Dopo le collezioni dei giovani talenti emergenti presentate ad Altaroma dal 29 al 31 gennaio 2016, diamo ora uno sguardo alla prestigiosa sezione Atelier, contenitore di sfilate e presentazioni delle storiche maison di couture, piccoli atelier, sartorie e artigianalità.
Ecco la nostra fantastica gallery con “il meglio di” Altaroma!
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• NINO LETTIERI, “Elephants”. Viaggio in India, mistica, profonda e preziosa.
Per una principessa indiana glamour e misteriosa. Chiffon, organza, mikado, tulle, seta e cotone; paillettes, ricami in macramé e lurex per kaftani, giacche, pantaloni e long dress da vero sogno esotico. Da mattina a sera, sempre con classe.
Il mio preferito:
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• RANI ZAKHEM, per una vera Diva un invito speciale ad un party esclusivo molto newyorchese.
Abiti da sogno, il massimo dell’eleganza e dello chic. L’ispirazione è partita dal mitico“Black and White party” di Truman Capote per poi declinarsi in innumerevoli sfumature di colore e di suggestioni… Se vuoi sentirti una Diva d’altri tempi in questi tempi, scegli Rani Zakhem.
Il mio preferito:
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• LUIGI BORBONE, le diverse forme del femminile. Orlando o Kore?
Come Orlando nel film di Sally Potter tratto dal romanzo di Virginia Woolf dove femminile e maschile si alternano dopo un sonno che prelude al cambiamento, ma anche come Kore e Persefone, la donna eternamente doppia nel mito del femmineo fragilmente umano che deve cercare di uscire da un presente oramai desacralizzato.
Una collezione che si ispira all’immagine di Tilda Swinton che cambia d’abito e di epoca, in continua trasformazione. Tante donne non una sola, tante anime eleganti, raffinate, ironiche, infantili e super sensuali.
Dai richiami cromatici e di silhouette del ‘700 fino alla bellezza rassicurante delle linee anni ’50 e alla libertà sessuale del nudo coperto da trasparenze degli anni ’70.
Sete, pizzi e Swarowsky si fondono come elementi naturali di una immagine straordinaria.
Il mio preferito:
• RENATO BALESTRA, Atena dagli occhi scintillanti.
Collezione mitologica in cui domina il Bianco candido, arricchito da speciali ricami traforati in vernice oro, completati da grandi bracciali in metallo lucente e scarpe d’oro intarsiate.
Poi, un crescendo di sfumature dell’arancio che esplodono nell’abito rievocazione del sole greco. Tutta la Grecia risplende nella sfilata Balestra, dalle colonne dei templi, alla donna-dea sofisticata e ieratica, tra mantelli, pizzi e drappeggi.
Il mio preferito:
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• CURIEL COUTURE, perdersi in un incantato giardino fiorito.
<<Ancora con lo stupore di una bimba osservo con quasi demenziale determinazione il miracolo della natura che nasce, sboccia, grida la sua bellezza, si assopisce per poi ritornare a sorridere>>
<<Le forme delle foglie e delle corolle dei fiori ho voluto rapire e trasformare in pantaloni, gonne e corpetti, ho rubato giardini per i ricami, disegnato roseti, clematis e ortensie per i leggiadri abiti di chiffon, stampato, applicato nontiscordardimé e papaveri: tutto per un inno alla vita che è il mio giardino reale e soprattutto quello del cuore>>
(Raffaella Curiel)
Il mio preferito:
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• ANTONELLA ROSSI, il mio sogno ossia vivere in lingerie (nello specifico in pigiama, ma sempre con classe).
La Collezione Antonella Rossi Haute Couture SS 2016, disegnata da Giulia Mori, si ispira alla Grande Mela come città dai mille impulsi creativi, con la sua atmosfera unica, la libertà di esprimersi e la multietnicità che la contraddistingue.
La palette colori va dal bianco iceberg e dall’elegante panna fino ai cromatismi del verde mela, dolce rosa e rosso amore, scivolando al sofisticato blu cielo. Le silhouette e i volumi concepiti strizzano poi l’occhio alla moda anni ’90, caratterizzata dalla sovrapposizione di capi, contrasti di colore grintosi ed allo stesso tempo femminili, qui proposti con particolarissime trasparenze e delicati, ma lussuosi ricami. Non possono mancare alla collezione gli intarsi di trine e pizzi tipici dell’azienda toscana, tutti esclusivamente colorati. Da notare la sperimentazione dei materiali più inusuali per l’abbigliamento: viene proposta infatti la spugna a fianco di raso, crepe e georgette di pura seta, voile e piquet di cotone, la morbida viscosa e l’immancabile tulle.
Il mio preferito:
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• SABRINA PERSECHINO, quando una donna sa come farti cadere nella sua ragnatela.
Il mito di Aracne e alcune delle architetture di Eric Owen Moss, che appaiono, a primo impatto, come ragnatele tessute casualmente ispirano questa collezione di Sabrina Persechino, architetto prima ancora che stilista.
Tra i tessuti utilizzati prevalgono le sete ordite a telaio oltre che duchesse, cady, e crepon. La scelta dei colori è influenzata dalle architetture a cui la collezione si ispira: tonalità lunari, come ragnatele bagnate dalla brina mattutina, oppure ferrose e incisive come gli intarsi di Moss sugli edifici. Bianco, nero, toni del cobalto. E un romantico rosa argenteo per il peplo della dea Aracne.
Il mio preferito:
(PH. SALVATORE DRAGONE-GIANLUCA PALMA/LUCA SORRENTINO)
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