That’s IT!

That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine.

That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine è una mostra molto giovane e fresca,  a cura di Lorenzo Balbi, che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi. L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese e ha conquistato la celebre Sala delle Ciminiere del MAMbo che si pone così come  fulcro di ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia.

Giulio Squillacciotti, Note sopra le Virtù – Materiali per un monologo mai andato in scena, 2017 – 18 tecnica mista / mixed media veduta dell’allestimento presso / installation view at MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna photo E&B Photo

That’s IT! (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica.

Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?

Lia Cecchin DADA POEM (to a fearless female), 2018 composizione scritta di Vincenzo Estremo, capi d’abbigliamento prodotti da aziende di moda low cost, audio / written composition by Vincenzo Estremo, garments produced by low-cost fashion firms, audio veduta dell’allestimento presso / installation view at MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna  courtesy l’artista / the artist photo E&B Photo

Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia. Questa varietà nelle possibili combinazioni tra luogo di nascita, di studi e di lavoro è emblematica di una fluidità che rifugge le barriere e le facili etichette, che ritroviamo già nel sottotitolo di That’s IT!, citazione dei versi di Arte e confini di Bruno Munari (Codice ovvio, 1971):

“In italia l’arte ha da essere italiana / in polonia polacca / in turchia turca e se un turco va a dipingere in polonia / che arte ha da fare? / e se la polonia occupa la turchia? in italia arte italiana e a un metro e ottanta dal confine francese? / in italia arte italiana / in sicilia siciliana / in piemonte piemontese / a milano milanese / e in corso garibaldi 89? / in italia l’arte ha da essere arte / in polonia arte / l’etichetta verrà dopo”

That’s IT!  Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine On the newest generation of artists in Italy and one meter eighty from the border  veduta dell’allestimento presso / installation view at MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna photo E&B Photo

Un analogo atteggiamento di apertura ha caratterizzato l’impostazione curatoriale: agli artisti non sono stati imposti vincoli tematici o di medium, ma è stato chiesto di mettersi in gioco portando in mostra la propria soggettività, ragionando insieme sul concetto di rappresentazione identitaria, per arrivare alla scelta di opere che ognuno ha ritenuto essere le più rappresentative rispetto alla definizione di sé. L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.

La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.

Diego Tonus e Anonimo /  Diego Tonus and Anonymous A Moment of Darkness, 2018 cemento alluminoso, Bitcoin, documenti dell’Ufficio di Proprietà Intellettuali del Benelux / aluminate cement concrete, Bitcoin, document from the Benelux Office of Intellectual Property courtesy l’artista / of the artist veduta dell’allestimento presso / installation view at MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna photo E&B Photo

Gli artisti e collettivi che prendono parte a That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, elencati in ordine di anno di nascita, sono: Matilde Cassani (1980), Giuseppe De Mattia (1980), Margherita Moscardini (1981), Michele Sibiloni (1981), Riccardo Benassi (1982), Ludovica Carbotta (1982), Danilo Correale (1982), Andrea De Stefani (1982), Giulio Squillacciotti (1982), Marco Strappato (1982), Carlo Gabriele Tribbioli (1982), Ian Tweedy (1982), Invernomuto (Simone Trabucchi, 1982 e Simone Bertuzzi, 1983), Francesco Bertocco (1983), Giovanni Giaretta (1983), Lorenzo Senni (1983), Alberto Tadiello (1983), IOCOSE (Filippo Cuttica, 1983, Davide Prati, 1983, Matteo Cremonesi, 1984 e Paolo Ruffino, 1984), Elia Cantori (1984), Giulio Delvè (1984), Elena Mazzi (1984), Diego Tonus (1984), Calori&Maillard (Violette Maillard, 1984 e Letizia Calori, 1986), Federico Antonini (1985), Alessio D’Ellena (1985), Nicolò Degiorgis (1985), Riccardo Giacconi (1985), Adelita Husni-Bey (1985), Diego Marcon (1985), Ruth Beraha (1986), Elisa Caldana (1986), Roberto Fassone (1986), Francesco Fonassi (1986), Petrit Halilaj (1986), Andrea Kvas (1986), Beatrice Marchi (1986), The Cool Couple (Niccolò Benetton, 1986 e Simone Santilli, 1987), Filippo Bisagni (1987), Benni Bosetto (1987), Lia Cecchin (1987), Alessandro Di Pietro (1987), Stefano Serretta (1987), Giulia Cenci (1988), Tomaso De Luca (1988), Julia Frank (1988), Marco Giordano (1988), Orestis Mavroudis (1988), Valentina Furian (1989), Parasite 2.0 (Stefano Colombo, 1989, Eugenio Cosentino, 1989 e Luca Marullo, 1989), Alice Ronchi (1989), Emilio Vavarella (1989), Irene Fenara (1990), Angelo Licciardello (1990) & Francesco Tagliavia (1992), Caterina Morigi (1991), Margherita Raso (1991), Guendalina Cerruti (1992).

Michele Sibiloni Fuck it, 2016 stampa su dybond / dybond print courtesy l’artista / of the artist veduta dell’allestimento presso / installation view at CorrainiMAMbo artbookshop, Bologna photo E&B Photo
Ruth Beraha Us (self-portrait), 2018 acquario, 31 pesci piranha, scultura in terracotta / fish tank, 31 piranha fishes, terracotta sculpture courtesy l’artista / of the artist veduta dell’allestimento presso / installation view at MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna photo E&B Photo
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Le opere visibili al MAMbo, che comprendono installazioni, video, fotografia, interventi sonori, sculture, performance, pitture, opere su carta, sono inserite in un allestimento aperto e privo di barriere, che si appropria e contamina tutti gli spazi del museo: anche le grandi finestre che collegano visivamente la Sala delle Ciminiere alle collezioni permanenti al piano superiore sono private della loro schermatura per favorire lo scambio tra le due aree e sono inoltre non più oscurate alcune vetrate esterne dell’edificio.

La mostra fa parte di Bologna Estate 2018, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna.

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MAMbo. Museo d’Arte Moderna di Bologna
22 giugno – 11 novembre 2018

 

COVER: Thats IT ©Federico Antonini