La stagione dell’Oratorio San Filippo Neri

Il 20 febbraio 2014 si apre la stagione dell’Oratorio San Filippo Neri: 19 appuntamenti offerti alla città dalla Fondazione Del Monte, tra concerti, incontri e spettacoli.

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Si parte appunto giovedì con il teatro: Ciò che resta….serata di disonore – di e con Alessandra Frabetti, attrice prevalentemente comica, che ci presenta una sorta di ricognizione degli ultimi dieci anni della sua vita, professionale e non.

 Il mio spettacolo è un discorso sul mio spettacolo, quindi già questo dovrebbe suscitare curiosità

(Alessandra Frabetti)

La proposta culturale è davvero ampia e ricca di spettacoli di alto livello, per rispondere alla richiesta  di cultura da parte dei cittadini, che partecipano sempre con grande entusiasmo: nella scorsa stagione sono state registrate 3800 presenze per venti eventi!

Maria Giuseppina Muzzarelli, consigliere della Fondazione, ribadisce che la cultura ha bisogno di essere difesa, infatti l’obiettivo primario è di offrire spettacoli validi, proponendoli anche con modalità innovative (per esempio è possibile prenotare online dal sito ufficiale) ma sempre con entrata gratuita: dettaglio molto importante che va sottolineato, anche perché non tutti hanno la possibilità di permettersi un biglietto del teatro o di un concerto, spesso costosi.

Tanti i temi che saranno approfonditi dunque in questa stagione: le donne, la città, la musica, senza dimenticare i bambini. Bologna e l’Oratorio, con le sue caratteristiche, sono  il punto di partenza nel proporre un’offerta variegata e coinvolgente.

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Tra gli appuntamenti musicali segnaliamo il concerto di Paolo Fresu, mercoledì 2 Aprile 2014: nel suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, l’enorme ed inesauribile passione. Artista eccezionale, legato alla nostra città e noto a livello internazionale, in dialogo con quello che è l’elemento fondamentale dell’Oratorio: l’organo. Con una contaminazione tra due strumenti, la tromba e l’organo, tra generi musicali, il jazz e la musica colta, all’interno della rassegna “L’Organo Dialogante” avviene l’incontro tra Fresu e Claudio Astronio, musicista poliedrico, organista, clavicembalista dedito alla musica antica, ma anche sperimentatore  di percorsi alternativi.

Un ciclo di appuntamenti sarà dedicato e incentrato sul sentimento della Pietà, tema dalle molte sfaccettature, trasversale a tutte le epoche e declinabile in varie forme espressive, dallo spettacolo al ciclo di conferenze, dal cinema all’arte. Avere pietà significa compatire, condividere la sofferenza, tentare di alleviarla. La Fondazione stessa, nata dal Monte di Pietà, si misura con un tema che le è congenito, perseguendo nel corso del tempo anche finalità di solidarietà sociale e di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale.

Altro importante ciclo è quello dedicato a Bologna Raccontata attraverso le figure di due personaggi, che hanno contribuito a costruire un “pezzetto” della città: Luigi Pedrazzi, che parlerà in occasione del 60° anniversario del Mulino, e Cecilia Matteucci, custode di arte e bellezza con i suoi preziosi tessuti, dipinti, vetri e splendidi capi d’abbigliamento storici.
Si tratta di due serate speciali,  proposte con una struttura innovativa: l’incontro verrà aperto con un breve documentario di stampo biografico, realizzato dalla nota regista Enza Negroni, che dichiara di aver accettato con molto interesse questo progetto, essendo un’occasione per raccontare i personaggi ma anche lo sfondo, Bologna, dagli anni Cinquanta ad oggi, con le sue dinamiche e le sue trasformazioni.

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II 31 marzo 2014 la prima serata: Luigi Pedrazzi, intellettuale, docente, politologo e giornalista, è stato tra i fondatori del Mulino, associazione e rivista, poi diventata anche società editrice nel giugno del 1954.
La serata sarà la prima di una serie di occasioni che coinvolgeranno i cittadini per festeggiare i Sessanta anni della storica casa editrice, legatissima alla città in cui è nata, pur mantenendo sempre un’ impronta nazionale e affermandosi come una delle più note e di grande qualità nel campo della saggistica e della manualistica. Partire quindi dal nostro passato per guardare al nostro futuro.

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Il 12 maggio 2014 la seconda serata, in compagnia di Cecilia Matteucci Lavarini, una donna singolare, presente alle prime della stagione lirica come alle inaugurazioni delle principali mostre, collezionista di arte e moda, abiti di haute couture, che acquista alle aste in tutto il mondo, custodisce con estrema cura, presta (ricordiamo gli importanti prestiti attualmente in esposizione a Palazzo Pitti, per la prima mostra monografica dedicata al cappello, Il Cappello tra arte e stravaganza) ma soprattutto anima, indossandoli e interpretandoli. In questa occasione scopriremo in particolar modo la sua veste di collezionista, per capire cosa induce a scovare, acquisire e collezionare antichi kimono, tessuti, o capi storici.

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Spazio anche alla danza: da non perdere, sabato 22 marzo 2014, lo spettacolo Quartet, che nasce dalla volontà di creare un semplice rapporto dinamico ma lineare tra un quartetto di musicisti ed un quartetto di danzatori. La musica e la danza si incontrano sullo stesso piano, aprendosi a innumerevoli possibilità di relazione e confronto. Su musiche di Dmitri Shostakovich e Alfredo Schnittcke, vedremo esibirsi la Compagnia Deja Donne sulle coreografie di Simone Sandroni. Il Quartetto di Roma è diretto da Marco Fiorini, che è anche il primo violino.

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Con nostra grande gioia, anche  la moda è di scena! Non solo grazie alla personalità di Cecilia Matteucci, ma anche attraverso la storia di una vera e propria icona di stile: il  12 aprile 2014, per il ciclo ” Senza frac nero né cilindro”, arriva Coco.L’ultimo sostegno. In scena la leggenda di Coco Chanel, stilista che è stata capace di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come un mito nella cultura del XX secolo.

Tra sogno e realtà, tra luci e ombre, Coco racconta la propria straordinaria e controversa vita, ironizzando sul mondo moderno, sul ruolo della donna e dell’Arte, e soprattutto sulla verità. Scritto, interpretato e diretto da Teatrino Giullare, con scene e mascheramenti a cura di Cicuska. Quando penso a lei, mi viene sempre in mente la conclusione della biografia Coco Chanel, di Louise de Vilmorin (Sellerio Editore).

Ad appena vent’anni ho fondato una casa di moda. Non fu la creazione di un’artista, come si è soliti sostenere, né quella di una donna d’affari, ma l’opera di un essere che cercava solo libertà

A questo punto non resta che prenotare e vi ricordiamo che queste sono solo alcune delle stimolanti proposte della Fondazione Del Monte: per scoprire  il programma completo vi consigliamo di fare una bella full immersion su www.fondazionedelmonte.it.

Foto di copertina: Compagnia Simona Bertozzi / Nexus per ORATORI_AE.Suite coreografica in site specific

Oratorio San Filippo Neri
Via Manzoni 5
Bologna
20 febbraio- maggio 2014