NeuroArt, quando Arte e Scienza si incontrano

Ho il piacere di far conoscere ai lettori di Fashion Beginners la mostra NeuroArt, che avrà luogo dal 25 ottobre al 2 novembre 2014, presso Palazzo Commenda di Prè in Piazza della Commenda 1 di Genova.

L’expo sonda le tematiche delle neuroscienze rese fruibili al grande pubblico attraverso l’arte contemporanea e la tecnologia interattiva.

A curare l’iniziativa due ventottenni: la biotecnologa e comunicatrice scientifica Manuela Enna e il direttore del Toolkit Festival (partner ufficiale del roBOt Festival che abbiamo avuto il piacere di recensire qui su queste pagine) ed artista Martin Romeo.

Anni Garza Lau, Environmental disturbances_videoinstallazione interattiva e lettore di onde cerebrali_2012 (1)Anni Garza Lau _Environmental disturbances_videoinstallazione interattiva e lettore di onde cerebrali_2012

Le opere – scelte in base al tema, alla coerenza con la mostra stessa e alla disponibilità delle sale del palazzo che ospita l’esposizione – sono collocate in cinque stanze che rappresentano artisticamente concetti scientifici sulle funzioni base del sistema neuronale.

Gli artisti sono tutti under 35: si parte così dalla opere di Francesca Rizzato, che illustra l’influenza della mente sulle nostre azioni portando l’attenzione sull’evoluzione del cervello, in termini di nuove funzioni acquisite che differenziano ogni specie, alle opere di Anni Garza Lau, che concentra lo spettatore nella riflessione sul rapporto tra le diverse specie e l’ambiente attraverso meccanismi evoluti nel tempo, per poi passare a Lorenz Potthast e Andrea Santini che rappresentano con le loro opere le sostanze, sia naturali che artificiali, che interagiscono con il sistema percettivo.

Martin Romeo_Peep_videoinstallazione interattiva_2011Martin Romeo_Peep_videoinstallazione interattiva_2011

A seguire, l’opera di Martin Romeo stesso che con la luce ci proietta in altri luoghi tra il concetto di ricordo e memoria, mentre nell’ultima stanza il gruppo AuroraMeccanica, con un gioco di ombre, analizza e riflette con le proprie opere i poteri extrasensoriali, attraverso i casi studio del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze).

Ho posto alcune domande sul progetto a Martin Romeo:

1) Perché il connubio tra arte e scienza? Cosa le lega?

Le lega la ricerca in comune visto che è la tecnologia il mezzo comunicante. Il Toolkit Festival e la mia ricerca hanno da sempre voluto portare l’attenzione del pubblico sulla New Media Art e sulle sue capacità di esplorazione, ricerca e sperimentazione nell’ambito del tema dell’interattività.

2) Pensi dunque che la collaborazione “arte e tecnologia” sia la nuova frontiera?

Arte e tecnologia sono già il mezzo attuale. Arte e scienza sono la nuova frontiera, così come arte e azienda è la nuova forma di creazione.

Andrea Santini_OSCILLA_videoinstallazione interattiva_2013Andrea Santini_OSCILLA_videoinstallazione interattiva_2013

3) Quale è il tipo di pubblico a cui siete rivolti e le loro reazioni? Ho visto dal sito che siete attivi dal 2011.

Non abbiamo limiti di età. Vogliamo raggiungere tutti, visto che ritengo il nostro territorio povero in questo campo. L’obiettivo del Festival è descrivere l’ampio raggio di possibilità espressive contenute dall’arte interattiva, una tipologia di approccio al contemporaneo capace di trascendere i generi e aprirsi a contributi sonori, visivi, plastici e perfomativi grazie soprattutto all’uso della tecnologia. La reazione passa da quella ludica a quella che ti smuove qualcosa dentro, un’esperienza da vivere nel momento “qui e ora”.

4) Passiamo all’opera che esporrai e che è possibile vedere in anteprima qui www.martinromeo.com/peep/Nella tua opera si vede che hai scelto di associare un colore ad un video diverso. Come li hai accumunati? In maniera arbitraria? Per istinto? Per elementi comuni?

Per elementi associativi. Quello per Genova sarà un lavoro rivisto dal punto di vista dei contenuti e del suono. Le immagini individuali utilizzate con le tre luci rgb simultaneamente andranno a comporre un “paesaggio” (come avrai visto dalla clip, se utilizzi i neon contemporaneamente l’opera somma i video in trasparenza facendoli vedere tutti insieme). Lo stesso avviene per l’audio.

5) Molto interessante, ma quale è lo scopo che vuoi ottenere?

Una dialettica tra spazio pubblico (dove sono presenti gli spettatori) e quello privato (rappresentato dai video nella proiezione). La linea di divisione è sfumata e i luoghi si interscambiano tra loro. Il lavoro, infatti, si chiama “Peep” (sbirciare); il pubblico apre con il proprio movimento\gesto delle fessure nella proiezione e le scene che contengono i video rispondono a questa intrusione ricambiando lo sguardo, che si rivolge verso lo spazio dove sono presente gli spettatori, mentre l’audio accompagna quest’enfatizzazione come colonna sonora.

Lorenz Potthast, The Decelerator. helmet_2012Lorenz Potthast_The Decelerator. Helmet_2012

Questa expo interattiva pare essere unica nel suo genere, poiché supera il classico concetto di museo tradizionale scientifico, per abbracciare un filone più a largo respiro e che coinvolge più aspetti.

Non è un caso che nella giornata del 2 novembre 2014, al termine della mostra NeuroArt, sarà presente il collettivo Gastrovisione che interpreterà la neuroscienza sotto forma di cibo. Un buffet che coinvolge e contrasta i sensi e dove le forme non corrispondono ai sapori, accompagnando così il visitatore sul finire del tour.

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Pagina FB: www.facebook.com/festivalneuroart 
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www.martinromeo.com

Foto di copertina: Lorenz Potthast, The Decelerator. helmet_2012 Intervista di Alberto Messina

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