Smell Festival, tra profumo e moda

Domenica 25 maggio 2014 si è conclusa la 5a edizione di Smell Festival dell’Olfatto, dedicata al sogno:

“Accomunati da una natura misteriosa e sensuale, profumi e sogni si prestano a essere rischiarati da quel barlume di consapevolezza sensoriale che da millenni ci insegna a percepire l’ineffabile, subodorare l’invisibile, fiutare la grana più sottile del reale. Entreremo così nella dimensione onirica facendoci trasportare da un flusso fragrante di coscienza percettiva, nel vortice di mille e una fantasmagoria odorosa. Fino alle sorgenti inconsce del profumo, dove l’olfatto, il senso più assopito, genera il sogno del proprio risveglio.” 

(Francesca Faruolo, direttrice Smell Festival)

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Abbiamo passato un interessante e piacevole pomeriggio al Museo della Musica, partecipando agli incontri proposti per l’ultima, ma non per questo meno ricca, giornata di kermesse.

Non potevano mancare infatti a LE FRAGRANZE DELLA MODA: un incontro tra sogno e realtà. Il rapporto tra moda e profumeria, entrambe protagoniste dell’industria del sogno e del desiderio, è inscindibile da quando nel 1921 Chanel lanciò il suo N°5, che appunto acquistato ancora oggi e di sicuro in questo ha una grande percentuale il suo valore simbolico. In Italia questa alleanza è molto poco esplorata dal punto di vista storico e culturale: Smell Festival ha perciò avviato da alcuni anni una collaborazione con Zonemoda-Corso di Laurea in Culture e Tecniche della Moda dell’Università di Bologna, allo scopo di creare occasioni di approfondimento. Insieme alla relatrici abbiamo provato a rispondere a molte domande e curiosità, ad esempio,  come nascono i profumi dei grandi brand di moda, o chi lavora alla loro creazione.

POMELLATO

Antonella Mascio (docente Zonemoda, Università di Bologna) ha chiarito come le fragranze olfattive contribuiscano enormemente a creare l’aura di sogno che aleggia attorno ai brand e alle griffe di moda, al punto che il consumatore può farsi affascinare più dal dispositivo simbolico legato al prodotto, piuttosto che dalla qualità intrinseca della fragranza. Una griffe ci fa evocare tutto un mondo, anche onirico, un ambito di gusto e di stile, rimanda ad un contesto valoriale davvero molto ricco.

Quindi il consumatore, attraverso il profumo, si riconnette a questo immaginario ben preciso. Anche gli spot ci mostrano come le griffe propongano il profumo quasi come un oggetto magico per entrare nel loro mondo.

TRUSSARDI MY NAME

E’ stato molto significativo l’intervento di Paola Gariboldi, (vicecaporedattore D-La Repubblica delle Donne) che ha espresso le sue perplessità circa il modo di raccontare il profumo da parte delle case di moda, lamentando spesso la poca informazione-a confermare la sua riflessione in merito, la scoperta, durante l’incontro, dell’ispirazione alla base di My Name di Trussardi. Sicuramente il profumo è difficile da raccontare ma si potrebbe fare uno sforzo in più…

“Il profumo è emozione e se si vuole non ha bisogno di parole, ma la comunicazione si muove poi tra due poli: raccontare il sogno e dare informazioni”

Giorgia Martone, direttrice marketing di ITF Cosmetics, azienda che produce fragranze per importanti brand, rappresenta il Made In Italy della profumeria italiana: l’obiettivo è quello di cercare di mettere l’anima del brand nell’essenza, entrando così in sintonia con designers e creativi. Una bella storia famigliare: suo padre negli anni Settanta è stato il primo a credere nel potenziale del Made in Italy, quando dominava completamente il Made in France.

DSQUARED WOOD

Infatti Giorgia sottolinea che nel mondo del profumo la caratteristica principale del prodotto italiano è la creatività ed anche in termini di ricerca è sempre il punto di forza più riconoscibile del Made in Italy.

