Man Ray, autore di vere e proprie icone del secolo scorso a Villa Manin

Man Ray, autore di vere e proprie icone del secolo scorso a Villa Manin, Udine.

Sabato 13 settembre 2014 a Villa Manin si inaugurerà una grande mostra dedicata a Man Ray (1890-1976): con oltre 300 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali, l’esposizione ripercorre la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento.

Autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi.

La straordinaria inventiva di un artista, allo stesso tempo fotografo, pittore, ideatore di oggetti e autore di cortometraggi cinematografici, viene raccontata attraverso un ricco percorso espositivo che permette così di scoprire anche Man Ray uomo e di seguirlo nella lunga e movimentata carriera fra Stati Uniti ed Europa, fra amori e amicizie.

Autoritratto, 1943, fotografia later print del 1972, 18 x 12,8 cm, collezione privata, Courtesy Fondazione Marconi, -®MAN RAY TRUST _ ADAGP, Paris, By SIAE 2014
Autoritratto, 1943 (fotografia later print del 1972). Collezione privata,Courtesy Fondazione Marconi©MAN RAY TRUST

Per Man Ray non esiste infatti distinzione fra arte e vita, fra interesse estetico e sentimentale, fra desiderio e invenzione visiva.

Dagli anni d’esordio fra New York e RidgefieldNew Jersey, sede di una vivace colonia di artisti – alle prime opere dadaiste; dall’arrivo a Parigi nel 1921, alla fuga dalla Francia occupata dopo un ventennio di intensissima attività; dagli anni di Hollywood, dove Man Ray si stabilisce al ritorno in America, agli ultimi due decenni di vita trascorsi a Parigi.

Non si tratta tuttavia solo di un iter cronologico, ma di un percorso articolato che approfondisce la scoperta della vocazione all’arte, il rapporto con gli amici artisti e il contributo alla definizione dell’estetica dadaista e surrealista, l’elaborazione di tecniche fotografiche come il rayograph e la solarizzazione, l’immagine della donna e le sperimentazioni cinematografiche.

Man Ray frequentò molti fra i più importanti artisti del Novecento: Duchamp, Francis Picabia, Pablo Picasso, poi Henri Matisse, Giorgio De Chirico e Constantin Brancusi. L’esposizione mette così in evidenza il sodalizio sia umano che creativo con queste figure e molte altre, attraverso gli indimenticabili ritratti a cui Man Ray affidò il loro ricordo, ma anche attraverso opere di Man Ray stesso o degli artisti citati che testimoniano le curiosità e gli ambiti di ricerca condivisi.

Flying Dutchman, 1920, Private collection, Courtesy Francis M. Naumann Fine Art, New York, -® MAN RAY TRUST _ ADAGP, Paris, By SIAE 2014
Flying Dutchman,1920. Private collection. Courtesy Francis M.Naumann Fine Art, New York©MAN RAY TRUST
Juliet in California, 1944, fotografia, 23,2 x 14,6 cm, collezione privata, Courtesy Fondazione Marconi, -®MAN RAY TRUST _ ADAGP, Paris, By SIAE 2014
Juliet in California, 1944 (fotografia). Collezione privata, Courtesy Fondazione Marconi©MAN RAY TRUST

Così come dalle amicizie con i colleghi artisti, la vita e l’opera di Man Ray furono segnate dall’incontro con donne affascinanti: Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Meret Oppenheim, Juliet Browner e molte altre che non furono solo modelle e, spesso, amanti, ma vere e proprie muse capaci di ispirare, attraverso il proprio corpo, alcune delle sue opere più celebri: dal Violon d’Ingres, che ha per protagonista Kiki, alla Erotique Voileé, serie fotografica nata dalla collaborazione con Meret Oppenheim, per giungere ai magnifici ritratti scattati alla moglie Juliet Browner nel corso degli anni.

Oltre a un’ampia selezione di fotografie femminili, la mostra presenta opere in cui i corpi delle donne si fondono con architetture, oggetti geometrici, forme inanimate. L’erotismo di queste immagini lascia trapelare anche l’interesse per il marchese De Sade, che grande influenza esercitò sugli artisti surrealisti.

La creatività di Man Ray si espresse anche nei film sperimentali girati negli anni Venti: Retour à la raison, Emak Bakia, Les Mystères du Chateau du dé, Etoile de mer, testimonianze di eccezionale inventiva nell’uso della cinepresa e oggi unanimemente considerati fra i capolavori della cinematografia surrealista.

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MAN RAY
Villa Manin
Passariano
Codroipo (Udine)

13 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
A cura di Guido Comis e Antonio Giusa in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano
www.villamanin-eventi.it
www.manraytrust.com/

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