10 mostre da visitare in vacanza! 1°

La nostra Top Ten estiva: 10 mostre da visitare in vacanza! Da Torino a Pompei, viaggiando nella meravigliosa Italia.

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1) Glamour & Libertà per la mitica artista Déco TAMARA DE LEMPICKA

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A Palazzo Chiablese, Piazzetta Reale di TORINO

Fino al 30 agosto 2015

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Tamara de Lempicka, “Jeune fille en vert” (Jeune fille aux gants), 19271930. Olio su compensato. Paris, Centre Pompidou-Musée national d’art moderne Centre de création Industrielle © Centre Pompidou MNAM‐CCI, Dist. RMN‐Grand PalaisDroit réservés

Una donna iconica come le sue stesse opere, una vita come un romanzo o un film straordinario e avvincente.

Avventurosa e glamour, sempre in viaggio, poliglotta, cosmopolita, celebre rappresentante dell’Art Déco ma con uno stile unico e inimitabile, libera e modernissima tanto da rendere pubblica la sua bisessualità senza problemi.

Amante del cinema, della moda, dei più svariati linguaggi artistici, super chic, mondana, trasgressiva e sopra le righe, donna emancipata (il suo Autoritratto in Bugatti Verde è diventato il quadro simbolo di un’epoca e di una donna forte e indipendente) affascinante, adorata da tantissimi tra cui anche Madonna, semplicemente divina…

Elegantissima così come il regale capoluogo piemontese che ne ospita la grande esposizione.

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Tamara de Lempicka, “Nue aux voiliers”, 1931, Olio su tela. Collection of Bruce Lewin© Tamara Art Heritage Tamara de Lempicka, “Nu adossé I”, 1925 Olio su tela. Private European collection © Tamara Art Heritage

Oltre 80 opere suddivise in sette ricche sezioni: fantastica la Dandy déco, che racconta il rapporto della Lempicka con il mondo della moda, dal suo ruolo di illustratrice per alcune prestigiose riviste, alle foto in cui è invece indossatrice, immortalata dai massimi fotografi di moda dell’epoca, da d’Ora a Joffé a Maywald fino alla sua “cultura dell’apparenza” ‐che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile‐ riassunta in uno spazio allestito come una “vetrina del lusso” anni Trenta, in un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef & Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli “accessori” indispensabili per l’eleganza di allora, provenienti da importanti collezioni private.

Una grande mostra da non perdere, curata da Gioia Mori, che intende mostrare al pubblico non solo le opere più note e famose ma anche gli aspetti più intimi e segreti di questa straordinaria artista.

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Tamara de Lempicka, “La musicienne”, 1933 Acquatinta. Collection Henry Leal, Paris © Tamara Art Heritage Tamara de Lempicka “Perspective” ou “Les deux amies”, 1923 Olio su tela. Association des Amis du Petit Palais, Genève © Association des Amis du Petit Palais, Genève

ORARI: LUN 14.30 ‐ 19.30 | MAR, MER, VEN, SAB, DOM 9.30 ‐ 19.30 | GIO 9.30 ‐ 22.30. INFO: 011.0240113 / www.mostratamara.it | www.ticket.it/tamara

2) Il tema dell’anno, nella città dell’anno!

Triennale Milano Parco e Triportico

“ARTS & FOODS” alla TRIENNALE di MILANO

Fino al 1 novembre 2015

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Andy Warhol & The Velvet Underground, The Velvet Underground (1966-1967)

Questa è l’unica Area tematica di Expo Milano 2015 realizzata in città all’interno del Palazzo della Triennale:  “Arts & Foods” racconta la relazione tra arte e cibo attraverso la pluralità di linguaggi visuali e plastici, oggettuali e ambientali  dal 1851, anno della prima Expo a Londra, fino ad oggi. Una vasta panoramica mondiale e internazionale a cura di Germano Celant, che è una specie di viaggio nel tempo attraverso strumenti di cucina, tavole imbandite e picnic, bar e ristoranti, arredi, elettrodomestici, edifici pubblici e privati, testimonianze di artisti, scrittori, registi, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designers che, dall’Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art alle ricerche più attuali, hanno contribuito allo sviluppo della visione e del consumo del cibo.

