Grazia Verasani con l’ultimo romanzo Mare d’Inverno

Mare d’Inverno, l’ultimo romanzo di Grazia Verasani: uomini, donne e sentimenti nel racconto di un’amicizia tutta al femminile.

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Torna in libreria Grazia Verasani, scrittrice, sceneggiatrice, cantautrice, musicista bolognese: questa volta non con un noir, ma state tranquilli, vi anticipiamo che la celebre investigatrice privata Giorgia Cantini tornerà la prossima estate con una nuova intricata indagine.

Grazia Verasani con l'ultimo romanzo Mare d'Inverno

Grazia ha avuto riconoscimenti di qualità per ognuno dei ruoli che svolge impeccabilmente, lei stessa con grande ironia ama scherzare su questa sua versatilità, definendola un eclettismo disperato… 

Fatto sta che fa sempre centro, basta ricordare l’enorme successo che ha avuto il suo romanzo “Quo vadis baby?” – con protagonista proprio la Cantini – da cui Gabriele Salvatores trasse nel 2005 l’omonimo film con Angela Baraldi e nel 2008 la serie televisiva diretta da Guido Chiesa per Sky Cinema.

“Mare d’Inverno” è un romanzo che nasce come omaggio all’amicizia femminile, dal retrogusto dolce amaro: di sicuro contiene inquietudini e malinconie che tutte possiamo condividere con le protagoniste, ma che vengono raccontate in modo molto morbido, ironico e lieve.

Tre donne di oggi, Agnese, Vera e Carmen,vicine ai cinquanta, età di bilanci, ma amiche fin dai tempi dell’Università – quando si incontrarono sullo stesso treno, pendolari da Modena a Bologna – trascorrono insieme alcuni giorni delle ferie natalizie, fino a Capodanno, in una casa della Riviera Romagnola.

Forse non è proprio il periodo dell’anno più propizio: il posto è desolato e semideserto; il caos, l’allegria, i colori e l’intensità dell’estate sono solo ricordi lontani e insomma, come cantava Loredana Berté (che nel 1983 lanciò questa canzone di Enrico Ruggeri, che dà il titolo al libro):

“il mare d’inverno è come un film bianco e nero visto alla tv…sabbia bagnata, una lettera che il vento sta portando via, punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani, ed io che rimango qui sola a cercare un caffè… Alberghi chiusi, manifesti già sbiaditi di pubblicità, macchine tracciano solchi su strade dove la pioggia d’estate non cade e io che non riesco nemmeno a parlare con me…”

Questa è l’ambientazione, ben nota a chi come me è nato in una cittadina di mare e ammetto che, anche se può sembrare un po’ “decadente”, è un’atmosfera che amo e che spinge molto all’introspezione.

In una tipica villetta in riva al mare si è rifugiata Carmen, attrice che ha dovuto ripiegare sulla carriera di doppiatrice, per riflettere e riprendersi dalla sua ennesima sconfitta sentimentale.

Le sue due amiche la raggiungono per “soccorrerla” nel momento del bisogno: ognuna di loro però si metterà in discussione, comprendendo qualcosa in più attraverso il confronto con l’altra e con se stessa. Scoprendo le proprie paure, ammettendo i propri errori, ma imparando a ridere e a sdrammatizzare e trovando la forza di andare avanti senza temere la solitudine.

Agnese è insegnante, ha una figlia di diciotto anni e un matrimonio in crisi, Vera è una giornalista di successo, ma non è felice ed ha una vita emotiva abbastanza complicata. Ricordi, confidenze, segreti mai rivelati prima, rimpianti e rimorsi, amori che non si dimenticano nonostante tutto, fallimenti, situazioni sentimentali non capite, litigi e tante risate insieme. Un’intimità che porta a momenti di estrema leggerezza come a momenti di estrema profondità.

«Mi avvilisce»  disse Vera senza guardarmi.

«Che cosa»

«Pensare che non parleremo d’altro»

«E di cosa parleremo» le chiesi

«Uomini, donne, sentimenti »

Agnese, Vera e Carmen sono donne forti e fragili nello stesso tempo, che riescono ad ammettere le proprie debolezze. E spesso si trovano anche a scontrarsi, a parlarsi in modo molto diretto e con estrema schiettezza. Sono assolutamente d’accordo con l’autrice che definisce l’amicizia un po’ come l’amore: passionale. Anche io non credo ad un’amicizia “edulcorata” diciamo, solo tenerezza e dolcezza.

Perché l’amicizia quando è vera è anche onesta e diretta, oltre che salvifica. È condivisione, emozione ma anche sincerità,  un  rifugio rassicurante e un’ancora di salvezza.

Un libro autentico, in cui ognuna di noi può rispecchiarsi e può ritrovare la stessa conversazione che magari ha avuto proprio ieri sera a cena con un’amica: pensieri e dubbi ricorrenti che animano i nostri discorsi, quando siamo “tra di noi” e ci sentiamo libere di chiedere, così ad un tratto «Ci pensi mai a Leo?» e sappiamo che chi ci è davanti sente affluire il sangue al viso e un nodo allo stomaco. Perché la stessa domanda la poniamo poi anche a noi stesse.

“La passione è un amore impossibile. Ricordi? È la frase che hai detto quando hai rotto con Leo. E la dicesti in un modo Agnese, che fare da testimone alle tue nozze fu come vedere la nostra gioventù, sì anche la mia e forse anche quella di Vera, che se ne andava per sempre, portandosi via tutte quelle disperate, bellissime, impossibili cose che fino a quel momento l’avevano riempita…”

Ma questo libro è anche:

Un omaggio alla musica, che troviamo sempre in tutte le opere di Grazia, essendo una sua fortissima passione: sotto forma di titoli, citazioni, come parte della narrazione… Parlando di questo romanzo, lei stessa lo  ha definito  con linguaggio musicale, un po’ pop e un po’ soul. Un omaggio al teatro, con i molti e intensi monologhi.

Un omaggio al cinema, avendo come punti di riferimento essenziali due film classicisull’amicizia – “Il grande freddo” (di L. Kasdnan, 1983) e “Ricche e famose” (di G. Cukor, 1981) – e Pedro Almodóvar per la sua originale ironia dissacrante e le sue rappresentazioni di donne un po’ strambe, irregolari e travolgenti.

Che poi sono quelle che ci piacciono di più.

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“Mare d’inverno” di Grazia Verasani / Giunti Editori (€ 14)

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Foto di copertina: ritratto di Grazia Verasani di Mirella Malaguti – sito www.graziaverasani.it/

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