2° Le Favolose del cinema del XX secolo

Proseguiamo a presentarvi sei donne, sei attrici che hanno reso il teatro, il cinema e la TV un’arte dell’intrattenimento senza eguali.

Con le loro interpretazioni e il loro carisma hanno fatto la Storia della settima arte. Sono diventate dei volti familiari ma sempre con la classe e la bravura che le hanno contraddistinte tra tutte.

Ecco il 2° capitolo di “Le Favolose” con le altre tre migliori attrici del Novecento ancora sulla cresta dell’onda:

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Jane Fonda

Frances Sternhagen

Shirley MacLaine

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 *Il nostro omaggio a queste grandi donne, perché il talento vero non ha età per esprimersi.

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4) L’energia di un’americana “tutto pepe” con il premio Oscar Jane Fonda.

Facendo ricerca su Google è apparso: “jane fonda 2015” + “jane fonda workout” + “jane fonda young” + “jane fonda che tempo che fa”.

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Scopro così che è stata ospite alla trasmissione di Fabio Fazio con data della puntata 18/01/2015 però prima ascolto un’altra intervista: quella del 6 giugno 2012 al David Letterman Show ed ecco quello che ho scoperto.

Nata nel 1937 a New York, Jane Seymour Fonda come ogni grande star del cinema che si rispetti, ha un curriculum vitae da romanzo con cento e mille aneddoti quindi ce n’è da scrivere (ma per fortuna lo ha fatto lei per noi povere anime, come vedremo) e in breve: figlia d’arte, modella poi attrice, ha lavorato con grandi registi e avuto tantissimi partner di set, ha conosciuto Marylin Monroe, Greta Garbo e il suo mentore fu la grande Katharine Hepburn. Viaggi tanti viaggi, ha frequentato il miglior jet set e non ha perso i miglior party, ha vissuto per otto anni in Francia (vedremo poi con chi) per cui parla perfettamente il francese, inoltre è stata una sex symbol ma anche attivista Jane Hanoi contro la guerra del Vietman.

E ancora: ha tenuto lezioni di workout – è tutt’ora in grande forma – ora è anche produttrice ed è considerata un’icona di stile (se ne stupisce lei stessa ma dando un’occhiata ai suoi red carpet non abbiamo dubbi). In totale ha recitato in 54 film, ha vinto due Oscar, sette Golden Globe e nel 2005 ha scritto una sua biografia, best-seller negli USA, intitolata “My Life So Far”. Infine ha avuto tre mariti e due figli.

Attualmente single dopo il divorzio dal terzo marito Ted Turner (super boss della CNN), vive tra Los Angeles e il suo mega ranch in New Mexico (…anche se ultimamente pare l’abbia venduto) in compagnia della sua cagnolina Tulea. Qui qualche foto della sua “bicocca” per gli amanti di arredo & interior design de luxe.

Ora passiamo alla sua famiglia: suo padre Henry Fonda, di cui lei non può fare a meno di parlare in tutte le interviste che tiene, era il celeberrimo attore dei film western e di guerra (insieme al grande trio John Wayne, John Ford e Glenn Ford). Henry debuttò ad Hollywood nel 1935 diventando popolarissimo per tanti anni a seguire e fu una presenza di certo non facile: distaccato, non faceva trapelare nessun tipo di emozione nei riguardi della figlia. Ma non per cattiveria, “solo” per carattere ed educazione totalmente opposti a Jane.

Lei era infatti curiosa e spigliata ma doveva dimostrare di essere all’altezza del proprio cognome come (futura) attrice.

Allora si impegnò e studiò all’Actors Studio dubitando inizialmente delle proprie capacità. In compenso è giovane e bella, e per riempire lo schermo basta il suo luminoso sguardo e il physique du rôle. Per l’America è la versione extra europea di Brigitte Bardot e di fatto con la “bambola francese” ha in comune il marito, oltre alla sensualità. Il pigmalione è proprio Roger Vadim che la fa apparire come sex symbol internazionale con la mitica fantascientifica “Barbarella del ’68. A posteriori Jane ha rivelato che sì, Vadim, era una persona tanto affascinante quanto arrogante. 

Pillola: il film “Barbarella” fu girato negli studi di Roma che allora era il fulcro del cinema internazionale e fu prodotto da Dino De Laurentiis. Quando il cinema italiano funzionava.

Ora vediamo alcuni titoli che l’anno fatta conoscere come attrice, e di talento: sensuale nel dramma in bianco e nero Anime sporche” del ’62 (Walk in the wild) mentre un film che, secondo me, la presenta al meglio ossia briosa e romantica, è “A piedi nudi nel parco” (Barefoot in the Park, del ’67) insieme ad un altro sex symbol del periodo, Robert Redford. Film da vedere senz’altro!

