Le Stagioni di Louise

Le stagioni di Louise. Dal maestro dell’animazione francese Jean-François Laguionie.

.

Dello stesso icordiamo il meraviglioso “Le tableau” (2011) nominato ai César Award e ai Magritte Award, arriva finalmente in sala – grazie ad I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection – un film intenso e poetico.

Le Stagioni di Louise, un imperdibile capolavoro dallo stile d’animazione spettacolare, dove la matericità della carta si unisce al fascino del segno e i moti delle maree si trasformano presto in moti dell’anima. A dare voce a Louise nella versione italiana una delle nostre più grandi attrici: Piera Degli Esposti.

1-louise

<<Le stagioni di Louise è probabilmente la pellicola più intima che ho realizzato. Senza dubbio è  anche quella realizzata in modo più minuzioso e complesso, a partire dall’assurda situazione in cui Louise si viene a trovare e passando per le avventure che vive all’età di otto anni in cima alla scogliera e nel bosco misterioso dopo lo scoppio della guerra, momenti di cui anche io ho avuto esperienza>>

 (Jean-Francois Laguionie)

.

Alla fine dell’estate, l’ultimo treno della stagione parte lasciando dietro di sé Louise. La città è ormai deserta e Louise si trova completamente sola e abbandonata da tutti coloro che hanno lasciato la cittadina balneare di Biligen.

Che cosa accadrà adesso? Il tempo sembra peggiorare, seguito dai moti stagionali delle maree, ma poi inizia a migliorare e a lasciare il passo a un’eccezionale calda estate indiana. Louise affronta la situazione di abbandono in cui si trova come una sfida. Costruisce con le sue mani una capanna sulla spiaggia, trovandosi all’età di settantacinque anni ad affrontare la vita come una novella Robinson Crusoe e scoprendosi più forte, intraprendente e dotata di spirito d’iniziativa di quanto immaginasse.

Un giorno un vecchio cane, Pepper, le si avvicina e i due iniziano a condividere i pasti e a farsi compagnia durante le battute di pesca per procacciarsi il cibo. Louise discorre spesso con Pepper, ormai fido compagno di avventura e gli chiede: “Perché i villeggianti non sono tornati anche per le vacanze di Natale o di Pasqua? Non si vede più nemmeno l’elicottero che di tanto in tanto sorvola la spiaggia! Sarà a causa dei moti stagionali delle maree? Oppure si tratta di una punizione che qualcuno mi ha inflitto?”.

Questi pensieri provocano in lei strani sogni: in un contesto che si fa sempre più surreale, la donna torna così  a rivivere la sua infanzia e i momenti più significativi della sua vita, rileggendoli con occhi nuovi.

4-louise_bob3_17230-620x330

La grande scogliera alle spalle del villaggio sembra essere la chiave per recuperare i ricordi perduti: Louise e Pepper ci accompagneranno in un viaggio poetico e emozionante nella profondità della  memoria, dall’infanzia e il rapporto speciale con la nonna, attraverso le prime inquietudini adolescenziali e i primi indimenticabili batticuori, i momenti di gioia e gli inevitabili drammi, insieme a tanti interrogativi, qualche dubbio e l’intensità unica dei ricordi.

Così come accade in ogni storia che parla di sopravvivenza, Louise è la protagonista assoluta dell’avventura narrata e del percorso interiore che si ritrova a vivere.

.

3-louise-en-hiver-jean-franc%c2%a6oois-laguionie-2016-05

Fondamentale, per la struttura della narrazione, il suono: i suoni naturali e i rumori tipici dei paesaggi marittimi, assieme al suono del mare e al richiamo degli uccelli sono elementi necessari per dare credibilità alla situazione di abbandono della protagonista (a cura di Tchak/Studio Train Train) accompagnati poi dalla musica del piano di Pierre Kellner, che crea un’interessante contrapposizione volta a rappresentare la spensieratezza, l’ottimismo e la gioia di vivere di Louise e dalle musiche intonate dall’orchestra di Pascal Le Pennec-Orchestre Symphonique de Bretagne- il quale ha composto anche “The Painting” (“Le tableau”), che invece supportano la rappresentazione delle memorie e dei sogni più intimi e profondi di Louise.

Lo sviluppo dello stile grafico, dal tratto delicato insieme classico ed estremamente contemporaneo, come di consueto evidenzia il gusto personale del regista per la pittura e lo stile grafico del ventesimo secolo, così come la passione per i paesaggisti come Jean-Francis Auburtin e Henri Rivière, artisti capaci di ricreare sulla carta paesaggi marittimi particolari unendo la tecnica del wash-drawing a disegni a matita e ad acquarello, mix perfetto con l’animazione in 2D e 3D per rendere al meglio i luoghi e l’atmosfera della Normandia, insieme ad un forte senso di libertà e alla perfetta caratterizzazione dei personaggi (grazie anche al team di JPL Films e alla direzione artistica di Lionel Chauvin).

Louise in hiver – presentato a San Sebastian 2016, Zabaltegi-abakalera, ad Annecy IAFF 2016, Special Screening, in anteprima in Italia ad ottobre scorso alla Festa del Cinema di Roma 11 nella Selezione Ufficiale in collaborazione con Alice nella città & MIA – è davvero un piccolo gioiello imperdibile, una storia semplice ma nello stesso tempo grandissima e universale, capace di emozionare e di far riflettere sul senso della vita.

.

.

In sala dal 22 dicembre 2016

IN ANTEPRIMA A BOLOGNA IN SALA BIOGRAFILM
Lunedì 12 dicembre 2016, ore 21.15
Cinema Odeon
Via Mascarella 3
Bologna

Per prenotare un biglietto ridotto a € 2 euro invece che € 7  i nostri lettori possono inserire qui il codice SL12PR

.

.