Dior Cruise 2016 a Palais Bulles

Dior Cruise 2016 a Palais Bulles.

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Per Dior è stata allestita una scenografia magica, futuristica, originalissima, dalla storia affascinante, che sprigiona un’essenza perfetta in armonia con l’ambiente in cui è immersa: siamo a Palais Bulles, Théoule-sur Mer, vicino Cannes che in questi giorni è protagonista assoluta dei media grazie al prestigioso Festival del Cinema.

Una Costa Azzurra fiabesca e incantata è quella scelta da Raf Simons per presentare la nuova collezione Dior Cruise 2016: si tratta di una delle proprietà del mitico stilista Pierre Cardin (qui una sua intervista molto interessante ).

Anche questa una sorta di richiamo alle radici della Maison: Pierre Cardin fu infatti il primo sarto nell’atelier tailleur Christian Dior nel 1947, partecipe dell’enorme successo del New Look, poco prima di fondare la sua casa di moda.

dior-cruise-1Il Palazzo delle Bolle con le sue forme avvolgenti, tentacolari, sinuose si affaccia sul mare regalando uno spettacolo mozzafiato: progettato dall’architetto ungherese Antti Lovag – inventore del concetto di “abitologia” – dal 1998 monumento storico per volere del Ministero della Cultura francese, è un tripudio di forme sferiche, luci e colori, definito un’utopia architettonica in cui si incontrano terra, cielo e mare, che diventa una metafora assoluta di questa collezione, nel far incontrare passato e contemporaneità, con una naturale fluidità resa attraverso la leggerezza, l’eleganza, le sfumature, le linee degli abiti, comode ma anche raffinate con tocco di esotico, solari ma con freschezza, tipiche dello spirito Croisière.

La natura è sempre stata una forte fonte di ispirazione sia per Simons che per Dior stesso, qui intrecciata a riferimenti all’arte ma anche al glamour del Sud della Francia: tutine, giacche e short a quadretti vichy in taffettà di seta, bluse da pittore, tweed, gonne plissettate in lurex, ma anche pellicce lavorate a tricot, top e dress in seta, abiti lunghi tagliati di sbieco, l’iconico pantalone Bar. Ricami e merletti, lavorazione all’uncinetto, a punto smock, patchwork, macramé: gli atelier del brand hanno mostrato tutta la loro sapienza e abilità nel padroneggiare tecniche artigianali tradizionali.

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<<Volevo che questa collezione esprimesse un’idea di libertà, di gioco e di individualità, soprattutto rispetto agli archivi Dior>>

spiega Raf Simons:

<<Il concetto alla base non è assolutamente pesante, ma al contrario è leggero, giovane, e questa leggerezza si traduce alla lettera nella collezione, donandole una grande freschezza. La maggior parte delle costruzioni architettoniche dei capi trae ispirazione direttamente dai cappotti di Christian Dior; ma in questo caso i tessuti pesanti sono accantonati, si crea un gioco di scale e alcuni elementi stilistici dei capi di ispirazione vengono applicati su altri abiti, come un collage>>

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