Sanremo 2020: classifica definitiva dei migliori look

Sanremo è Sanremo e ovviamente non potevamo non sfornare la nostra personalissima classifica di #stile.

Dopo 4 intense serate che ci hanno regalato momenti top (e anche momenti flop, ma di questi non parliamo, preferiamo esaltare il meglio), colpi di scena, baci e liti e notti insonni, ecco la fashion sintesi definitiva di un’edizione, la 70°, che di certo rimarrà nella storia del Festival e dello spettacolo italiano. 

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1.

THE QUEEN 👑 ACHILLE LAURO 👑 

 VOTO: INARRIVABILE

Senza se e senza ma il vincitore assoluto che stacca di km la concorrenza: la nostra ufficiale prima icona di stile 2020 è il trasformista Achille Lauro, che spacca sempre, stupisce e insegna, coinvolge e seduce.

Ogni sera mi sono sintonizzata su Raiplay aspettando il momento topico: il suo arrivo e la sua performance, insieme allo splendido Boss Doms, (alias Edoardo Manozzi) chitarrista, compositore, produttore, collaboratore e suo amico da una vita. Sempre sulle note orecchiabili e divertenti di quello che è già un tormentone ossia Me ne frego, titolo-manifesto del suo pensiero.

Quattro look iconici anticipati sui suoi social da indizi misteriosi, con riferimenti ai Tarocchi e a 4 personaggi che avremmo incontrato durante il percorso.

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L'immagine può contenere: il seguente testo "IL FUTURO NELLE CARTE. 4 PERSONAGGI SULLA TUA STRADA."

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E dopo il Red Carpet iniziale, affrontato con la sua tipica nonchalance e mood molto glam-new rock troppooooo sensuale, ecco (per chi se li fosse persi) la ormai quasi MITICA carrellata di outift iconici e indimenticabili, ideati in collaborazione con il suo stylist Nicolò Cerioni e tutti rigorosamente firmati Gucci by Alessandro Michele, che già da tempo ha avviato un sodalizio con il cantante e il suo team, scelto anche come testimonial del brand, frutto di ammirazione e stima reciproca e credo di una certa sintonia nell’interpretare la moda.

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SERATA 1: il Santo

San Francesco d’Assisi: look ispirato al noto affresco attribuito a Giotto in una delle storie di San Francesco, nella basilica superiore di Assisi.

Il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla fede e alla povertà. Achille scende le scale con una monacale ma barocca cappa in velluto nero ricamato minuziosamente in oro. Segue spoliazione in diretta sul palco per rimanere in body e shorts tutto strass e nude look. TRIPLO WOW!

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SERATA 2: La Saetta

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Nella serata cover in cui interpreta Gli uomini non cambiano di Mia Martini con Annalisa, diventa David Bowie, l’artista trasformista e camaleontico per eccellenza, icona assoluta.

Achille spiega chiaro e tondo l’intento alla base dell’omaggio alla sua genialità:

<<Ziggy Stardust, uno dei tanti alter ego di David Bowie. Anima ribelle simbolo di assoluta libertà artistica espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica>>

Aggiunge con un epico post su instagram: <<Cinquantenni disgustosi, maschi omofobi. Ho avuto a che fare per anni con ‘sta gente volgare per via dei miei giri. Sono cresciuto con ‘sto schifo. L’aria densa di finto testosterone, il linguaggio tribale costruito, anaffettivo nei confronti del femminile e in generale l’immagine di donna oggetto con cui sono cresciuto. Sono allergico ai modi maschili, ignoranti con cui sono cresciuto. Allora indossare capi di abbigliamento femminili, oltre che il trucco, la confusione di generi è il mio modo di dissentire e ribadire il mio anarchismo, di rifiutare le convenzioni da cui poi si genera discriminazione e violenza. Sono fatto così mi metto quel che voglio e mi piace: la pelliccia, la pochette, gli occhiali glitterati sono da femmina? Allora sono una femmina. Tutto qui? Io voglio essere mortalmente contagiato dalla femminilità, che per me significa delicatezza, eleganza, candore. Ogni tanto qualcuno mi dice: ma che ti è successo? Io rispondo: “_Sono diventato una signorina>>. CHAPEAU!

Per chi se lo fosse perso, qui il video dell’esibizione.

SERATA 3: La Marchesa Casati

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Terzo coup de theatre: scende le temute scale la dark e carismatica Marchesa Casati.

La Divina Marchesa Luisa Casati Stampa. Musa ispiratrice dei più grandi artisti della sua epoca. Grande mecenate, performer prima della performing art e opera d’arte vivente”

Achille in chiffon nero e trasparenze, trucco pesante, gioielli opulenti, guanto in pelle stile fetish porta rossetto (con cui trucca Boss Doms durante l’esibizione), calze a rete ricamate e copricapo capolavoro assoluto di piume e cristalli. ADORO!!!