L’azienda ITF ha creato profumi per Blumarine, Dsquared, Trussardi e Pomellato. Scopriamo grazie a Giorgia, che My Name di Trussardi è ispirato alla nebbia di Milano, che è un po’ una sorta di mistero naturale, pensando alla donna che è più aerea e forse più complicata da descrivere rispetto all’uomo, infatti My Land, la fragranza maschile, è invece ispirata alla terra e ad un’idea di cuoio e pelle, iconici del brand.

TRUSSARDI MY LAND

Siamo tutte conquistate dalla magia di questo racconto e dalla sua, secondo me, straordinaria bellezza e delicatezza: anche Paola Gariboldi è sorpresa di averlo scoperto ora, insieme a noi!

TAUER PROFUMO

Attesissimo, da Zurigo, arriva poi  ANDY TAUER, profumiere artigianale autodidatta, che è già una leggenda nel panorama della profumeria di nicchia. In questi anni dalle pagine del suo blog ci ha resi partecipi delle sue scoperte, della ricerca di nuove materie prime e dell’ispirazione che ha guidato la composizione di nuove fragranze, vere e proprie “sculture immersive”, caratterizzate da un tocco unico e personale, che hanno trovato entusiasti estimatori anche nei critici del profumo Tania Sanchez e Luca Turin.

L’Air du Desert Marocain di Tauer ha infatti ottenuto il massimo punteggio, 5 stelle, nella loro opera “Parfume de Guide”. L’intervento di Andy Tauer si intitolava proprio Un altro profumo possibile, inteso come un modo più artistico di creare fragranze, che sta ormai facendo scuola. Andy ci ha raccontato la sua storia e mi ha colpito molto, per il suo modo di porsi ma anche per come ha creduto al suo sogno, insistendo, a ragione, dopo una prima delusione.

“Nella vita abbiamo bisogno di lasciarci andare e magari finire in un paese sconosciuto, pieno di mostri e di fate”

“La libertà è qualcosa che non ci è stata data, ma dobbiamo prendercela”

Secondo Andy una delle cose più importanti nella creatività è sentirsi liberi come nei sogni: riesce davvero a trasmettere la sua capacità di riuscire a creare fragranze per ispirazione e in totale libertà creativa, non per marketing.

La libertà è insomma la sua prima regola, mentre la seconda è la qualità della materia, utilizzare i migliori ingredienti possibili.

Abbiamo avuto l’occasione inoltre di sentire Une Rose de Kandahar, fragranza speciale, attualmente non in commercio ma realizzata in 200 bottiglie in edizione limitata a partire da un olio di rosa proveniente dall’Afghanistan, grazie ad un progetto di recupero sociale e non sempre regolarmente disponibile.

libri olfattivi Serra e Fonseca

Infine un odoroso viaggio nella letteratura di tutti i tempi con IL PROFUMO DEI LIBRI, insieme a GIOVANNA ZUCCONI, curatrice e conduttrice di rubriche sui libri per la radio e la televisione e oggi titolare, insieme al marito Michele Serra, della casa di profumi Serra&Fonseca. Giovanna attualmente esplora gli incroci fra letteratura e profumi producendo libri olfattivi, racconti accompagnati da profumi solidi, artigianali e naturali, per i quali ha coinvolto autori come Andrea Camilleri e Gianrico  Carofiglio.

Una linea che quindi si può trovare in libreria:

“Il profumo è di per sé già un linguaggio, che parla in maniera diretta ed efficace prima ancora della parola. E’ già di per sé racconto, comunicazione, una sorta di parola non verbale, e in questo modo si è cercato di raccontarlo con le parole, in un modo speciale, associando due linguaggio diversi ma hanno tantissimi punti di contatto”

In anteprima è stato inoltre presentato il percorso “Verba Olent.Viaggio nella letteratura del profumo”, al quale Giovanna Zucconi sta lavorando per prossima edizione di Pitti Fragranze a settembre 2014 e che probabilmente sarà anche alla base di un libro che uscirà sempre in autunno.

Di sicuro rimaniamo aggiornate sulle sue novità!

www.smellfestival.it/