Interessante ma anche divertente e ovviamente di estrema attualità, in uno degli spazi espositivi più all’avanguardia della nostra Capitale della Moda, vero e proprio punto di riferimento per il design, l’arte, l’architettura, comunicazione e società.

Arts&Foods-Angelo Morbelli , (Alessandria, 1853 - Milano, 1919), Asfissia!, 1884, olio su tela, 159 x 199,5 cm, Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris

Angelo Morbelli, (Alessandria, 1853 – Milano, 1919), “Asfissia!” (1884). Olio su tela. Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris

 Arts&Foods-Issey Miyake, Pleats Please, 2008, -®ISSEY MIYAKE INCArts&Foods-Claes Oldenburg and Coosje van Bruggen, Leaning Fork with Meatball and Spaghetti II, 1994, Fiberglass painted with polyurethaneArts&Foods-Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino, 1884, Pinacoteca Comunale Giuseppe De Nittis, Barletta

ORARI: LUN-DOM. 10.00-23.00,Viale Alemagna 6.  INFO: triennale.org, info@triennale.org, tel. +39.02.724341

PS. Se visiti anche Expo Milano 2015 puoi entrare alla mostra con lo stesso biglietto: l’ingresso alla Triennale è incluso.

3) Nel mondo onirico del Doganiere, immersi nelle atmosfere magiche dell’incantevolecittà lagunare, unica al mondo! HENRI ROUSSEAU. IL CANDORE ARCAICO

Venezia

 Palazzo Ducale, Appartamento del doge a Venezia

Prorogata fino al 6 settembre 2015

Henri Rousseau, La Guerre-La chevauchée de la Discorde La Guerra

Henri Rousseau, “La Guerre-La chevauche de la Discorde” (La Guerra-La cavalcata della Discordia) 1894 ca. Olio su tela. Parigi, Museo d’Orsay ® RMN Grand Palais. Tony Querrec

Passò allo storia con l’appellativo di Doganiere perché era impiegato presso il dazio della prefettura della Senna, portando avanti comunque la passione per la pittura con l’obiettivo di diventare un pittore affermato: nella sua produzione spiccano i paesaggi esotici, fiabeschi, giungle -oniriche principalmente- i ritratti (tantissimi di bambini), nature morte, scene di guerra, spesso considerati dai critici “infantili” o troppo ingenue e semplici -per i cromatismi, l’uso della luce e le dimensioni- e quindi snobbati, ma molto amati invece dai suoi amici pittori, ad esempio Picasso,  artisti, scrittori e poeti tra i quali Apollinaire.

Henri Rousseau, La Charmeuse de serpents LÔÇÖIncantatrice di serpenti, 1907. Olio su tela, cm 167 x 189,5. Parigi, Mus+®e d'Orsay. -® RMNÔÇÉGrand Palais (Mus+®e dÔÇÖOrsay)Herv+® Lewandowski

Henri Rousseau, La Charmeuse de serpents (Incantatrice di serpenti) 1907. Olio su tela. Parigi, Museo d’Orsay ® Grand Palais (Museo d’Orsay) ® Lewandowski

Atmosfere surreali: ho letto in un saggio di Giovanni Artieri che Henri Rousseau teneva vicino al letto colori e matite per segnare subito idee o ricordi dei sogni, una volta sveglio! Proprio tra sogno e realtà. Di sicuro ci sono anche molti simboli da interpretare… Primitivismo e una sorta di “realismo magico”: Ardengo Soffici definì la sua pittura dal candore arcaico. Per conoscerlo meglio ecco la possibilità per tutta l’estate (è stata appena prorogata) di visitare una mostra straordinaria con oltre 100 opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali, attraverso un percorso mai realizzato prima in Italia.

