Vanessa Winship. Untitled (dal progetto "Shedances On  Jackson. United States"

Lo sguardo di Vanessa Winship

Lo sguardo di Vanessa Winship.

Vanessa Winship (Barton-upon-Humber, Regno Unito, 1960) è una delle più acclamate fotografe contemporanee di ritratto e reportage ed inoltre è stata la prima donna a vincere nel 2011 il prestigioso premio Henri Cartier-Bresson per la fotografia, con il progetto “Shedances on Jackson. United States”, sui segni del declino dell’American Dream, visibile sia sulla superficie della terra che nelle caratteristiche umane e nel linguaggio del corpo.

Dal 17 dicembre 2014 sarà possibile visitare una sua vasta personale alla Fondazione Stelline a Milano, con oltre 100 fotografie in bianco e nero che ripercorrono, attraverso un’ampia panoramica, tutta la sua carriera, dall’inizio, giovane fotografa nei Balcani, fino al suo ultimo lavorio ad Almerìa-Spagna, su incarico della FUNDACIÓN MAPFRE di Madrid, per rappresentarne la notevole diversità geografica, lo sradicamento e la storia fatta di alterne vicende.

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Vanessa Winship. Untitled (dal progetto “Imagined States and Desires: A Balkan Journey”) + © Vanessa Winship. Untitled (dal progetto  “Sweet Nothings: Schoolgirls of Eastern Anatolia)

Vanessa Winship è un’artista polivalente, i cui lavori analizzano la profondità dei temi della frontiera dell’identità, della vulnerabilità e del corpo, il tutto in uno spazio geografico ricco di intensità ed emozioni, dove l’instabilità dei confini va di pari passo con il mutare dell’identità storica contemporanea.

Le sue serie offrono uno spunto di riflessione su come il corso della storia riesca a modellare le forme del paesaggio e a lasciare il segno sui corpi dei suoi abitanti, ma anche sulle loro caratteristiche e sui loro gesti. Il viaggio e i suoi incontri con l’”altro” sono temi fondamentali della sua vita e della sua fotografia.

Un paesaggio umano, che si impone sui conflitti politici e sociali ed emerge tra le rovine di mondi in decadenza. Un recente passato (edifici, sculture commemorative e mezzi di trasporto) procede in direzione opposta alle persone che si muovono tra di esse.

La Winship descrive la componente mitica e leggendaria di questi luoghi e allo stesso tempo li destabilizza.

Black Sea Between Chronicle and Fiction Part 2

Vengono certamente evocati gli eventi storici che hanno segnato queste regioni, ma l’enfasi è posta più  sulla microstoria di ognuna di esse: le attività del tempo libero, gli interni delle scuole, le condizioni di lavoro e le diverse forme di socializzazione e di culto religioso. Le fotografie realizzate fino al 2011 tracciano una mappa personale dei confini dell’Europa e dei loro punti di contatto con l’Asia.

Il suo particolare metodo di lavoro ha dato origine a serie come “Imagined States and Desires: A Balkan Journey”, “Black Sea: Between Chronicle and Fiction”, “Sweet Nothings: Schoolgirls of Eastern Anatolia” e “Georgia. SeedsCarried by the Wind”, che uniscono spazio pubblico e privato, concentrandosi su un evento e sulla costruzione di un ritratto in posa.

“Ospitare un’artista come Vanessa Winship è come fare un itinerario in un mondo che muta, nei confini e nella percezione storica dell’evoluzione. Il tema del cambiamento alla vigilia di Expo 2015 è particolarmente attuale nella Milano di oggi che diventa metropolitana. Come si intuisce nel dibattito culturale: grandi eventi, contaminazione, apertura. Grazie alla Winship abbiamo la possibilità di vedere ritratta la storia che cambia nei confini e nell’identità, particolarmente contestuale al momento storico che viviamo”

(Pier Carla Delpiano , Presidente Fondazione Stelline)


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VANESSA WINSHIP
Opening 16 dicembre ore 18.30
17 Dicembre 2014 – 15 Febbraio 2015
Fondazione Stelline
Corso Magenta 61
Milano
www.stelline.it

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