Lost Memories dal ROBOT 07.5°

Memorie digitali, ballando al ritmo dei Moderat.

4.1Ø.2Ø14

…Così, a mente piena e stomaco vuoto, vado a rifocillarmi in attesa di spostarmi presso i padiglioni 25 e 26 di Bologna Fiera, dove mi godrò la musica dei Dark Sky, Gold Panda, Moderart, John Hopkins, non avendo calcolato che da lì a poco avrei fatto lo spiacevole incontro con gli individui che ho simpaticamente ribattezzato: elephant man, troll’s, naked man, l’uomo molla…

Bene si parte, il servizio navetta 35/ che mi porta dalla stazione, a pochi passi dal centro storico, alla Fiera è stato ampliato e quindi lo spostamento è reso veramente facile.
Strani individui incontro per la strada in questi giorni del festival. Dalla troupe che realizza un “finto documentario sul roBOt” con tanto di attrici e comparse che danno vita a quello che, secondo il regista, è uno spaccato sulla “realtà” del 2014…

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Ok, sono cinico! Ma andiamo! Basta vedere il look delle “aspiranti attrici” per capire che più che un documentario è una fiction. Le due sembrano uscite dalla serie televisiva “Beverly Hills 90210” con questi look tipici degli anni ’90 fin troppo curati, quasi caricaturali, che invece di rappresentare il sociale quotidiano, sembrano voler raffigurare quelle che, secondo qualche guru, sono le tendenze e i look che dovrebbero andare.

Lo sfasamento tra i passeggeri e la troupe è veramente forte, difficile non notarlo. Mi chiedo se, un giorno in un futuro prossimo, chi vedrà questo reportage crederà che nel 2014 si andava veramente in giro così.

Comunque torniamo alla mia cronistoria, eccomi giunto alla Fiera. Parlando con i presenti – in realtà i ragazzi vedendomi con il tesserino al collo e bracciale press mi hanno preso per l’ufficio informazioni o per uno “ammanicato” in grado di far entrare chi non ha il biglietto, far scavalcare la fila o similari – comprendo che veramente al Festival sono giunti da ogni parte d’Italia e non solo, anche dalla Francia e dall’Inghilterra. Ammetto però che il “pass” ha i suoi benefici, evito veramente la fila e mi ritrovo nel giro di dieci minuti, dopo aver superato i controlli di sicurezza, all’interno della Fiera.

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Gli spazi sono enormi ed estremamente moderni; mi sembrano molto idonei ad accogliere il nutrito gruppo di spettatori che sta giungendo. Già da venerdì i biglietti risultano esauriti ed è stato pronosticato un afflusso di circa 8.000 spettatori, un vero e proprio villaggio. Come spiegarvi le sonorità che mi terranno compagnia fino al giorno dopo?
Lo faccio attraverso le reazioni che ho notato nel pubblico, sperando di riuscire a farvi comprendere la serata e strapparvi un sorriso.

Inizialmente le sonorità dei Dark Sky risultano essere ben accolte dal pubblico, che interagisce con la band, in modo molto “accogliente”. Il flusso umano si trasforma in quei branchi di “mini pesci” che si muovono all’unisono, lasciandosi dondolare dalle onde (in questo caso sonore) che accompagnano il movimento, in una sorta di danza collettiva…la fluidità è l’elemento dominante di questa prima sezione. Per poi passare a Gold Panda e per spiegarvelo riporto un messaggio che ho sbirciato dal cellulare del mio vicino:

“Panda sorprende, squalo!”

Ø

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Ed è proprio così, la gente si scalda e il ritmo incalza, ma saranno i tanto attesi Moderat a segnare il passo. Sono loro i veri trascinatori della serata e si vede. Ora l’enorme androne della fiera è colmo ed io sono bloccato. Lo stage si sta preparando al loro ingresso e il pubblico, cellulare alla mano, è pronto a rubare e registrare ogni momento. A nulla è valsa la proiezione pre spettacolo di questo gruppo che chiede di “non usare flash o luci, perché si tratta di uno spettacolo buio ed è meglio godersi lo spettacolo”.

La gente si scalda e si agita e inizio, con un po’ di sarcasmo, a ribattezzare i miei vicini…ecco “elephant man” il colosso umano (e lo dice uno alto 1,85) che con la sua grazia travolge i suoi vicini nel giro di un metro, poi c’è “troll’s” l’ominide basso e barbuto che rappresenta appunto i personaggi mitologici e che si diverte a “fare le navate” tra gli spettatori. Non so perché, ma testuali parole (conversazione rubata tra Lui e la sua accompagnatrice) si divertiva a spingere e fare avanti e indietro tra il pubblico, e grazie alla sua mole massiccia il danno ai fianchi dei malcapitati era assicurato. Senza contare “naked”, l’uomo nudo…ok fa caldo e ti sei agitato e di conseguenza sudi…ma che bisogno hai di toglierti tutto (maglietta compresa) e di spalmarti sui vicini? No grazie, il bagno nel tuo sudore me lo risparmio volentieri! Ed il frullato umano che si sta svolgendo a pochi metri da me? Cosa è quel vortice? Ah si, è “l’uomo molla” che con il suo ballare a spirale, ha travolto tutti in un campo gravitazionale…insomma avete capito, il delirio…ma che divertimento!

Una serata veramente unica questa del roBOt 07 che si è conclusa solo al mattino e che ho avuto il piacere di condividere, anche se solo parzialmente, con voi.

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Alberto Messina