Per la prima volta a Venezia, oltre 200 immagini di Helmut Newton (Berlino 1920- West Hollywood, 2004) uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento.
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L’esposizione, curata da Matthias Harder e Denis Curti, organizzata da Civita Tre Venezie in collaborazione con la Helmut Newton Foundation, è frutto di un progetto, nato nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del grande artista.
In mostra le immagini di “White Women, Sleepless Nights e Big Nudes”, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici da lui curati.
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Dopo aver conquistato fama e popolarità grazie alla pubblicazione dei suoi scatti sulle più note riviste di moda internazionali come Vogue, Elle, GQ, Vanity Fair e Marie Claire, nel 1976 Newton pubblica il suo primo volume di fotografie, “White Women”, immediatamente osannato dalla critica per il rivoluzionario gusto estetico, segnato da un erotismo predominante.
Si tratta di 84 immagini (44 a colori e 40 in bianco e nero), attraverso cui introduce per la prima volta il nudo e l’erotismo nella fotografia di moda. Queste visioni trovano origine nella storia dell’arte, in particolare nella “Maya desnuda” e nella “Maya vestida” di Goya, conservati al Prado di Madrid.
La provocazione lanciata da Newton con l’introduzione di una nudità radicale nella fotografia di moda è stata poi seguita da molti altri fotografi e registi e rimarrà simbolo della sua personale produzione artistica.
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Raggiunge poi l’apice della carriera e della fama a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 con le serie “Sleepless Nights” e “Big Nudes”, quando inizia inoltre a lavorare per grandi firme come Chanel, Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent e Dolce&Gabbana.
In “Sleepless Nights” pubblicato nel 1978 sono ancora le donne, i loro corpi e gli abiti i protagonisti ma questa volta verso una visione che trasforma le immagini da foto di moda in ritratti e ritratti in reportage, quasi da scena del crimine. È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie 71 fotografie (33 a colori e 38 in bianco e nero) realizzate per diversi magazine (Vogue, tra tutti) ed è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography.
I soggetti, generalmente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici, donne bardate con selle in cuoio, nonché manichini per lo più amorosamente allacciati a veri esseri umani, vengono colti sistematicamente fuori dallo studio, spesso in atteggiamenti provocanti, a suggerire un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale.
Big Nudes infine è stato pubblicato nel 1981 e qui Newton raggiunge il ruolo di vero e proprio protagonista nella storia dell’immagine del secondo Novecento: in 49 scatti in bianco e nero inaugura una nuova dimensione della fotografia umana, quella delle gigantografie che da questo momento entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.
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Helmut Newton. Fotografie: White Women / Sleepless Nights / Big Nudes
Fino al 7 agosto 2016
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle 43
Giudecca
Venezia (VE)
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