Nel giardino delle delizie di Dior

Nel giardino delle delizie di Dior.

Art couture per la collezione Haute Couture Autumn-Winter 2015/2016 ideata da Raf Simons, Direttore artistico di Christian Dior, che partendo dai capolavori dei maestri fiamminghi suggerisce un viaggio incredibile attraverso diverse epoche, tra contrasti ricercati, armoniche congiunzioni e sapienza artigianale.

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Presentata a luglio 2015 al Musée Rodin, che per l’occasione ha ospitato un’installazione pensata come una colorata “opera pointilliste”, scrigno prezioso di un giardino tutto da scoprire, la collezione Haute couture autumn-winter 2015/2016 è armonia fluida e puro trionfo del mitico savoir faire degli atelier Dior.

“Da molto tempo desideravo creare qualcosa nella moda che avesse a che fare con i maestri fiamminghi, probabilmente a causa della mia città d’origine, Anversa… Ultimamente è cresciuto in me il desiderio di attingere al passato e di cogliere la sfida di riuscire a lavorare con uno stile molto carico, pesante e pregno di storia”

(Raf Simons)

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IL GIARDINO DELLE DELIZIE è una delle opere più celebri, più complessa e di più ardua interpretazione del genio visionario di Bosch:

dai grandi maestri fiamminghi, al giardino di Dior, dal tardo gotico, al Rinascimento, all’impressionismo e al pointillisme, agli abiti della Belle Époque, tra volumi, tagli, colori, drappeggi, tecniche e lavorazioni. Tra sensualità e lusso

<<dall’idea di purezza e innocenza contrapposta a quella di opulenza e decadenza>>

Non c’è un prima e un dopo però, tutto si compenetra, nello stesso tempo e al di là dal tempo. Affascinante e autentico, ogni  momento palpita, raccordato e regalato all’oggi.

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Oltre 50 modelli raffinatissimi e sofisticati, tra long dress e midì dress  più qualche radioso mini abito, in seta, ricamati con estrema maestria, in georgette plissettata, in crêpe di seta stampata, in organza, decorati con delicati intarsi e minuziose ed esclusive lavorazioni artigianali, romantici e super femminili, chic, tra l’etereo/minimalista e l’opulento. Anche il pantalone è morbido e avvolgente, rigorosamente in velluto.

Trovo molto particolare e audace la proposta delle sovrapposizioni in haute couture, qui tutta giocata su maglia jacquard, top in pelliccia e gilet gioiello Cannage, rigorosamente creati dalle abili ed esperte mani “d’oro” degli artigiani Dior (ricordano un po’ le armature così come l’abito gioiello a rete, sempre da indossare sovrapposto, under oppure over); elegantissimi gli abiti dipinti a mano in cotone per vere dame contemporanee (con qualche suggestione ieratica, che ultimamente è uno dei grandi trend).

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Grande protagonista, il cappotto: è un capo che adoro, declinato in un ventaglio davvero ampio di possibilità – molte le mantelle e le cappe di ispirazione medievale – sia nei tessuti che nei colori (stupendi): in neoprene, pelle, velluto, cachemire, con inserti in pelliccia e tweed, in taffetà di seta, in crêpe, in cotone e seta.

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La gamma cromatica è stupefacente e sembra davvero tratta dalla tavolozza di un pittore: dalle tinte accese, calde, forti e grintose alle nuances pastello più delicate, senza dimenticare le molteplici vibranti sfumature: marrone, nero, grigio scuro e blu inchiostro, bordeaux, ruggine, prugna, rosso, fucsia, blu cobalto, viola, kaki, salmone, beige, rosa e azzurro pallido, malva.

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Il make-up delle fanciulle, curato da Peter Philips, Direttore della Creazione e dell’Immagine del Make-up Dior, resta fedele al mood della collezione, ispirandosi prevalentemente a Botticelli e al gioco sull’innocenza e il peccato:

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naturale e luminoso, con un focus sullo sguardo sempre sfumato e delicato, sulle labbra solo gloss brillante e sulle unghie la tonalità molto pittorica Grège  (tra grigio e beige) che di certo andrà a ruba!

Ecco Dior couture Autumn Winter 2015/2016 show

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