Incontrando Lavinia Turra

Incontrando Lavinia Turra: un’intervista sbirciando tra i capi della sua nuova collezione.

Luglio/Ottobre 2014

È con grande curiosità che mi reco al Lab41 di Bologna, uno spazio/laboratorio interdisciplinare che ospita, tra le altre attività artistiche, lo studio del nostro amico e stimato fotografo Andrea Buccella, le cui foto abbiamo già avuto il piacere di pubblicare sui nostri spazi. L’occasione è ghiotta, perché realizzerà in questi giorni di luglio il lookbook di Lavinia Turra una, come essa stessa preferisce definirsi, “artigiana della moda” la cui base operativa si trova proprio nella mia città, che è anche il suo luogo natio.

È necessario premettere, per dovere di cronaca, del perché di questo lasso temporale trascorso tra l’avere avuto l’opportunità di vedere in anteprima la sua nuova collezione primavera/estate 2015 e la pubblicazione di questo reportage: ho ritenuto, in maniera arbitraria, di fare cosa gradita ai nostri followers nel rimanere fedele ai dettami del calendario della moda che prevede, proprio in questo periodo, l’uscita in passerella delle nuove collezioni pap del prossimo anno dedicate alla bella stagione.

Un altro aspetto interessante è che proprio a settembre la nostra Lavinia ha sfilato come ospite presso la Mq Vienna Fashion Week, grazie alla collaborazione con He-brands, nella persona di Herwig Erlacher partner per il mercato dell’Austria e della Germania… Quindi quale doppia occasione per noi, non solo di vedere e farvi conoscere la nuova collezione, ma anche di carpire le differenze o similitudini tra la fashion week viennese e quella milanese?

Eccomi dunque arrivato a destinazione in via Castiglione e con mia grande sorpresa sono già tutti al lavoro! Accidenti, credo sia la prima volta che gli addetti ai lavori sono tutti presenti e operativi.

La Mua sta già seguendo le istruzioni di Lavinia e realizza sulla modella scelta il trucco più indicato per enfatizzare la bellezza naturale della ragazza e anche per rendere più forte l’immagine di identificazione del brand, in linea con la collezione presentata; gli assistenti sono impegnati a perfezionare con ultimi ritocchi i capi, in modo che la vestibilità sulla modella sia perfetta, assicurandone un aplomb impeccabile; il fotografo inizia il controllo delle luci, affinché la riuscita sia ottimale e poi ci sono io…

So che questo momento è cruciale per chi svolge questo lavoro di preparazione pre-scatto quindi, dopo i convenevoli saluti, decido di farmi da parte sicuro che avrò tempo e modo di strappare l’intervista a Lavinia e intanto colgo l’occasione di riordinare le idee sbirciando tra i capi ben ordinati e posti nell’apposito attaccapanni in attesa di essere indossati.

lavinia-turra-ss-15Collezione SS 2015. Foto Andrea Buccella

E’ abbastanza scontata la prima domanda che andrò a porre. Come consuetudine si chiede sempre al creatore l’ispirazione che lo porta a scegliere un determinato fil rouge che conduce il pensiero all’atto creativo, per giungere alla realizzazione vera e propria dei capi, che compongono la collezione di oltre cento pezzi e che qui, per il lookbook, sono stati ridotti con una selezione accurata a circa 30 outfit, che rappresentano al meglio la linea conduttrice del brand. La voce di Lavinia mi spiega che la sua collezione prende spunto dal Liberty italiano:

“Non vuol essere un puro remake, ma una contestualizzazione allo stile e alle esigenze di oggi”

Di questo mood, Lavinia ha conservato la caratteristica di femminilità, che permane in tutta la sua collezione:

“Una donna ha in sé tanti aspetti che è bello che convivano, non ha bisogno né di perdere la sua femminilità per affermarsi, né di essere bambolina romantica”

Una linea fondamentale del suo marchio e persistente in tutte le sue collezioni, tanto che negli anni ‘80, durante i primi passi del brand, quando era in voga la “donna in carriera” (pensiamo agli scatti di Newton per esempio) la nostra compaesana decise di trovare un fotografo che fosse in linea con i suoi precetti. Fu in quella occasione che incontrò Mustafa Sabbagh, al quale affidò la realizzazione del suo primo lookbook.

Entrambi giovani ed esordienti, la prima un’artigiana poiché, ci tiene a precisare:

“È la mia identificazione, l’artigiano è colui che produce oggetti; l’artigiano si rifà all’arte, ma non è un artista anche se utilizza, delle volte, le stesse tecniche. Non sono una “fashion designer”, perché non ho creato uno stile riconoscibile, io sono “riconosciuta” solo da colui che mi conosce”

Amante cultura e della raffinatezza, gli unici due elementi che secondo Lavinia sono meritevoli di essere cercati e vissuti; il secondo era invece un modello gettonato che decise di spostarsi dietro l’obiettivo dando vita al grande maestro della fotografia che è oggi…si trovarono naturalmente nel loro percorso, come compagni di avventura e divennero con il tempo grandi amici e compagni di viaggio, ancor oggi.

