Orecchini Kikupaper Foto da 9picturesofyou.blogspot.com

Uovo Market & co: 4 brand che vi piaceranno moltissimo!

Uovo Market & co: 4 brand che vi piaceranno moltissimo!

Sabato 26 settembre a Bologna c’era molto da fare: tra eventi, inaugurazioni, cocktail e soprattutto molteplici mercatini in cui perdersi, complice la 5° edizione di #BDW19, ho cercato di selezionare un piccolo itinerario alla scoperta di nuove idee e soprattutto di brand interessanti da proporvi, che di novità ne abbiamo sempre voglia, specialmente quando si tratta di fare shopping! 😉

La mia prima tappa è stata Uovo Market design edition, presso il delizioso bakery bistrot ZOO, in Strada Maggiore 50/A: un appuntamento ricorrente molto amato, che presenta sempre espositori giovani, freschi nell’approccio e mai banali, contraddistinti dall’originalità, dal ricercato design e da prodotti molto creativi, sfiziosi, rigorosamente hand made, che sono una vera gioia per gli occhi, in vero tripudio di forme e colori.

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La mia prima scoperta, colpita da piccole e colorate sardine a pois comodamente distese sul banchetto, è stato il brand Pesci e Bottoni piccolo laboratorio artigianale che si ispira al magico mondo marino ma non solo,  con produzione di gioielli, accessori in stoffa e carta “carichi di storie di viaggi e di mare, di montagne e di vita domestica e di tutto ciò che la fantasia può raccontare”: ho conosciuto la simpaticissima Mara, giornalista abruzzese di stanza a Bologna, che mi ha raccontato il suo progetto con grande entusiasmo e passione e mi ha fatto ancora una volta riflettere su come la creatività, insita in ognuno di noi, a volte emerga scegliendo essa stessa percorsi inaspettati.

Così ad un certo punto Mara, che ha sempre creato ma con una sorta di “timidezza”, ha iniziato a dare forma alla sua voce interiore, realizzando simpatici pesci bottone come gadgets, che sono stati notati presto grazie ai social, ricevendo gratificazioni e di certo una bella spinta a continuare!

Di gusto vintage e fantasie accattivanti sono le spille tonde, accessorio dal gusto retrò che ultimamente stiamo tutti riscoprendo: alcune sono ricoperte in carte pregiate, giapponesi e non, in serie limitata e fibra di gelso, altre con ritagli di vecchi foulard  e di tessuti destinati al macero, ma con una storia ancora da raccontare e in ottica di recupero e riutilizzo che è una direttrice fondamentale della moda attuale.

Foto dalla pagina instagram @pesciebottoni

I suoi sono tutti  tutti pezzi unici, o in edizione limitata, come è tipico dei manufatti e sono creati con stoffe bellissime e di recupero, con fantasie stilose e di tendenza: ad esempio non sfuggiranno di certo ad un occhio fashion i quadretti vichy, le righe alla marinara e ovviamente i briosi e intramontabili pois.

Io che vado pazza per le pochette e ne ho un’infinità, ho adorato le sue, di varie misure e in fantasie diverse tra esterno e interno. Questa è una vera chicca che apprezzeranno molto gli amanti dei dettagli: aprendole potrete restarne sorpresi, come ad esempio la pochette in lana che rivela al suo interno elefantini illustrati! Quasi come uno scrigno che custodisce preziosi segreti.

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⇒ Se volete acquistare, il brand è su Etsy: www.etsy.com/it/shop/pesciebottoni

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Un altro brand che mi ha colpito è stato Gioielli Tumbaga di Stefania e Juan di base a Modena: sempre realizzati a mano, pezzi unici in serie limitata, con metalli (argento, bronzo e ottone tra gli altri) e pietre naturali sapientemente assemblati in forme ricercate, che spaziano da geometrie astratte, squadrate e sofisticate a sagome ispirate al mondo della natura (flora e fauna) o al mondo dell’arte, in ogni caso dall’allure misteriosa e seducente.

Foto pagina instagram @gioielli_tumbaga

Tra i modelli che mi hanno colpito di più, le collane e gli orecchini dedicati al mondo marino, che è una fonte di ispirazione costante e faranno la felicità di tutte le mie amiche fissate con i pesci (e ne sono veramente tante).

Ricordiamo che il pesce nelle sue svariate tipologie è uno dei soggetti più amati e antichi utilizzati in gioielleria, nonché altamente simbolico, in mille declinazioni a secondo della cultura, dalla fertilità e ricchezza fino all’essenza spirituale.

Di sicuro uno dei #trend della stagione è la collezione ispirata al mondo dell’arte, nello specifico all’icona femminile per eccellenza Frida Kahlo: segnalo che anche il brand più mainstream Kidult le ha appena dedicato una capsule, fatto che conferma quanto il pubblico adori sempre determinati personaggi  e senza dubbio la grande pittrice messicana, donna dalla personalità e stile inconfondibile è tra gli immortali.