Aggiornamento 2019: proprio quest’anno i due attori, amici da 50 anni anche fuori dal set, hanno ricevuto il Leone alla carriera alla 74° Mostra del Cinema di Venezia. Insomma lei è così: attiva e sempre in fermento, vuole provare cose nuove, elettrizzanti con tanta voglia di sperimentare! E brava Jane. 

Proseguendo, nel ’69 con il film “Ma non si uccidono così anche i cavalli?” (They Shoot Horse, Don’t They?) di Pollack, vince il meritato primo Oscar mentre nel ’72 cambia look e tinta di capelli per “Una squillo per l’ispettore Klute”. Riceve poi il secondo Oscar sei anni dopo con una toccante storia sui veterani del Vietnam: “Tornando a casa” (Coming Home) con Join Voight (sì, il padre di Angelina Jolie) anche lui premio Oscar come Miglior interpretazione maschile.

Qui il video: introdotta dalla nostra prossima Favolosa Shirley MacLaine, scoprite con quale altra attrice era in nomination! Ingrid Bergman?! Wow.

Sarà poi brillante insieme a Dolly Parton nel film commedia “Dalle 9 alle 5… orario continuato” del 1980, diventata poi pietra miliare nella storia della comedy americana. Invece il film a lei più caro è “Sul lago dorato” (On Golden Pond dell’81) perché recita insieme al padre, Henry Fonda, che vinse l’Oscar come Miglior attore protagonista. Film campione d’incassi nell’81, quest’ultimo, rappresenta infatti un fondamentale capitolo sul loro rapporto ritrovato e se volete conoscere la storia ascoltatela qui.

Con una tale carrellata di film ha dimostrato senza dubbio di essere un’attrice credibile oltre che una biondina sexy conquistando così il silenzioso rispetto del difficile mondo di Hollywood compreso quello di suo padre, il più importante.

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Anni ’80, altra Era e altro giro: sarà conosciuta da tutti per i suoi esercizi body-tonic che venderà in vhs e libri seriali. Ha quindi una nuova immagine, una nuova attività, più commerciale sì ma che funziona: l’aerobica. Rammentiamo che gli anni ’80 sono stati fantastici per il culto del corpo e della danza, tanto che anche i film su questo argomento si sprecano, li conoscete anche voi. Ricapitolando allora fu prima attrice e attivista poi, e ora eccola nella nuova veste di insegnante di fitness tanto che <<nel 1984 è stata dichiarata la quarta donna più influente al mondo>> (Vogue.it).

Facendo un ampio salto in avanti arriviamo agli anni 2000: signora molto potente e chic, sia nella vita reale che nei film, Jane è divertente nella commedia acida con brio “Quel mostro di suocera” (Monster in Law, 2005) con Jennifer Lopez. E qui in una delle sue scene migliori. Ovviamente ogni riferimento è non puramente casuale.

Vista di recente poi sul red carpet di Cannes 2015 per “Youth – La giovinezza” di Paolo Sorrentino, l’abbiamo vista anche in “Fathers & Daughters” uscito nell’autunno 2015 di un altro famoso regista italiano, Muccino Senior e per l’occasione è tornata a Roma. Città che adora, ovviamente!

Per concludere è stata nominata Ambasciatrice di bellezza L’Oréal Paris (una nomina che vale una vita, tipo senatrice a vita). Che dire, è ancora sulle scene con grande stile e senza aver perso la voglia di sperimentare e cambiare. Che sia di esempio per noi giovani!

Accennando ai suoi impegni sociali è tutt’oggi una femminista convinta e afferma che <<la sensualità è importante>>.

Ultimo: è stata avvistata a manifestare per Greenpeace in Canada. Complimenti vivissimi.

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5) Lo snobismo della “suocera chic”: Madame Frances Sternhagen tra palco e TV.

Forse meno conosciuta rispetto alla Signora Fonda ma nell’ambiente del teatro e della TV americana è assai nota fin dagli anni Cinquanta.

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Se vi dico Bunny MacDougal vi ricorda qualcosa? <<Bunny? con quel nome ha già vinto>> (cit).

Ebbene sì, lei era la perfida mammina di Trey, primo marito della dolce Charlotte nella serie TV  Sex And The City” nonché potente matriarca del Clan dei MacDougal appartenente alla upperclass newyorkese. Questo basta per fare zittire tutti!