Henri Rousseau, La carriole du Père Junier Il biroccino di papà Junier

Henri Rousseau, “La carriole du Père Junier” (Il biroccino di papà Junier) 1908. Olio su tela. Parigi, Musée de l’Orangerie, Collection J. Walter- P. Guillaume © RMN Grand Palais (Musée de l’Orangerie). Francia

Il progetto, nato da un’idea di Gabriella Belli e Guy Cogeval, condiviso e sviluppato con la collaborazione di Laurence des Cars e Claire Bernardi e con il supporto di Elisabetta Barisoni, non vuole essere l’ennesima celebrazione della naïveté del pittore francese, ma piuttosto la presentazione di un approfondito percorso di studio per mettere nella giusta luce critica e storiografica  la sua opera, punto di riferimento per l’ambiente intellettuale della Parigi di inizio Novecento, per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche, ma anche per tanti pittori che precedettero e superarono le avventure del cubismo e del futurismo:

da Cézanne a Gauguin, da Redon a Seurat, da Morandi a Carrà, da Frida Kahlo a Diego Rivera, Kandinskij e Picasso (tutti presenti in mostra con opere che dialogano con quelle del Doganiere).
Un ulteriore microcosmo magico nel magico e acquatico mondo di Venezia.

INFO: www.mostrarousseau.it  |  ticket.it/rousseau , TEL. 041 098 81 69  ORARI: DOM-GIOV 9.00-19.00 VEN-SAB 9.00-20.00

Se non fate un mordi e fuggi solo per questa mostra e un romantica passeggiate tra le calle, vi ricordiamo che c’è anche la Biennale assolutamente da non perdere!

4) Voglia di Spagna? Si va a Ferrara! LA ROSA DI FUOCO

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“La Barcellona” di Picasso e Gaudí

Palazzo dei Diamanti a Ferrara, fino al 19 luglio 2015

Ancora non riuscite ad organizzare il vostro viaggio in Spagna. E’ lì, segnata in agenda come prossima meta ma per il momento non ce la potete fare… Ok, tranquilli non disperate! Ecco un assaggio qui da noi del Paese più caliente e gaudente che ci sia, basta fare un salto nella deliziosa Ferrara ed avrete la movida di Barcellona a portata di mano.

La rosa di fuoco 2-Pablo Picasso Donna a teatro (Le Divan japonais), 1901 Acquerello e gouache su cartone, cm 39 x 53 Collezione privata -® Succession Picasso, by SIAE 2015

Pablo Picasso “Donna a teatro” (Le Divan japonais), 1901. Acquerello e gouache su cartone. Collezione privata ® Succession Picasso by SIAE 2015

Un viaggio speciale nel periodo d’oro della sua vivace scena artistica, sociale e culturale quando tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX si guadagnò la fama di “rosa di fuoco” e il modernismo catalano si espresse in tutto il suo eclettismo, ma sempre oscillante tra euforia ed inquietudine.

Non solo i celeberrimi Picasso e Gaudì (un particolare allestimento permette al visitatore di entrare idealmente nell’atelier di quest’ultimo offrendogli una visione ravvicinata su alcune tra le sue invenzioni più originali) ma anche Ramon Casas, uno dei padri fondatori del modernismo, Santiago Rusiñol, Miquel Blay,i  fratelli González, Joaquim Mir, Isidre Nonell  e molti altri.

La rosa di fuoco 1-Ramon Casas Scena domestica allÔÇÖaperto, 1892 Olio su tela,, cm 161 x 121 Madrid, Colecci+¦n Carmen Thyssen-Bornemisza

Ramon Casas “Scena domestica all’aperto”, 1892. Olio su tela. Madrid, Colección Carmen Thyssen-Bornemisza

Mostra a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens e Organizzatori Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. La realizzazione è stata possibile grazie alla fondamentale collaborazione del Museu Nacional d’Art de Catalunya

Informazioni e Prenotazioni: tel. 0532 244949 / diamanti@comune.fe.it – www.palazzodiamanti.it

PS. Se andate entro il 31 luglio 2015, trovate in città anche grande musica con lo strepitoso Festival Ferrara Sotto le Stelle!

