Altaroma Gennaio 2016: Who Is On Next?

Dal 29 al 31 gennaio 2016 si è tenuta la nuova edizione di Altaroma, incentrata maggiormente sulla missione di sostenere i talenti emergenti e di proporli al centro dell’attenzione internazionale. 

A testimonianza di questo rinnovato impegno la manifestazione ha avuto luogo all’Ex Dogana ferroviaria, nata nel 1925 con la firma dell’architetto Angiolo Mazzoni, spazio unico di archeologia industriale e quindi scenario perfettamente idoneo ad accogliere la contemporaneità. 

Per la sezione del programma Fashion Hub, dedicata a scouting, formazione e promozione della creatività emergente, numerosi i designer– provenienti dal progetto ideato e organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, Who Is On Next?” che hanno presentato le proprie collezioni FW 2016-2017, da L72 (vincitore diWho Is On Next? 2015”), a Miaoran, Luca Sciascia, Giuseppe Di Morabito (finalisti di Who Is On Next? 2015”) e Greta Boldini (finalista di “Who Is On Next? 2013”).

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• Greta Boldini -marchio di alta sartoria nato a Roma nel 2011 dall’unione di due giovani designer, Alexander Flagella e Michela Musco- ha proposto Indecent Beauty”, preview della prossima collezione FW 16/17 dedicata ad una donna curiosa e fragile ma ribelle nello stesso tempo, che corre libera, all’interno di scenografie parigine strizzando l’occhio a Isabelle, protagonista del capolavoro di Bertolucci “The Dreamers”.

Le stampe naturalistiche con fiori leggiadri che si intersecano ad uccelli liberi nel vento sono coniugate al ricamo geometrico che dona rigore, ma soltanto se intervallato a colori senza tempo con un chiaro rimando all’opera di Brâncuși. Iconici plissè, rasi, seta e organze, georgette e crêpe de chine si incontrano con angore ricamate, strutturati tweed che compongono la maglieria, camiceria che sembra rubata furtivamente dal guardaroba maschile per una proposta accattivante e determinata allo stesso tempo

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• Fiori e arte anche per Giuseppe di Morabito: in particolare, le due diverse immagini di Flora dipinte da Giuseppe Arcimboldo alla fine del 1500- ‘Flora’ e ‘Flora Meretrixsono servite al designer come punto di partenza per una collezione che combina uno spirito più classicamente femminile e romantico con un impulso più giovane e anticonformista. Proprio i colori di Arcimboldo sono trasferiti nei capi attraverso un palette che spazia da pacati toni di rosa cipria e verde pistacchio, fino ad accese tinte di rosso e intense sfumature di verde smeraldo e nero grafico.

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Dagli abiti corti monospalla, ai vestiti a trapezio, dai sofisticati maxi dress ai top abbinati con pantaloni dal taglio svasato, tutto è pervaso da un senso di sofisticata eleganza, lavorato secondo le migliori tecniche della tradizione. I tessuti della collezione si alternano creando contrasti di peso e volumi nei capi: cappotti in lana ricamati si contrappongono a capi morbidi e leggeri in sete così come pattern di macramè su organza e i pizzi intervallano tessuti costruiti con pelli cromate.

• Luca Sciascia presenta la capsule collection “Promise Me”: promettere, mandare avanti, impegnarsi a tenere un dato comportamento, è la chiave di accesso al suo speciale universo onirico, denso di citazioni Surreal Pop”. Le atmosfere ovattate dei colori pastello ci suggeriscono il profumo dello zucchero a velo e inaspettate stratificazioni materiche conferiscono dinamismo alla silhouette, grazie alla maglieria oversize e avvolgente che si contrappone ai volumi asciutti dei leggings in paillettes ricamati a mano, ai long dress impalpabili, vaporosi, fluttuanti e ai mini dress strutturati e dall’aria più robusta.

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L’idea di femminilità ed eleganza sposa le atmosfere ludiche e giocose, rielaborando in chiave sperimentale e ultra contemporanea forme e volumi tipici degli anni ‘50. Capospalla destrutturati, comodi e avvolgenti dalle tinte baby completano i look conferendo un’immagine rasserenante e spensierata.

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La reinterpretazione dell’iconica silhouette anni ’50, con l’utilizzo però di materiali tecnici e un uso vibrante dei colori, è anche alla base della ricerca del brand L72, nato nel 2015 dall’estro creativo del designer inglese Lee Wood: la sua capsule collection realizzata anche grazie al supporto di Fashion Valley Industry (un network di aziende della moda promosso dalla Camera di Commercio di Prato che offrono ai creativi un servizio completo dal filato al capo finito) si ispira a Vellamo, la dea dell’acqua, dei laghi e dei mari nella mitologia finlandese, colei che accoglie le preghiere dei pescatori e dei marinai così come controlla i venti, le tempeste e le maree. 

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Attraverso un mix and match di emozioni e creatività, Lee Wood  lavora su un vero e proprio percorso culturale, ponendo inoltre l’accento sulla scenografia di tre film che, come protagonista assoluto, hanno il mare: “La scelta di Sophie”, di Alan J. Pakula; “Lezioni di Piano”, di Jane Campion e “La tempesta perfetta” di Wolfgang Petersen.

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Ecco quindi che le forme, partendo sempre da uno studio analitico dei volumi anni ‘50, viaggiano in un dualismo perfetto tra sartorialità maschile e sportswear tecnico, strizzando l’occhio alle vele delle barche, per continuare su abiti dolci e sensuali che risaltano il punto vita rafforzando l’idea di una femminilità unica nel suo genere. 

I tessuti spaziano da cotoni compatti impermeabili per arrivare a tweed rigorosi, lane cotte e stretch, 

così come ad un mix di cashmere ed alpaca, nylon super light e crêpe de chine, fino ad alzare i toni su eleganti mikado di seta, confortevoli jersey di viscosa double e luminosi lurex. Di conseguenza per la palette colori profondi mari di nero, avorio, blu navy, avio e ciano attraversati da sussurrati flash di arancio e giallo così come i ricami ricreano metaforicamente la turbolenza delle onde e la bellezza delle conchiglie, grazie a tulle, georgette sfrangiata ed organze impreziosite dalla presenza di perline e paillettes nere e madre perlate

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• Infine il giovane eclettico creativo cinese Miao Ran: progettista di gioielli e accessori, costumista, pittore, fashion designer, collaboratore di Missoni, fonda il suo brand nel 2014, che da subito si impone per l’estetica genderless e la precisione minimale di tagli e volumi over.

Un gioco di volumi che nasconde il corpo liberando l’anima. Uomo o donna che importa? Tutto è fluido.

Texture a contrasto morbide e corpose, trasparenti o dense. E le superfici assorbono la luce, con poche concessioni. Alpaca, lana compatta o stramata, mescolata con seta o cotone, maglia a punti grossi, denim giapponese. Cappotti ampi e avvolgenti nascondono le diverse stratificazioni, mentre le giacche e i giubbottini zippati sono tagliati in vita. Pantaloni ampi e iperlunghi o che lasciano scoperte le caviglie, stretti sotto macro cappotti. Mood uniforme e  maglie, spesse, asimmetriche e multi pattern, pezzi unici. Blu operaio. Verde muschio. Grigio ardesia. Nero trasparente. Rosso borgogna. Castagna cupo. Rosa carne.

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(PHOTO CREDITS: SALVATORE DRAGONE- GIANLUCA PALMA/LUCA SORRENTINO)

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