Giuseppe Gentile, Maria Callas e Pier Paolo Pasolini sul set di Medea, 1969 © Mario Tursi/AFE

L’universo di Pier Paolo Pasolini in mostra al Mambo

L’universo di Pier Paolo Pasolini in mostra a Bologna: dagli anni di formazione a salò e petrolio, dai miti arcaici all’attacco alla modernità.

Documenti personali, disegni, dipinti, costumi, fotografie, video:  la vicenda biografica e le opere dell’artista Pier Paolo Pasolini che ha varcato i confini della letteratura, della pittura, della fotografia e del cinema. 

L’universo di Pier Paolo Pasolini in mostra al Mambo

Officina Pasolini: una mostra dedicata all’universo poetico, estetico e culturale di Pier Paolo Pasolini e che assume la forma del suo stesso metodo, come una sequenza di appunti, montaggi di scene, concatenazioni di frammenti.

Un’indagine che, in un ricco itinerario suddiviso in 9 aree tematiche, attraversa i nuclei più significativi del suo mondo, li legge, li esamina e li collega, raccogliendo motivi che ritornano: dalla formazione bolognese negli anni di Roberto Longhi, ai Miti che ne hanno caratterizzato l’opera (quello della Madre, figura centrale della sua ispirazione; Cristo, riferimento con il quale Pasolini instaura una sorta di complesso processo di identificazione; la Tragedia classica, archetipo ritrovato nel suo cinema e nel suo teatro; i Popoli perduti, da quelli del mondo contadino del Friuli ai ragazzi di vita delle borgate romane, fino alle popolazione arcaiche dei mondi lontani e del Medio Oriente in particolare); dalla trasfigurazione delle icone – Marilyn Monroe della Rabbia o Totò di Uccellacci e uccellini – e l’attacco contro l’omologazione (che sono al centro della sezione Pasolini e il suo tempo) alla critica della modernità, fino alle due ultime opere, il film, uscito postumo, Salò o le 120 giornate di Sodoma, e il romanzo incompiuto Petrolio, passando attraverso i tre Gironi (delle Visioni, della Borghesia e della Televisione) che si addentrano nella visione “infernale” dello “sviluppo senza progresso” del mondo contemporaneo. 

salo o le 120 giornate di sodoma pier paolo pasolini mostra bologna
Hélène Surgère e Pier Paolo Pasolini durante le riprese di “Salo’ o le 120 giornate di Sodoma”, 1975 © Deborah Beer/Cinemazero
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Set del film “Il fiore delle Mille e una notte”, 1974 © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
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Enrique Irazoqui e Pier Paolo Pasolini sul set del film “Il Vangelo secondo Matteo”, 1964 © Angelo Novi/Cineteca di Bologna

.E proprio il Girone della Televisione accompagna alla fine del percorso, con la testimonianza della morte stessa di Pasolini, attraverso i telegiornali del 2 novembre 1975:  40 anni nel corso dei quali la sua memoria  è stata custodita e bistrattata, letta e riletta da infinite diverse prospettive.  

Ed è per questo che verso l’uscita troveremo anche una lunga carrellata di autori, artisti, intellettuali che dalla sua immensa e potente eredità non hanno potuto prescindere.

 

l'universo di pier paolo pasolini in mostra al mambo
OFFICINA Pasolini MAMbo, veduta della mostra. Foto Lorenzo Burlando
l'universo di pier paolo pasolini in mostra al mambo
OFFICINA Pasolini MAMbo, veduta della mostra. Foto Lorenzo Burlando
L’universo di Pier Paolo Pasolini in mostra al Mambo
OFFICINA Pasolini MAMbo, veduta della mostra. Foto Lorenzo Burlando
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OFFICINA Pasolini, MAMbo. Veduta della mostra. Foto Lorenzo Burlando

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OFFICINA Pasolini. Per il 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini
MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14
Bologna
Fino al  28 marzo 2016
Mostra a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini. Progetto d’illuminazione di Luca Bigazzi.
Promossa e realizzata dalla Cineteca di Bologna. In collaborazione con Istituzione Bologna Musei MAMbo. Nell’ambito di Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna

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