Heinz Hajek-Halke tra i pionieri della fotografia tedesca del XX secolo

Per la prima volta in Italia una mostra dedicata ad Heinz Hajek-Halke, tra i pionieri della fotografia tedesca del XX secolo: 

a Milano alcune tra le sue più straordinarie fotografie vintage, manipolazioni di forma, luce e movimento stampate tra gli anni Trenta e gli anni Settanta. 

“Due aspetti difficili hanno sempre dominato il mio carattere: provocazione e curiosità; in termini più raffinati: una sete di conoscenza. E così sono diventato un fotografo a dispetto della pittura accademica, ma sono rimasto un pittore a dispetto della fotografia”  

Heinz Hajek-Halke (Berlino, 1898-1983) torna in Germania nel 1910, dopo aver trascorso l’infanzia in Argentina, ricongiungendosi con il padre Paul Halke, pittore e vignettista, suo primo maestro di disegno, e iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti, che è però costretto a lasciare qualche anno dopo per arruolarsi nella Prima Guerra Mondiale.

Alla fine del conflitto riprenderà i corsi di pittura e dal 1923 lavorerà come fotoreporter per l’agenzia di stampa Press-Photo, sperimentando, fin dai suoi esordi, diverse tecniche: fotomontaggi, doppie esposizioni, collage. Collabora con i grandi fotografi Willi Ruge e Else Neuländer (Yva) allo sviluppo di immagini sempre più complesse e molto richieste dalle più note riviste dell’epoca. 

Heinz Hajek Halke tra i pionieri della fotografia tedesca del XX secolo
hajek_halke_the_popular_song_1927_edited_1

Heinz Hajek-Halke tra i pionieri della fotografia tedesca del XX secolo

Durante la Seconda guerra mondiale si ritira sul Lago di Costanza in Svizzera, dove inizia a occuparsi di fotografia scientifica nel campo della biologia degli insetti. Attraverso un grande banco ottico esplora diverse tecniche di manipolazione chimica, di distorsione della luce e di ingrandimento sui piccoli soggetti.

Nel 1949 diventa membro di Fotoform“, gruppo d’avanguardia dei fotografi della Germania occidentale fondato da Otto Steinert; sei anni più tardi inizia a insegnare fotografia e grafica presso l’Università delle Arti di Berlino. Tra i suoi studenti si contano personalità che hanno segnato la storia della fotografia come Dieter Appelt e Floris Neusüss. 

La necessità di sperimentare e di cercare nuove forme dall’ingrandimento di microcosmi, portano Hajek-Halke a metà degli anni ‘50 a concentrare il suo lavoro in camera oscura, seguendo le orme di Man Ray e László Moholy Nagy. Inoltre senza l’utilizzo della macchina fotografica, inizia a produrre direttamente negativi sovrapponendo su vetro materiali come colla, vernici, fuliggine, fili, lische di pesce, frammenti di vetro.  

abstract_bird

Altri numerosi esperimenti e ricerche lo hanno portato in una zona tra “arte e scienza”,

attraverso un lavoro sistematico e meticoloso in cui egli è sempre rimasto principalmente un fotografo che ha cercato di sviluppare i suoi immaginari astratti con tecnica e rigore. 

Heinz Hajek-Halke
Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10
Milano
Dal 7 febbraio al 3 aprile 2016
Tutti i giorni, 10.30 – 19.30 / mercoledi e giovedì, 10.30 – 21.00

.