FILA, finalmente il debutto in passerella!

Quanto ci è piaciuta da 1 a 10 la sfilata FILA – che aspettavamo da secoli – e perché! 

Debutto con il botto alla #mfwss19 per uno dei marchi di sport italiani che da sempre amo di più: fondata nel lontano 1911 in Piemonte (Coggiola, Biella), con estrema attenzione alla qualità dei tessuti e inizialmente concentrata sul tennis, FILA raggiunse il successo commerciale negli anni ’70, distendendosi ampiamente nei successivi decenni ’80-’90, protagonista di un lungo periodo d’oro in cui lanciò il suo mitico logo con la F rossa e blu e vestì i più acclamati atleti dell’epoca, vedesi  Björn Borg o l’italiano Adriano Panatta. In seguito si dedicò anche alle collaborazioni con altri sport – tra cui lo sci – e infine alle linee moda.

All’epoca se la vedeva con la Sergio Tacchini, che pure era piemontese e pure era molto in voga, ma io preferivo decisamente la F, non so…mi ispirava simpatia e la vedevo  più“morbida”. Un po’ incasinata la storia della proprietà del marchio, a quanto pare dal 2007 posseduto dal gruppo di Seoul, Fila Korea, con a capo il global chairman Gene Yoon, super amante del Made in Italy.

Al di là di queste vicissitudini, mi preme confessare che io ho sempre adorato lo sportswear più o meno dalla scuola dell’infanzia e ad oggi adoro quindi letteralmente questa tendenza che si rivela essere sempre più potente sul mercato, ormai da qualche tempo, per cui ci si può vestire sportivi con gusto ed essere estremamente cool, se non addirittura chic, visto che anche il luxury è molto indirizzato verso questo sorprendente binomio. E infatti dopo varie capsule collection con alcuni dei nomi più amati del fashion, come Fendi o  l’avanguardista Gosha Rubchinskiy,  ecco FILA fare finalmente il passo che tutti aspettavamo da secoli: in passerella come si deve alla Milano Fashion Week settembre 2018 per presentare la  #FILASS19

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FILA ha dimostrato ancora una volta di essere un marchio che sa rinnovarsi e trasformarsi, adeguandosi con freschezza e naturalezza alla realtà contemporanea, sfidando i suoi limiti e andando oltre quelli che erano- ormai direi, un tempo!-  i paletti dell’abbigliamento sportivo che non poteva partecipare alle FashionWeek: anzi, durante la settimana della moda milanese, dal 18 al 24 settembre ha anche celebrato il suo heritage con la mostra “TUTTI IN FILA” una retrospettiva che guarda al futuro presso la prestigiosa  Triennale di Milano.

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Il punto di partenza per la prima sfilata di FILA è stata una profonda esplorazione dell’essenza del marchio e della sua storia: Milano è stata scelta proprio per enfatizzarne le origini italiane, che non vengono mai dimenticate. Antonino Ingrasciotta e Josef Graesel, nuovi direttori creativi del brand, hanno reinterpretato in chiave contemporanea gli archivi FILA, ospitati alla Fondazione FILA Museum

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L’autentica identità sportiva del marchio si esprime attraverso un nuovo linguaggio estetico che unisce sport e moda:

grazie alla scelta di alcuni momenti chiave della storia di FILA, sono stati selezionati pezzi iconici, materiali e dettagli tecnici, rivisitati con uno stile urbano cool e glamour, veramente attualissimo. Così ad esempio, la tipica plissettatura delle gonnelline da tennis si trasforma in una lunga gonna di chiffon che gioca con le proporzioni, il costume da bagno intero può essere indossato anche in città come body sensuale, magari abbinato a minigonna o short, mentre il top monospalla revival anni ’90 è un must have da avere a tutti i costi, per non parlare del longdress o della maxi -tshirt sfoggiata come abitino ricoperti di paillettes, femminili e sfiziosi. Vaporosa e sofisticata la gonna lunga, da indossare con canotte o body-costumi per un’allure ricercata e sexy con grazia. Accessorio cult: il marsupio (o pochette) con logo.

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Photo credits:  IMAXTREE.COM

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I pezzi maschili hanno ispirato l’abbigliamento estremamente femminile: la classica tuta in un pezzo degli anni ’80 diventa un bodysuit seducente in Lycra. Non può mancare la polo accompagnata dal bomber, che è un capo di gran moda: bellissime le sovrapposizioni e gli abbinamenti, anche nel gioco di trasparenze create dalle mantelle anti pioggia. E ovviamente Navy, White, Red: la palette colori è una esplicita dichiarazione che appartiene al DNA del marchio, rendendo omaggio all’iconico F-BOX. Per concludere, direi proprio che la collezione ci è piaciuta 10.

Qui per rivederla con noi:

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