Franny – mi piace chiamarla così – infatti compare nella terza stagione chiamata da Michael Patrick King (produttore e regista della serie) che già la conosceva come Millicent Carter per l’altra serie TV “E.R – Medici in prima linea”. Ed ecco il commento di Franny sui due personaggi:

<<I must say it’s fun to play these snobby older ladies. It’s always more fun to be obnoxious. [..] I have known women like that, and I can imitate them, I guess>> 

Trad.: <<Devo dire che è divertente interpretare le signore più vecchie e snob. E’ sempre più divertente essere odiose. […] Ho conosciuto donne così e quindi credo di poterle imitare>>

(da Los Angeles Times)

Tanto “odiosa” quanto brava fu nominata agli Emmy 2002, premiazione dedicata alle Serie TV americane.

Ma ricominciamo dal principio: americana, nasce negli Anni ’30 a Washington e studia teatro. Anche lei si fa conoscere sui palchi On e Off Broadway. Queste attrici, diciamolo, hanno avuto la grande opportunità di contribuire a rendere leggendario Broadway.

Ma prima di approdare a BWay, frequenta il Vassar College e in seguito la Neighborhood Playhouse a New York. Anni intensi e ricchi di esperienze per chi voleva fare il vero teatro, dai drammaturghi romantici ai contemporanei. E durante gli anni di inizio carriera incontra sul palco un altro giovane attore e drammaturgo, Thomas Carlin, con il quale scatta il colpo di fulmine, con grande intesa dentro e fuori dal teatro.  Si fidanzato, si sposano e avranno ben sei figli, sei! A loro volta attori e musicisti. Come dire, la vena artistica non è mancata in family.

Come non sono mancate le nomine come Migliore attrice di teatro e poi di cinema: si fa conoscere nell’ambiente teatrale con On Golden Pond” del ’79 e nella versione cinematografica la sua parte fu affidata a Katharine Hepburn (insieme a CHI lo abbiamo visto prima). Oltre ai drammi non disdegna il cinema di genere ma solo se c’è una buona sceneggiatura (a detta di lei): la vediamo quindi nel film “Fedora” di Billy Wilder dell’anno prima e nel frattempo Franny insegna recitazione alla Milton Academy.

Poi eccola nel fantascientifico “Atmosfera Zero” (Outland, ’83) con Sean Connery – qui  lui è in grande forma – e grazie a questo film vince un Saturn Award come miglior attrice non protagonista. Film datato ma nel caso da rivedere. In seguito è nella commedia “Le mille luci di New York” (Bright Lights, Big City, ’88) insieme a Michael J. Fox in stato di grazia, fino al dramma fantascientifico “Communion” del ’89, considerato un totale fallimento per la critica dell’epoca, è diventato un cult per gli amanti di alieni&misteri. E vale la visone anche per un Christopher Walken totalmente estraniato e folle (bravissimo!).

Nel ’90 Frances Sternhagen compare nella trasposizione cinematografica del bestseller horror del maestro Stephen King per la quale fu nominata di nuovo come Miglior attrice non protagonista. Bravi, parliamo di “Misery”, conosciuto in Italia come “Misery non deve morire”. Anche qui fa una piccola comparsata ma le sue battute sarcastiche non mancano. Tra parentesi: in questo cult, ricordiamo la partecipazione di una bellissima e non più giovane Lauren Bacall. Grande cast e grande film non c’è che dire, ovviamente da rivedere, che ve lo dico a fa’!

Più avanti, negli anni 2000 la vediamo nel film indipendente passato un po’ in secondo piano, “Highway” con Jared Leto e Jake Gyllenhaal (questi due, certo non hanno bisogno di presentazioni).

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Nel 2009 recita insieme a Meryl Streep protagonista della commedia “Julie & Julia” di Nora Ephron e nel 2011 appare in un film per famiglie tratto da una storia vera, “Dolphin Tale”, insieme al mitico Morgan Freeman. Quest’ultimo film è un po’ il cugino di “Free Willy”. Infine eccola nella recente commedia “Mai cosi vicini” (And So It Goes, 2014) con i signori Diane Keaton e Michael Douglas. Commedia con grandi nomi ma senza grosse pretese eh.

Certo, Frances ha spesso interpretato personaggi secondari o minori ma è sempre stata una grande caratterista in importanti set.

Curiosità: tra i premi, ricordiamo che nel ’95 ha vinto un Tony Award per “The Heiress” e guardate chi c’è tra le attrici di teatro nominate. Riconoscete una futura Miranda di una già citata serie TV? Era destino che le due attrici si incontrassero!

