Mario De Maria, Il pittore delle Lune

Ultima settimana per visitare una mostra molto suggestiva, organizzata dall’Associazione Bologna per le Arti (bolognaperlearti.it) in collaborazione con il Comune di Bologna: Mario De Maria – Marius Pictor.


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Se non siete ancora andati, approfittatene: si tratta di una retrospettiva dedicata al pittore bolognese che venne definito da D’Annunzio “pittore delle lune”, per la sua predilezione per i temi notturni. Mario De Maria nasce a Bologna nel 1852 da una famiglia di nobili origini e, dopo l’esordio come musicista, si iscrive all’ Accademia di Belle Arti, frequentando il corso di pittura. Espone per la prima volta nella sua città nel 1874.

De Maria è una figura di artista mitteleuropeo, non limitata al territorio italiano: le sue scelte sono state influenzate dalla letteratura e dalla poesia, in particolare simbolista e decadente,maria1 inoltre almeno a partire dagli anni Novanta dell’ Ottocento, si dedicò anche alla fotografia e alla progettazione architettonica.

Viaggiò e soggiornò nelle maggiori città europee: nel 1873 si recò a Vienna, a Monaco e infine si fermò a Parigi, dove tornò di nuovo nel 1878, per frequentare un corso di disegno e approfondire le sue conoscenze sull’arte, studiando in modo molto approfondito la pittura degli artisti di Barbizon, tra i quali Decamps e Troyon, dei quali ammirava le grandi distese paesaggistiche e le scene mitologiche. In mostra troviamo una sezione intitolata “Le strade di Parigi”, a testimonianza dei suoi soggiorni nella capitale francese, rappresentata attraverso magnifici scorci, tra luci e ombre.

La retrospettiva infatti è articolata in  sei sezioni tematiche e cronologiche, che ripercorrono tutta  la sua attività  pittorica: si inizia con Da Bologna a Roma, la campagna romana, le suggestioni del paesaggio”, incentrata sul periodo della formazione, in cui De Maria si dedica principalmente alla pittura di paesaggi naturali molto suggestivi, o a scene con gente del popolo, animali, monaci e suore.

Nella seconda e terza sezione, Le strade di Parigi e I viaggi: Brema e l’immersione nella natura, prosegue la sua esplorazione del paesaggio urbano e agreste, attraverso la resa di stupende atmosfere e la scelta di tonalità di colore molto intense.

La quarta sezione Venezia al chiaro di luna, ci mostra una pittura evocativa, dalle scelte cromatiche più cupe, caratterizzata dall’indagine su una città misteriosa e lunare: nel 1894 si trasferì nella città lagunare, dove partecipò attivamente alla vita culturale e sociale, animata in quegli anni anche dalla presenza di D’Annunzio ed Eleonora Duse, e lavorò intensamente alla Biennale, come organizzatore e artista.

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Nel frattempo continuò a viaggiare molto nel Nord Europa, in Germania e in Olanda, per studiare la pittura del Seicento, in particolare Rembrandt. Dopo un periodo personale molto difficile, nel 1907 espose alla Biennale di Venezia nella sala internazionale L’arte del sogno, accanto ai più grandi esponenti della pittura simbolista europea tra i quali Böcklin e Van Stuck. L’influenza  della pittura nordica è assolutamente evidente nella quinta sezione, La pittura colta-il mistero delle cose: il fantastico si afferma sempre di più come aspetto caratteristico della sua opera, legato ai miti e alle leggende popolari, ma rielaborato in modo assolutamente creativo.

Infine l’ultima sezione, L’arte totale: architettura e fotografia, ci dimostra come Mario De Maria sia stato pienamente un artista del suo tempo, influenzato dalle teorie wagneriane e dall’arte secessionista, interessandosi a varie forme artistiche e raggiungendo l’apice nell’architettura con la progettazione e realizzazione della Casa dei Tre Oci a Venezia.

Nel 1924 morì dimenticato dai più: Bologna, sua città natale, oggi lo omaggia con questa approfondita mostra.

Un’occasione per riscoprire un artista che merita senz’altro di essere ricordato.

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Opera di copertina: La danza dei pavoni o Eliana (per Isaotta Guttadauro), 1886-1890 ca. Collezione privata opera 1. Barche sulla spiaggia a Torre del Greco, 1877. Collezione privata opera 2. Tempio d’Apollo a Terracina (Anxur), 1898. Collezione privata opera 3. Bremen, 1904.Collezione privata opera 4. Una sera d’estate a Parigi-Luna velata, 1880-1890 ca. Collezione privata opera 5. Un canto alla luna Brema-Canzone lunare o Panchina al chiaro di luna, 1909. Collezione privata

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Mario De Maria (Marius Pictor). Il pittore delle lune
Palazzo D’Accursio
Piazza Maggiore 6
Bologna
Fino al 9 febbraio 2014
Ingresso gratuito

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