Visages Villages di Agnès Varda e JR

Visages Villages di Agnès Varda e JR.

In sala il meraviglioso documentario on the road firmato dalla mitica ottantottenne Agnès Varda – leggenda della nouvelle vague e prima regista donna nella storia dell’Academy a essere insignita di un Oscar alla carriera – insieme a JR, noto street photographer, hipster e visionario.

Candidato all’Oscar 2018 come miglior documentario, “Visages Villages” arriva finalmente nelle sale italiane dal 15 marzo 2018, distribuito dalla Cineteca di Bologna, dopo aver raccolto molti premi internazionali, tra i quali L’oeil d’or al Festival di Cannes e il Premio del pubblico al Festival di Toronto per il miglior documentario.

Agnès Varda e JR hanno qualcosa in comune:

la passione e la curiosità per le immagini e in particolare per i luoghi e i dispositivi che permettono di mostrarle, condividerle, esporle.

Agnès ha scelto il cinema. JR, street artist classe 1983 che vive tra Parigi e New York, ha scelto di creare gallerie fotografiche all’aperto, incollando le sue monumentali fotografie negli spazi pubblici per rivelare i volti e le testimonianze degli invisibili, dalle banlieue francesi alla Turchia, da Times Square al Panthéon passando per i ghetti del Kenya e le favelas brasiliane e potrebbe essere paragonato a Banksy.

 Agnès e JR si sono conosciuti nel 2015 e hanno subito deciso di lavorare insieme, di girare un film in Francia, lontano dalle città, in viaggio sul furgone fotografico (e magico) di JR. In circostanze più o meno casuali hanno incontrato tante persone, le hanno ascoltate e fotografate, hanno ingrandito ed esposto i loro ritratti, in bianco e nero, su facciate di edifici, case, negozi.

Il film racconta anche la storia di un’amicizia che è cresciuta durante la lavorazione tra scherzi e sorprese, ridendo delle diversità e superando con ironia e molteplici affinità la differenza generazionale.

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<<Così facendo, doneranno grandezza a quelle persone. Non una grandezza da supereroi, ma una grandezza umana, da persone in carne e ossa quali sono. I due conoscono (e fotografano) operai, formaggiai, camionisti. È una ricognizione della Francia rurale, e le immagini che affiorano sono giocose, spettrali e belle e commoventi: Andy Warhol incrocia Walker Evans. “Visages Villages” lancia un potente messaggio sul tipo di società che stiamo diventando. La nostra dipendenza dalla ricchezza e dalla celebrità ha iniziato a svuotare il valore della vita normale, e il film dà una sublime strigliata a questo atteggiamento>>

Owen Gleiberman (critico cinematografico di Variety)

Agnès Varda è universalmente nota come vera e propria icona della nouvelle vague: nasce nel 1928 a Ixelles, in Belgio, dove trascorre la prima infanzia fino a quando nel 1940 in fuga dalla guerra, la sua famiglia finisce nel Sud della Francia. Dopo l’adolescenza si trasferisce a Parigi, dove segue i corsi dell’École du Louvre e la sera quelli dell’École de Vaugirard (come era soprannominata l’École nationale supérieure Louis-Lumière) sezione fotografia e dove incontra Jacques Demy, suo futuro marito.

Lavora come fotografa per Jean Vilar quando questi fonda il festival di Avignone nel 1948 e poi per la troupe del Théâtre National Populaire al Palais de Chaillot. Realizza la sua prima personale nel cortile di casa, nel 1954. In quello stesso anno la giovane Agnès – aveva 25 anni- passa al cinema, da autodidatta, senza alcuna formazione: fonda la società Ciné-Tamaris per produrre e girare il suo primo lungometraggio, l’innovativo La Pointe courte, interpretato da Philippe Noiret, che le varrà il titolo di “Nonna della Nouvelle Vague”.

In seguito gira corti e lungometraggi, film di finzione e documentari. Nel 2003 alla Biennale di Venezia ha inizio la sua terza vita, come artista visiva.  L’11 novembre 2017 è stata premiata con l’Oscar alla carriera.

<<Quando iniziò, non fece semplicemente film che nessun’altra donna aveva fatto: erano film che nessuno aveva mai fatto. Ma è anche vero che era una tra le pochissime registe donne all’epoca, e tutti noi sappiamo cosa ciò significhi: iniziare quando non c’erano esempi da seguire, sconfiggere scetticismo e pregiudizi, affrontare tutti gli ulteriori ostacoli per una madre lavoratrice. Le artiste donne devono ancor oggi combattere per essere libere di realizzare il proprio lavoro su un piano di parità: e credo che questo proprio non se lo sarebbe aspettata. Perciò noi dobbiamo trarre forza da artiste come Agnès: dalle donne che sono venute prima; che hanno mosso il primo passo e indicato la strada a tutte noi; che hanno visto un po’ più in là; che hanno detto: “Io parlerò, io scriverò, io andrò lì, questa è la mia strada”. Le artiste che hanno rotto le convenzioni e liberato dalle costrizioni le generazioni successive; quelle che si sono battute per la libertà artistica>> Angelina Jolie.

(dal discorso per la consegna dell’Oscar alla carriera ad Agnès Varda, 11 novembre 2017)

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Dal 15 marzo 2018 nelle sale italiane
In anteprima il 13 marzo alle ore 20.00
Cinema Lumière
Bologna

Inoltre ricordiamo sempre presso la Fondazione Cineteca di Bologna la retrospettiva CINEVARDA. AGNÈS, DONNA DI CINEMA dall’8 al 31 marzo 2018
Qui per la programmazione completa: www.cinetecadibologna.it/cinevarda/ev/programmazione

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