Dries Van Noten Inspirations

Dries Van Noten Inspirations, la mostra a Parigi.

Sono di parte: adoro letteralmente Dries Van Noten, i suoi colori, le sue meravigliose stampe, il suo tipo di ricerca, le sue complesse stratificazioni.

Se capitate a Parigi da qui al 2 Novembre 2014 è d’obbligo una visita al Museo delle Arti Decorative, vicino al Louvre: avrete l’occasione unica di contemplare la prima esposizione dedicata allo stilista belga, un viaggio intimo ed emozionale nel suo universo creativo.

Avviato per tradizione familiare alla cultura tessile – il nonno era sarto e il padre commerciante di moda – Van Noten si è formato alla Royal Academy di Belle Arti di Anversa, diplomandosi nel 1981. Lancia la prima collezione moda uomo nel 1986 – anno nel quale fonda il proprio marchio indipendente – all’interno della Antwerp Six – I SEI D’ANVERSA – a Londra. Si tratta di un gruppo costituito da sei giovani designers assolutamente all’avanguardia: Walter Van Beirendonck, Ann Demeulemeester, Dirk Van Saene, Dirk Bikkembergs e Marina Yee.

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Il vocabolario estetico di Van Noten è immediatamente identificabile: il couturier combina il fashion design con le arti visive di differenti periodi, elabora le sue collezioni reinterpretando culture straniere e ricordi più intimi, facendo riaffiorare personali memorie a partire da un viaggio, una fantasia, un sogno di luoghi esotici che fa sorgere dal suo immaginario ricco di immagini di ieri e di oggi e che presentano richiami a diverse tradizioni etniche e folcloristiche della Cina, India, Messico e Africa.

Così le immagini create apportano al suo tessile una raffinatezza estrema, sia nella scelta dei motivi stampati, sia nella tessitura e nella scelta dei materiali, come dimostrano in particolare le collezioni donna Primavera Estate 2010 e Primavera Estate 2014.

Nelle collezioni uomo e donna  Autunno Inverno dell’anno 2009 è evidente l’influenza dei dipinti di Francis Bacon, mentre la collezione Uomo, Primavera Estate dello stesso anno è ispirata da una foto di Elizabeth Peyton, “Democrats are More Beautiful” (2001).

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Questo per accennare a quanto sia importante tra le sue suggestioni l’arte: il designer può essere ispirato da un colore in particolare, la potenza cromatica del rosso usato in Mark Rothko, oppure da un’emozione, da un’atmosfera, come la fragilità evocata da una farfalla. Possono essere tutti punti di partenza per creare una collezione.

Intervistato da Pamela Golbin, curatrice della mostra, Van Notes afferma un concetto che condivido totalmente: la moda non è solo un affare di capi costosi e ben fatti, la moda anzi è estremamente ricca, un’attività straordinaria perché si può nutrire dal punto di vista creativo, di più fonti di ispirazione, esattamente come un colibrì si nutre di una moltitudini di fiori.

“J’aime mon métier de créateur de mode, c’est cet amour de la mode que je souhaite transmettre et que je voudrais que les gens ressentent”

(Van Noten)

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Anche la cultura “vernacolare” è per lui altrettanto ricca di influenze: i suoi disegni si basano su questi contrasti e un’altra caratteristica della sua estetica è proprio la dualità. Il suo stile gioca con le differenze tra i generi in un certo senso per superare i limiti imposti dal codice abbigliamento: capi maschili sono realizzati ad esempio con tessuti prevalentemente femminili – come il pizzo – oppure capi femminili che hanno un taglio decisamente maschile.

Le sue sfilate sono state inoltre tra le più memorabili negli ultimi decenni: Dries sceglie delle locations inusuali forse, ma sempre legate al tema della collezione, come Passage Brady nel quartiere indiano di Parigi per  la Men’s Spring-Summer Collection del 1994, mentre nel 2008 la fontana di Pol Bury nel cortile del Palazzo Reale, come sfondo alla Woman’s Spring-Summer Collection 2009.

foto-2-14161513665-715a8e63-d3d5-4401-b667-f29a72621df8Per questa magnifica mostra Dries Van Noten ha raccolto degli elementi che riflettono le sue fonti d’ispirazione come delle “Camere delle Meraviglie” del Rinascimento, che riuniscono oggetti memorabili e souvenirs.

Egli illustra così i temi  e le caratteristiche della sua produzione dal 1980 ad oggi: attraverso l’esposizione si possono comprendere, pur sottolineando le analogie e le contraddizioni, le varie influenze artistiche, storiche, etniche, cinematografiche, musicali e geografiche che costituiscono l’intero mondo Van Noten e rendono possibile questo splendido connubio tra il mondo del design di moda e altri sconfinati e magnifici mondi, che appunto caratterizza il suo vocabolario tecnico, stilistico e anche intimo.

Dries Van Noten infine ha scelto pezzi anonimi del 19° secolo e opere di couturier emblematici come Elsa Schiaparelli e Christian Dior per evocare soggetti e temi come I Giovani, l’Archetipo, l’Ambiguità, la Passione; grazie a prestiti eccezionali inoltre, anche capolavori di artisti importanti quali Bronzino, Kees Van Dongen, Yves Klein, Victor Vasarely, Francis Bacon, Elizabeth Peyton e Damien Hirst sono in mostra e grandi film, tra cui Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e Lezioni di Piano di Jane Campion fanno parte dell’esposizione.

La mostra è il risultato della stretta e intensa collaborazione di Dries con il Museo delle Arti Decorative di Parigi, che lo ha portato infine ad ispirarsi ad alcuni motivi e disegni tessili del XIX secolo riprodotti nelle collezioni prêt-à-porter uomo e donna primavera-estate 2014 durante le sfilate di giugno e settembre 2013 a Parigi.

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DRIES VAN NOTEN INSPIRATIONS
Fino al 2 Novembre 2014
Sponsor: Barneys New York, US-based luxury retailer e Bonaveri
Musées des Arts Décoratifs
107, rue de Rivoli 75001
Parigi
www.lesartsdecoratifs.fr
www.facebook.com/lesartsdecoratifs

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