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Luca Sciascia

Inoltre Lee Wood si è aggiudicato anche il  premio FASHION VALLEY, grazie al quale potrà sviluppare una capsule collection in collaborazione con il distretto tessile pratese, che sarà presentata in una esclusiva catwalk show durante Altaroma fashion week Gennaio 2016.

premiazione

Di sicuro siamo curiosi di seguire gli sviluppi del percorso di questo designer inglese ma italiano d’azione-per una volta tanto abbiamo un VINCENTE percorso al contrario rispetto alla moda corrente di fuggire dall’Italia all’estero e quindi ne andiamo fieri!- che ha iniziato nel retail , si è formato da Versace e afferma che il punto di svolta della sua carriera è avvenuto quando si è trasferito a vivere a Milano! Qui l’intervista su Vogue per saperne di più: www.vogue.it

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Crediti foto: Who is on next? Ph. Raffaele Soccio, Luca Latrofa/Luca Sorrentino

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