5) Prima in spiaggia poi in città per scoprire i manifesti di  MASSIMO DOLCINI

FANO

Galleria Carifano, Palazzo Corbelli a FANO

Grafica per una cittadinanza consapevole,
dal 3 luglio  al  10 settembre 2015

E’ estate e tutti abbiamo voglia di sole&mare! Quindi godetevi pure le spiagge marchigiane che meritano davvero  per  loro semplicità e naturalezza, poi con il fresco del pomeriggio, prima del classico aperitivo in riva al mare con la fritturina di pesce che vi aspetta, si va a scoprire qualcosa di speciale…

1-Il gusto dei contemporanei. Gli studenti interrogano Italo Calvino, 1983, offset Massimo Dolcini

Il gusto dei contemporanei. Gli studenti interrogano Italo Calvino, 1983, offset Massimo Dolcini

Un’ampia mostra che consente di conoscere la complessità e l’importanza di Massimo Dolcini nella storia della grafica e della comunicazione italiana. Sostenitore di una centralità della realtà periferica, com’erano negli anni Settanta le Marche, Dolcini si ricavò comunque un ruolo da protagonista, nella “grafica di pubblica utilità”, al servizio degli utenti.

3-I Concerti delle ventuno,1988 Massimo Dolcini

I Concerti delle ventuno,1988 Massimo Dolcini

Espressione di quel particolare momento storico e politico vissuto dalle amministrazioni pubbliche tra il 1971 ed il 1989. Il percorso è estremamente interessante e permette di spaziare tra i molteplici volti dell’artista, che fu allievo di Albe Steiner -grafico, progettista, fotografo, disegnatore, ceramista, imprenditore, didatta, gastronomo, operatore culturale, manager, appassionato uomo civile- e aspetti più privati, come i taccuini disegnati per le figlie e presto pubblicati per la prima volta da Corraini Edizioni.

Il suo è sempre stato un approccio diretto e riconoscibile nell’obiettivo di far “parlare” le istituzioni con i cittadini: attraverso i suoi manifesti dal segno inconfondibile, affissi quotidianamente sui muri pesaresi per vent’anni (divenendo anche un punto di riferimento per tutta la grafica italiana) la cittadinanza veniva informata di ogni evento di qualche rilevanza sociale, politica, culturale, urbanistica e sanitaria.

4-L'abito della rivoluzione 1987, Massimo Dolcini

L’abito della rivoluzione 1987, Massimo Dolcini

Da una prima fase del suo lavoro, in cui si definiva come “grafico condotto” vedendosi come operatore impegnato in prima persona nel progetto sociale, per via del cambiamento dello scenario economico riformulò in seguito il suo operare in una dimensione più strutturata da “imprenditore”, più vicino alle esigenze e alle strategie pubblicitarie dei committenti ma mantenendo intatta la qualità, avvalendosi di giovani collaboratori e fondando gli studi/agenzia M&M e Dolcini Associati, noti a livello internazionale per la peculiarità del lavoro sulle immagini, evolvendo la figura di “artigiano-designer” verso una forma di “impresa della comunicazione”.

ORARI: Galleria Carifano, Palazzo Corbelli Via Arco d’Augusto 47. Da martedì a sabato h. 18.30 – 21.30, chiuso domenica e lunedì INGRESSO LIBERO
INFO: Visite guidate (su prenotazione) Paola Gennari tel. + 39 333.95.12.294
Informazioni al pubblico: Gallerie Gruppo Credito Valtellinese, tel. +39 02.4800.8015 – www.creval.it

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