Backstage @ Otherwise Formal - Pitti97 Crediti: Vanni Bassetti

Otherwise Formal: la sfilata evento di Dust Magazine a #Pitti97

La sfilata-evento in Fortezza curata da DUST Magazine ha messo in scena l’evoluzione del vestirsi formale.

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Per la 97esima edizione di Pitti Uomo, la rivista di moda e cultura contemporanea DUST MAGAZINE ha curato una sfilata-evento, che si è tenuta mercoledì 8 gennaio nel Piazzale delle Ghiaia della Fortezza da Basso.

Un nuovo progetto che esplora quello che è probabilmente uno dei maggiori contributi dati dal salone alla moda maschile: il superamento dei confini di ciò che può essere considerato formale e delle regole del vestire elegante.

Un esercizio continuo che nelle varie edizioni è riuscito a coniugare elementi apparentemente molto distanti, come il gusto sartoriale e i codici degli stili più classici, con l’abbigliamento casual e lo sportswear. Questi aspetti dell’everyday-wear per l’everyday man sono stati celebrati secondo l’originale punto di vista della rivista in uno show che ha visto in passerella i capi e i look di una selezione di brand italiani e internazionali.

Un’esperienza immersiva e una nuova prospettiva, che ha posto il pubblico di fronte alla domanda: “Cos’è il nuovo formale oggi?”.

Photo Pitti97, Backstage @ Otherwise Formal  Crediti: Vanni Bassetti

“Il nuovo formale è un’identità che continua a crescere nella geografia del menswear contemporaneo”, ha affermato Antonio Cristaudo, direttore commerciale e sviluppo di Pitti Immagine.

“Pitti Uomo ha dato impulso a quest’evoluzione sin dai suoi esordi, offrendo di edizione in edizione la ribalta a un numero sempre maggiore di aziende italiane e internazionali che contribuiscono a superare i confini della classicità sartoriale”

Photo Pitti97, Backstage @ Otherwise Formal  Crediti: Vanni Bassetti

Il titolo italiano che abbiamo scelto per l’evento può sembrare molto classico, quasi didascalico,” dicono Luca Guarini e Luigi Vitali, rispettivamente creative director ed editor-in-chief di DUST Magazine. “In realtà ha una doppia lettura rifacendosi a un verso di una canzone dei CCCP dell’86: ‘Io sto bene’, voce di una crisi generazionale che torna attuale nella disillusione del nostro presente.

Viviamo in un contesto segnato da precarietà sociale, economica, climatica, in cui è difficile percepire se stessi e quello che si vuole. Ci immaginiamo l’uomo che veste nuovo formale oggi come qualcuno che si interroga sulla forma e sul significato delle cose, ed è destabilizzato dalle incertezze che mettono in discussione il futuro. In questo procedere incerto verso un nuovo decennio, tradizione e innovazione rimangono le uniche guide, e la qualità, in tutte le sue accezioni, la prospettiva da seguire”

LOOK 1 – Finamore, Altea, Mario Portolano, Post&co, O’Keeffe  LOOK 2 – President’s, Mario Portolano, O’Keeffe Crediti photo: Giovanni Giannoni
LOOK 3 – Drumohr, Mismo, Hestra, Superduper Hats, O’Keeffe, LOOK 4 – Xacus, Oliver Spencer, Mismo, Gallo, Superduper hats, Post&co, Altea, O’Keeffe, Delirious Crediti photo: Giovanni Giannoni

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I brand selezionati sono stati: Ahirain, Altea, Alto Milano, Buttero, Camo, Cellardoor, Corelate, Côte&Ciel, Delirious Eyewear, Doppiaa, Doucal’s, Drumohr, Faliero Sarti, Finamore 1925 Napoli, Fortela, Fpm Fabbrica Pelletterie Milano, Gallo, Harris Wharf London, Hestra, Hevo’, Jacques Solovière Paris, Kired, L.B.M. 1911, Lardini, Mario Portolano, Mismo, Officine Creative, O’keeffe, Oliver Spencer, Pierre Louis Mascia, President’s, Pt Torino, Ræburn, Roberto Collina, Scaglione, Sease, Sunspel, Superduper Hats, Ten C, Tombolini, Traiano, Tricker’s, Xacus.

Otherwise Formal, Pitti97, Crediti photo: Giovanni Giannoni

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