In tv sarà notata dal grande pubblico con la divertente sit-com americana “Cheers” (conosciuta in Italia come “Cin Cin” in onda dal 1986 al ’93) per la quale verrà nominata, di nuovo, agli Emmy. Riesce ad alternare il teatro e la tv con grande professionalità. Compare infatti in diverse serie televisive, tra cui “Law & Order” e “The Closer”, e presta la sua voce per una puntata dei “The Simpson”. In ogni caso la sua casa rimane il teatro come una vera signora dei salotti del Novecento.

Allora la salutiamo con uno dei suoi migliori personaggi tv: se indossi uno Chanel non si scherza, capito belli miei? 

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6) Da Broadway al Kennedy Center con Shirley MacLaine, Premio alla Carriera e con una vita da sogno.

Ai giovani questo nome può non dire niente ma ammetto che se non fosse stato per mio padre che mi ha ricordato “Irma la dolce” non l’avrei ricordata io per prima.

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E’ infatti un volto e un nome d’antan ma guardatevi alcuni suoi film entrati nella storia del musical e del cinema, e vediamo se vi può ispirare ancora oggi. Scommettiamo? Per esempio, Taylor Swift con i suoi live ed Elizabeth Banks in “Hunger Games: La ragazza di fuoco” possono confermare.

Shirley MacLaine Beaty nasce a Richmond, Virginia (USA), nel 1934 per poi trasferirsi con la famiglia ad Arlington. La madre è un’attrice e il fratello minore Warren Beatty è anche lui un noto attore che nei mitici anni ’90 fece un noto film con una nota Madonna. 

Tornando a Shirley, storia narra che fu spinta dalla madre a fare danza perché aveva le caviglie deboli. Quindi per avere un certificato di sana e robusta costituzione, inizia la sua carriera di ballerina da musical e dopo come attrice. Frequenta la Washington-Lee High School e durante un’estate – in pausa dalla scuola – decide di fare i primi provini, indovinate dove? Sì proprio a Broadway. Torna ad Arlington, si diploma per poi lanciarsi direttamente a New York. Destino vuole che dovrà sostituire una ballerina in uno spettacolo quindi viene notata da un produttore che le procura un primo contratto con la Paramount. Da qui al cinema il passo è breve e il resto è storia.

Ma intanto Shirley ha personalità e piace:

viso sbarazzino, capello corto, vivace e per niente timida si contrappone bene all’allure più sensuale di Liz Taylor, come alla dolce e leggiadra Audrey Hepburn.

Insomma si afferma rapidamente come attrice per musical e non solo, vive quel periodo leggendario che prende il nome The Golden Age. Lavora infatti con i più grandi, per esempio: Alfred Hitchcock, Dean Martin, Billy Wilder, Frank Sinatra, Jack Lemmon, Audrey Hepburn ed Edith Head. Quest’ultima è la severa costumista che ha reso affascinanti e desiderabili le più grandi star della Hollywood degli Anni d’Oro.

Pillola: la Head classificando quale-starstava-bene-cosa, ha definito Shirley MacLaine quella con le gambe più belle. Beh, per una che ha iniziato danza per questioni di salute è un bel traguardo e un bel complimento.

Ok, vediamo ora qualche titoloil suo debutto è niente meno che con Hitchcock in “La congiura degli innocenti” del 1955. Lei ha 20 anni e ottiene subito il ruolo principale: una giovane moglie che ha qualcosa da nascondere ma non al Maestro del brivido che ne comprende subito il talento. Il film in USA si rivelerà un flop mentre in Europa, che ha un umorismo più “nero”avrà successo. Infatti <<Hitchcock definiva “La congiura degli innocenti” il più inglese dei suoi film americani>> (Wikipedia).

“L’appartamento” (The Apartment del ’60) considerato uno dei migliori film di Billy Wilder, ha vinto ben 5 premi Oscar. E’ una commedia sentimentale in bianco e nero con un adorabile Jack Lemmon e una ingenua Shirley. Entrambi – qui bravissimi – si sono aggiudicati il Golden Globe. Un Classico che vi consiglio vivamente di vedere.

“Quelle due” (The Children’s Hour, ’62) in coppia con Audrey Hepburn, si rivelò un dramma troppo audace per i tempi. Film rivelatore con sottofondo bigotto, è diventata una storia con un messaggio importante per il mondo lesbo-omosessuale. Grande Shirley e grande Audrey, e ancora oggi la MacLaine lo menziona come un film importante sui generi.

Cambiando tema, ecco “Sweet Charity. La ragazza che voleva essere amata” (Sweet Charity del ’69) entrato nella storia dei musical insieme a “Cabaret” e “West Side Story”. Il balletto di punta rimane Big Spender che ha fatto scuola e che si porta spesso nei provini. Se siete in cerca di ispirazione, vi riporto un estratto del film con il balletto coreografato da Bob Fosse e con i costumi firmati da Edith Head. Favoloso!