La Casati (1881-1957) è stata una nobildonna, un’icona di stile, una collezionista simbolo di una vita eccentrica e fuori dagli schemi e dalle convenzioni, nonché Musa di artisti e letterati, da Gabriele D’Annunzio, ai futuristi Marinetti, Depero e Boccioni, fino a Man Ray.

Immortala dai più grandi, come dal celeberrimo magnifico ritratto di Giovanni Boldini La Marchesa Luisa Casati con un levriero (1908) che vedete sopra, fu una leggendaria protagonista della ‘Belle époque’ e prima di Parigi e Londra, scelse Venezia come palcoscenico della sua vita eccezionale e  palazzo Venier dei Leoni, oggi sede della fondazione e museo Peggy Guggenheim come sua residenza e location di feste straordinarie e scenografiche ricordate negli annali.

SERATA 4, FINALISSIMA: La corona, The Queen

“Elisabetta I Tudor,vergine sposa della patria, del popolo, dell’arte e difensore della libertà”

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Tra crinolina e gorgiera, l’ultimo omaggio va alla Regina Vergine, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, che durante il suo regno (1558-1603) è riuscita ad imporsi in un difficile ambiente maschile, ha reso l’Inghilterra un paese potentissimo e ha favorito la prosperità, incrementando l’arte e la cultura. Fiorisce infatti il grande teatro con William Shakespeare.

Per l’outfit torna il soffice chiffon, questa volta in rosa, mixato ad un pantalone e stivaletto vinilico anni ’70. Capolavoro: hair e makeup da urlo con perle cangianti a incorniciare il volto. SUPREMO e REGALE!!!

Qui per rivederlo, con tanto di bacio finale ad un bellissimooo Boss Doms punk glam con trucco incredibile e sopracciglia piumata variopinta (complimenti al/alla makeup artist del duo  👏👏👏)

Concludo con la dichiarazione attraverso nota stampa di Alessandro Michele per Gucci:

“è bello lavorare con persone libere, che volano alto e che portano avanti un messaggio forte rispetto ad argomenti importanti”

(fonte: huffingtonpost.it)

Ah, scusate, qualcuno mi sta dicendo che la classifica non è terminata e dovrei  aggiungere altre posizioni…😶 

Ehmm, un momento, mi sforzo di fare mente locale. Ok procediamo 😅

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Tutte le foto sono tratte dalle pagine facebook di Achille Lauro e Boss Doms

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2.

ELODIE IN VERSACE 

Voto: 9.5

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Lei è una gnocca e un’ugola pazzesca che dire. Sceglie Versace dal Red Carpe, in cui appare più androgina e mannish, al palco in cui è veramente chic e molto glamour e mai scelta per lei fu più azzeccata, grazie alla sensualità grintosa del brand che fa risaltare la sua fisicità da modella e la sua sicurezza strabiliante.

Scende le scale con passo deciso e felino (io mi sarei rotolata a sacco di patate come il finto Ghali, ma per davvero) e canta un pezzo che sarà un successo certo, altro tormentone che sentiremo da ora in poi.

Da notare anche gli accessori, molto cool con focus sugli orecchini e trucco e parrucco sempre giovani e perfetti.

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Photo: pagina facebook Festival di San Remo

Non mi fa impazzire la combo della serata cover, poiché non sono amante della camicia, ma è un mio gusto. Per il resto stupenda da mozzare il fiato, solo che nonostante le variazioni nei dettagli e nelle lunghezze, in generale dà l’idea di un po’ di monotonia (non ai livelli di Levante, certo). Per questi motivi non è un 10 pieno.

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Photo pagina facebook Elodieed Elodie fan club

E ora ci ascoltiamo e rivediamo la nostra Andromeda in tutto il suo splendore.

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3.

Levante, perché sei stata così seriale? Ma io ti adoro lo stesso

Voto: 9 –

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Lei è una delle mie fashion icon preferite e addirittura ha una pagina Instagram dedicata esclusivamente ai suoi look ossia Levante outfits: appunto mi aspettavo quel tocco di sguizzo in più, ammetto.

Adoro la scelta del fashion designer che lei (e anche io) ama molto e viceversa e rispecchia totalmente il suo mood. Bravissima in TIKIBOMBOM🎶🌹 ha scelto di indossare top crop e gonna a matita “the wave” della nuova collezione SS20 di @marcodevincenzo, variando solo colore, dal rosa, al lilla, al turchese fino all’apice della finalissima in total black, che è stato il mio preferito in assoluto, elegantissimo ma con brio e una certa dose di coolness, anche grazie al sandalo super zeppa glitterata.

