Alba Rohrwacher, Roma(2013) © Francesco Maria Colombo

Francesco Maria Colombo con Sguardi privati. 60 Ritratti Italiani

“Sguardi privati. Sessanta ritratti italiani” di Francesco Maria Colombo alla Casa dei Tre Oci, il regno della fotografia a Venezia.

Tre Oci Tre Mostre  inaugura oggi, venerdì 6 febbraio 2015, la nuova stagione espositiva della Casa dei Tre Oci, dedicata alla fotografia: in questo luogo – splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900 – di grande fermento creativo che si trova sull’isola della Giudecca, tutti gli appassionati troveranno senza dubbio pane per i loro denti, in quanto esso ri-nasce da un curatissimo progetto volto a promuovere la diffusione della fotografia, che sembra così aver trovato una vera e propria casa, grazie a un programma ricchissimo e importante di mostre, workshop, seminari, laboratori, convegni ed esposizioni monografiche dei grandi maestri della scena internazionale.

Dato che siamo nel periodo di Carnevale, molti di voi avranno di sicuro un motivo in più per recarsi nella sempre romanticissima e suggestiva Venezia, quindi perché non approfittare per visitare alcune esposizioni che meritano davvero!

Ricordiamo tra queste anche la mostra a Palazzo Fortuny, aperta fino al giorno 8 marzo 2015, dedicata all’iconica e stravagante Marchesa Casati, della quale vi abbiamo parlato qui.

Ai Tre Oci invece si potrà ammirare una eccezionale gallery di intensi ritratti di note personalità della cultura italiana dai 24 ai 104 anni: “Sguardi privati. Sessanta ritratti italiani Fotografie di Francesco Maria Colombo”, tra bianco e nero e colore, tra vuoti e pieni, tra silenzi e sussulti…Toni Servillo, Dario Fo, Bernardo Bertolucci, Peppe Barra, Claudia Gerini, Margherita Hack, Gillo Dorfles, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher sono solo alcuni dei volti che incontreremo in un incrocio affascinante di sguardi.

Per Francesco Maria Colombo, fotografare è quasi leggere nel pensiero, tanto è forte la capacità di cogliere l’intimità dei soggetti rappresentati:

ogni suo ritratto appare come un gesto meditato che corrisponde a un attimo di disattenzione del soggetto, che si è lasciato ritrarre quasi per errore. E proprio dentro quell’errore, dentro il cedimento del soggetto, si può cogliere il centro d’interesse delle immagini, il loro aspetto quasi drammatico, certamente unico e distintivo.

Immagine dopo immagine è possibile accorgersi di un duplice livello progettuale da parte di chi ha scattato queste fotografie: il primo ha a che fare con le pose schive e riservate dei soggetti, che esprimono se stessi nei luoghi a cui appartengono, mentre il secondo livello invece è legato ad una sottile e costante ricerca dell’ideale fotografico da parte dell’autore.

Dario Fo, Gubbio (2013) di Francesco Maria Colombo

Alla luce di tali livelli di lettura, ognuno corrispondente al punto di vista del fotografo e del soggetto, le immagini di Francesco Maria Colombo sembrano svelarci l’atto finale di una ricerca che segue, esplora e stana il suo soggetto, fino al momento in cui sceglie di aprirsi all’obiettivo della macchina fotografica.

In questo senso ogni ritratto sembra svelare un segreto, ogni bocca è quasi sul punto di dire qualche cosa: gli scatti appaiono quindi come l’esito di un percorso di conoscenza che esplora l’universo culturale, della scienza e della ricerca attraverso l’arte del ritratto. Sono attori, filosofi, musicisti, scrittori e scienziati, tutti colti nel proprio contesto, liberi di scegliere gli ambienti e gli attributi della propria raffigurazione.

Per loro la scena si ripete ogni volta con un input diverso, seppur sempre dettato dall’intenzione dell’autore di comprendere fino in fondo il soggetto prescelto. Allora anche i personaggi più schivi e reticenti all’obiettivo della macchina fotografica si abbandonano a quest’ultima, e si esprimono nelle pose più autentiche. In quegli attimi tanto rari quanto fugaci, la strada attraverso la quale il fotografo può realizzare il suo sogno inizia pian piano a delinearsi….

La mostra è allestita al pianterreno della Casa dei Tre Oci e fa parte della rassegna TRE OCI TRE MOSTRE. GIUDECCA FOTOGRAFIA, attraverso la quale vengono presentate tre proposte espositive differenti fra loro, che cercano di interpretare l’essenza della fotografia di oggi in una logica che si muove verso il superamento dei generi e la trasversalità, attraverso un percorso di ricerca articolato su più livelli, proponendo un confronto tra i linguaggi contemporanei e la grande tradizione della fotografia veneziana.

Gabriele Basilico_2011-Venezia F.M.R. 0128- mostra LE GALLERIE VENEZIANE E LA FOTOGRAFIAGabriele Basilico, Venezia (2011). Mostra LE GALLERIE VENEZIANE E LA FOTOGRAFIA

Al primo piano: “Le gallerie veneziane e la fotografia”. Bugno Art Gallery, Ikona Gallery, Giorgio Mastinu Fine Art, La Salizada Galleria, Michela Rizzo Galleria e Galleria Upp. Sei gallerie che mettono in scena ognuna una proprio mostra scegliendosi una stanza del piano nobile affacciato sul bacino di San Marco.

Al secondo piano il Circolo Fotografico La Gondola presenta tre mostre: “Quel che resta del giorno”, le fotografie di 31 soci del Circolo che si sono ispirati a questo tema. Poi, “L’Italia positiva di Stefano Robino”. Fotografie 1951 – 1969. Sessanta stampe originali, con alcuni inediti. La vicenda fotografica di Stefano Robino costituisce una sorta di trait d’union tra la produzione amatoriale dei primi anni ‘50 fortemente condizionata dalle ultime propaggini del neorealismo e le soluzioni più intimistiche affioranti man mano che si avvertono i primi segnali del boom economico. 

Infine, una stanza è dedicata a “Momenti decisivi”, le fotografie dei tre vincitori del Portfolio 2014.

Sguardi privati. Sessanta ritratti italiani Fotografie di Francesco Maria Colombo
Casa dei Tre Oci
Dal 6 febbraio al 12 aprile 2015
Giudecca 43
Venezia
www.treoci.org

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