Chapan, Uzbekistan (seconda metá 1800). Museo Studio del Tessuto, FAR

La Fondazione Antonio Ratti presenta Ikat-Chiné, decorare il tessuto

Ikat/Chiné, decorare il tessuto al FAR Fondazione Antonio Ratti.

Ikat e chiné sono due termini forse enigmatici e difficilmente comprensibili per un pubblico non specializzato: essi identificano disegni bellissimi dai contorni “sfumati”, attraverso un particolare effetto che trae origine da un’antica tecnica di tintura dei tessuti utilizzata in Paesi molto lontani tra loro, tra Oriente e Occidente.

Fondazione Antonio Ratti presenta Ikat-Chiné

Il FAR Fondazione Antonio Ratti presenta al grande pubblico un mostra, con inaugurazione giovedì 20 novembre 2014, proprio per conoscere l’ikat, tecnica di tintura per riserva di antica origine orientale e lo chiné, la sua moderna interpretazione europea.

• Nell’ikat i disegni dai contorni sfocati sono ottenuti proteggendo parzialmente con una stretta legatura i fili di ordito o di trama. I successivi bagni di colore, che interessano solo le aree non protette dei fili, costituiscono un tipico esempio di tintura “a riserva”. Solo allora si procede alla preparazione del telaio utilizzando i fili che risultano quindi già “disegnati”.

• Lo chiné europeo del Settecento riprende questa tecnica; a partire dal primo Ottocento, per ridurre tempi e costi di esecuzione senza rinunciare al fascino dell’effetto sfocato, si ricorre alla stampa diretta dei fili d’ordito, procedendo poi nella tessitura. 

Fondazione Antonio Ratti presenta Ikat-Chiné

Dalle collezioni del FAR saranno esposti sontuosi capi maschili dalle sgargianti fodere di cotone stampato, testimonianza di autentici tessuti ikat afgani della fine dell’Ottocento; taffetas lionesi del Settecento in cui la medesima tecnica, chiamata in Francia chiné a la branche, crea motivi floreali dai delicati colori molto in voga alla corte di Maria Antonietta; campioni di tessuto, oltre ad abiti provenienti da collezioni private, che rappresentano la produzione francese e italiana della fine dell’Ottocento e del Novecento.

Lavoro di infinita pazienza manuale alle sue origini, interpretato in chiave industriale in Europa a partire dall’Ottocento,

lo chiné è oggi vanto di alcune manifatture comasche che per l’occasione presteranno alla mostra tessuti stampati su ordito, realizzati negli ultimi decenni,per rispondere alle esigenze dell’alta moda internazionale. Infine alcuni filmati illustreranno il procedimento di realizzazione dell’ikat, ancor oggi praticato a livello artigianale in alcuni paesi orientali. 

Per chi fosse interessato ad apprendere questa sapiente arte, anticipiamo che nel corso della primavera saranno inoltre organizzati workshop – a pagamento e su prenotazione – di tintura naturale e stampa ikat per cimentarsi in un’esperienza artigianale davvero unica.

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Ikat / Chiné, decorare il tessuto
A cura di Margherita Rosina e Francina Chiara
21 novembre 2014 – 21 giugno 2015
Fondazione Antonio Ratti
Villa Sucota
Via per Cernobbio 19
Como

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