Fantastico trucco e parrucco: si va dallo sciolto con onda, alla coda bassa, al raccolto alto sofisticato che le conferisce un’eleganza unica. L’abito in sé mi piace tantissimo, ma pecca di troppa serialità nel complesso.

Anche se lei è sempre bellissima e le darei singolarmente ogni sera un 10 e lode…ma la ripetitività si nota.

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Photo da Levante pagina facebook
foto tratta dalla pagina instagram LevanteOutfits

Ora ce la ri-gustiamo in tutta la sua potenza.

Tra l’altro, dopo la finalissima e la proclamazione del vincitore ossia Diodato, è diventata protagonista del love affair finale di questo mitico Sanremo, che ci regala continue perle per la nostra gioia: la canzone di Diodato, Fai rumore, è dedicata ad un’ex molto importante…

Secondo l’amico di entrambi Coez si tratta proprio di lei (i due hanno infatti vissuto una relazione molto riservata e molto profonda vedi qui ).

Levante tu dici no, noi non lo vogliamo sapere (in fondo son cose vostre) però permettici: meno male che ogni tanto qualcuno pensa ancora in un modo o nell’altro alla sua ex in questo mondo di usa e getta!!!!! 😉 Diodato sei il nostro personale eroe.

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4.

Simona Molinari, dolce white vamp in Antonio Martino

VOTO: 8/9

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Allora, tipico abito Sanremese da sirena super sexy, un bel classicone: in molte ci hanno provato, ma noi scegliamo la bella e fresca Simona Molinari, non in gara ma presente come special guest per interpretare la cover con Raphael Gualazzi, ossia l’immensa “E se domani” dell’immensa Mina, che si appresta a compiere gli 80!

Auguriiiii Mina 👏 😊 e bravissima&bellissima Simo, che con la tua dolcezza hai reso delicato e quasi etereo un abito di certo difficile da indossare.

Apprezziamo anche la scelta del fashion designer Antonio Martino, che ha appena presentato ad #AltaRoma2020 la sua nuova collezione dedicata al Giappone, della quale vi abbiamo parlato qui

Foto dalla pagina instagram Simona Molinari fan club

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5.

Cristiana Capotondi, una manciata di secondi e mi entri diretta in classifica. Sei una stella!!! E ti adoriamo

VOTO: 8.5

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Altro ospite in classifica – della serie avete capito, non è che ci fosse sta botta di vita oltre le/i presenti, almeno secondo il mio modestissimo parere (del quale non gliene può fregare di meno a nessuno sono d’accordo) – comunque inserisco Cristiana che, salita sul palco per parlare del suo impegno come vicepresidente della Lega Pro e come attrice per presentare una prossima fiction RAI, Bella da morire (su un tema importante e urgentissimo, al quale tutto il Festival in vari momenti ha fatto riferimento, ossia la violenza sulle donne) mi lascia il segno in un battito di ciglia con il miglior long dress nero della kermesse.

Se la Molinari ha vinto il Premio yang, lei vince quello yin, con un look adorabile Philosophy di Lorenzo Serafini: un modello classico e moderno insieme, illuminato da mille bagliori che le conferiscono una luce speciale, castigato ed essenziale sul lato A, si scopre sensuale sul retro con scollatura profonda sulla schiena. TOP.

Delizioso il raccolto basso e il trucco semplice ma raffinatissimo. Una vera perla. Spigliata e sicura, semplicemente perfetta e naturale: Ama, ma non la potevi scegliere per la co-conduzione? Mah, forse ti è sfuggita chissà. Comunque la classe non è acqua e basta un secondo per coglierne l’essenza.

foto tratta dalla pagina facebook Philosophy di Lorenzo Serafini
Cristiana in camerino, foto dalla sua pagina instagram

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6.

Rula Jebreal, la co-conduttrice memorabile, in Giorgio Armani e vai sul sicuro

VOTO 8.5

foto tratte dalla pagina Facebook Giorgio Armani

Ho scelto i miei due dress da sogno preferiti tra quelli che ha indossato: insomma a Rula nella moda piace “vincere facile” senza rischi, scegliendo la garanzia, cioè Re Giorgio.

Ma nella vita è stata ed è una leonessa che di certo non teme mettersi in gioco, quindi te lo concediamo cara Rula. Rimarrà nella storia il suo monologo intenso e pieno di sofferenza, ma anche di speranza, contro la violenza sulle donne, che lei stessa ha vissuto sulla sua pelle, perdendo da bimba la mamma proprio per questo motivo.

Ci hai commosso e riportiamo una frase estrapolata che qui calza a pennello e costituisce l’unica degna conclusione di questo effimero e leggerissimo post:

“Domani guardate pure come eravamo vestite noi donne a Sanremo, ma che non si chieda più a una donna stuprata come era vestita”

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