Per i look invece è da vedere “La Signora e i suoi mariti” del ’64 (What a Way to Go!): Shirley è con un cast tutto al maschile  – fabulous – composto dalle star del momento tra i quali quel bono di Paul Newman. E chi c’è come costumista? Sì sempre lei, Edith Head, che per questo film ha studiato abiti straordinari. Ne consiglio la visione anche a Rihanna che dopo essersi presentata in un sfarzoso giallo oro al Met Gala 2015, si può ispirare al total pink [qui il trailer].

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Andando avanti, negli anni ’80 la ritroviamo nel drammone “Voglia di tenerezza” (Terms of Endearment, 1983) con una delle sue migliori interpretazioni che le fa guadagnare l’Oscar come Miglior attrice protagonista. Film anche questo da mettere nella lista di quelli “da vedere” anche per un Jack Nicholson che interpreta un maturo marpione che farà coppia con Shirley appunto, madre apprensiva e in conflitto con la figlia, l’attrice Debra Winger (al momento molto in voga dopo il successo “Ufficiale e Gentiluomo”). Gossip: a detta di Shirley, mai un set fu così sofferto perché Debra si rivelò una persona molto difficile da gestire! e lei non aveva molta pazienza (ma quando mai ne ha avuta, diciamolo). Per cui l’Oscar fu, come dire, sudato e portato a casa con grande sollievo. 

Carattere peperino che negli anni si è un po’ “indurito” diventa sempre più un’attrice caratterista. Voci infatti la descrivono come una persona non proprio accomodante sul set (e anche fuori, dopo vi racconto un aneddoto). Il suo meglio lo dà anche nel film corale tutto al femminile “Fiori d’acciaio” del 1989 e molto più avanti, nella serie TV inglese “Downton Abbey” (2010-2015) in coppia con la “snob” Maggie Smith (ne abbiamo scritto qui). Una bella coppia di signore rampanti!

Ecco il simpatico aneddoto: Michael Stipe dei REM è stato bloccato in un supermarket perché l’attrice non riconoscendolo e avendolo scambiato per un maniaco, iniziò a urlare come un’aquila contro di lui, deludendo così l’ammirazione di un suo grande fan. No, ma dico proprio con Michael Stipe?! Solo lei poteva fare un caos del genere.

Proseguendo, vediamo il fronte amour: MacLaine è stata sposata con il produttore Steve Parker con il quale, rivelato da lei, ha avuto una relazione aperta fino al ‘82 nonostante il Codice Hays. Ah ma vedi un po’! Severo Codice che fu imposto nel mondo del cinema americano, permetteva solo matrimoni e niente convivenza. Ah, ma vedi un po’! (e due). Sempre a posteriori Shirley ha anche detto che in realtà non era nel suo carattere essere così libertina. Oook, ma ciò non toglie che abbia avuto diverse “cotte” per i suoi colleghi di set. Dai su, lo sappiamo che il mondo dello spettacolo non è mai stato facile per le coppie, poi per le coppie di star non ne parliamo.

E qui riporto una sua perla, della serie “viva il saggio cinismo”:

<<È inutile fare affidamento su tutto ciò che dice una persona quando è innamorata, ubriaca, o concorre per una carica>>

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Infine nella sezione premi, ha collezionato 4 Golden Globe, 1 David di Donatello, 1 Coppa Volpi al Festival di Venezia e 2 Orso D’Argento al Festival di Berlino.

Nel 2013, in presenza della First Lady e del Presidente Obama, ha ricevuto il Premio alla Carriera al The Kennedy Center Honors. Come vedrete, nel video qui sotto riportato, c’erano così tante celebrità presenti che non si sa dove guardare! inoltre vale la visione perché, diciamolo, nessuno batte gli americani quando si tratta di fare show. Diamo a Cesare quel che è di Cesare!

Ma volete qualche nuovo nome dal mondo di Broadway? Al momento Karen Olivo e Anna Kendrick.

Bene, detto ciò, ecco il video tributo con entrata finale di un altro mito, Kathy Bates… fantastico! 

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Ancora una volta glitter e cilindri per tutti!

Ebbene Signore e Signori, abbiamo concluso il nostro percorso su vita e miracoli di queste sei donne e attrici favolose che hanno contribuito a fare sognare generazioni e generazioni perché come afferma proprio la nostra ultima stella Shirley MacLaine:

<<Ridere e sognare sono il segreto per vivere meglio>>

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FREETIME| STAR & DREAM: 1° Le Favolose del Cinema del XX secolo

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