Noto, inoltre, che i capi sono destrutturati e di conseguenza chiedo a Lavinia (che mi segue a mano a mano che frugo tra i vestiti) del perché ha scelto di affrontare in questo modo la sua collezione. Attenta alle esigenze e alle richieste di mercato, l’imprenditrice mi spiega solerte che oggi non è più tempo di capi foderati e “intelaiati”.

“Negli anni ’80 la moda giapponese era fatta di capi che potevano essere indossati in tre o più modi diversi. Oggi non è possibile, abbiamo troppi pensieri… la società è depressa sia da un punto di vista economico che psicologico e l’abito deve perciò essere semplice da portare. Non deve dar pensieri o ostacolare i movimenti, ma lasciare liberi il corpo e la mente”

Nonostante queste premesse, l’artigiana ha deciso di conservare il Made in Italy, adottando una produzione locale che va dall’acquisto dei tessuti e degli accessori, alla confezione vera e propria, riscontrabile con la rintracciabilità del prodotto grazie al sistema di microchip integrato.

Mentre Andrea Buccella scatta i capi che mi sfilano davanti, la linea della collezione diventa sempre più definita ai miei occhi. Una silhouette morbida che non segna il corpo e che, secondo la mia opinione, si rifà alla linea a trapezio del lontano YSL. La palette dei colori è neutra, basata su tre colori fondamentali: il classico bianco, il nero ed un rosso che ruba il suo tono alla peonia, con l’inserimento di alcune stampe floreali, come l’ortensia che appunto riprende uno dei temi cari al Liberty. In alcuni capi sprazzi di colori come il carta da zucchero e il tortora (come anche le stampe) sono stati inseriti, ci confessa Lavinia, per venire incontro alle esigenze della clientela. Personalmente ho apprezzato la ricerca tessile di questa collezione che prevede l’impiego di lini spalmati, tagli al laser con effetto paillettes e degli jacquard a rose 3D che assumono un effetto materico.

Ormai è tardi sono giunte quasi le 18.00, è da questa mattina alle 10.00 che si è all’opera e la stanchezza inizia a farsi sentire. Ho una ultima domanda, una sfida per chiunque creativo: Quale è il capo della collezione che più ti rappresenta? Il tuo pezzo preferito?

Lavinia prende giustamente il tempo dovuto e mi risponderà prima di lasciarci. Eccolo dunque il suo capo cult.

ABS_2999Collezione SS 2015. Foto Andrea Buccella

Ma veniamo ad oggi. Lavinia il cui motto è “più si fa più tempo si ha – il tempo si dilata – meno si fa e meno tempo si ha” è reduce da ben due Fashion week come abbiamo accennato e per tanto le chiediamo:

1) Quali sono le tue impressioni su Vienna e Milano? (differenze e similitudini)

Il “popolo” del fashion è simile in tutto il mondo…è ovvio. Detto questo, Vienna sta cercando un suo collocamento e posizionamento d’importanza nel panorama delle fashion week e ha voglia di “novità” e di dare spazio al concetto di moda di “ricerca”. Milano è più consolidato e poggia la sua forza nel segmento brandizzato.

2) Mi è giunta voce che Sienna Miller ha acquistato un tuo capo, complimenti vivissimi. Ci racconteresti di questo incontro?

Tramite contatti comuni, Sienna ha avuto modo di vedere i nostri capi e ci ha ordinato un abito, una giacca e un pantalone. Chiaramente, essendo sicuramente Sienna Miller una Icon-style, sono molto molto felice di questo.

3) Hai trovato un mercato in ripresa?

Ho trovato un mercato estero desideroso di vero Made in Italy e che cerca non solo lo stile italiano, ma anche la produzione 100% made in Italy : non sono rimasti in tanti a farlo…noi siamo tra questi.

4) Quali obiettivi hai raggiunto e cosa hai fissato come prossimo traguardo?

Il mio unico traguardo è non dover cedere a compromessi e continuare a lavorare su un capo di ricerca e di qualità.

5) Se potessi, cosa cambieresti della tua collezione ora che hai avuto riscontri con il pubblico e i buyer? Ammesso che ci sia qualcosa da sostituire

C’è sempre da fare di più e meglio, non ammetterlo sarebbe arroganza, ma diciamo che sono contenta delle scelte fatte.

6) Consigli di stile per la prossima P/E 2015?

Quando ti metti addosso un vestito ti devi sentire te stessa, a tuo agio. L’abito è rappresentazione di noi stessi, questo non toglie che in certi momenti di “gioco” può diventare travestimento!!!

Per la prossima estate penso ad una donna semplice ma molto raffinata, abiti senza sovrastrutture ma dove il taglio e il tessuto determinano lo stile.

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Grazie a Lavinia Turra per il tempo dedicatoci.

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Foto di copertina: ritratto di Lavinia Turra di Andrea Buccella Intervista di Alberto Messina

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