Di certo, se desiderate avere addosso o regalare Frida attraverso un oggetto un po’speciale, non omologato, in edizione limitata e con quella caratteristica lavorazione che lo rende “diverso”nella sua unicità, vi consiglio questo!

Infine, ma solo in ordine di apparizione (e di conoscenza) vi presento Cristina Musiani con il suo brand Kiku, dal mood molto contemporaneo e urbano, con un’anima duplice ma amalgamata con armonia, che si esprime attraverso le pieghe e i tagli netti delle geometrie, che suggeriscono una sorta di astrazione e tendono verso l’alto e i colori caldi della palette, che richiamano al terreno e alla potenza di certe visioni ed emozioni: il tutto va a formare un unicum molto affascinante, che incuriosisce e sa stimolare.

Kiku nasce dunque come evoluzione di un progetto al quale Cristina ha iniziato a lavorare circa sei anni fa, incentrato sulla passione per un materiale tanto antico quanto suggestivo, adorato per la sua consistenza, rumore, odore e grana e oggi tutelato come un bene da proteggere e conservare, contro le insidie del mondo tecnologico che sembrano minacciarne l’uso e l’esistenza stessa: sto parlando della carta e di conseguenza, del suo uso più poetico e importante, ossia dei libri.

Partendo con il creare meravigliosi libri-sculture a poco a poco il suo lavoro si è orientato verso micro-sculture, virando verso il settore fashion grazie all’invenzione di gioielli in carta, che sono dei veri tocchi di magia per rendere assolutamente unico il nostro stile: il materiale usato è prevalentemente carta (ho visto con i miei occhi orecchini e bracciali realizzati con pagine di Topolino, di Diabolik o di vecchi atlanti che erano destinati al macero), assemblato con maestria a metalli, ispirandosi a forme geometriche, che ricordano l’essenzialità e la pulizia dello stile nipponico o anche a forme floreali, con una tendenza verso nuances decise e dalle vibrazioni positive!

Foto pagina instagram @kikupaper

Il legame con la cultura orientale si può cogliere prima di tutto dal nome: per chi non lo sapesse Kiku è il nome giapponese del crisantemo, fiore nazionale del Giappone che simboleggia la vita e la giovinezza, ma anche primo schizzo su cui Cristina ha lavorato agli esordi e che è stato scelto come logo stesso del brand.

Ha inciso molto, come sempre per ognuno di noi, anche la sua storia personale: un’esperienza di vita e lavoro di circa 10 anni a Tokyo, che ha sicuramente contribuito a forgiare un’attitude speciale, che si è sedimentata e alla fine è emersa in superficie attraverso le sempre incredibili strade della creatività. Da notare anche il packaging: perfetta la scatolina in cui riporre questi piccoli capolavori e giustissima come idea regalo.

Foto tratte da http://9picturesofyou.blogspot.com

Dopo aver trascorso bei momenti da Zoo, mi sono diretta con curiosità verso il pubblicizzato BDW Market ospitato presso la Scuderia in Piazza Verdi.

Arrivo alle 18 in punto e… non c’era più nessuno. What???? Mi state dicendo che in un magnifico e caldissimo sabato di sole e stracolmo di eventi chiudete così presto un mercatino allestito in occasione di Bologna Design Week (giunta alla sua conclusione sì, ma nel giorno forse più affollato poiché la stragrande maggioranza libera da impegni lavorativi) in un locale che è anche un protagonista della nightlife bolognese? Avranno avuto le loro ragioni, ma per il next stop consiglio chiusura moltoooo posticipata.

E allora me ne torno in zona, ché in Via Guerrazzi c’è – indovina un po’? – un altro mercatino all’aperto.

Anche questo non è male e c’è un’atmosfera molto festosa che non guasta mai. I banchi a onor del vero sono per la maggior parte esposizioni in dehors dei negozietti che si affacciano sotto i portici e comunque grazie a ciò, scopro Cobalto al civico 10D, evviva.

Tessuti e fantasie che potete trovare da Cobalto insieme ad una accurata selezione di accessori di altri brand di simile gusto. Ad esempio le graziose borsette di @mimonhandmade

Cobalto atelier Clothing for daydreamers è nato nel novembre 2018 dall’esperienza e dalla passione di Luce, che ha alle spalle  formazione ed esperienza: dopo aver studiato fashion design presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e aver lavorato presso varie aziende, ha deciso di fondare il suo brand handmade, caratterizzato da un mood “francese”, romantico  e sognante con un punta di design giapponese, evidente nel taglio pulito ed essenziale delle linee, responsabilità etica e sostenibile su cui si basa la produzione, uso di tessuti naturali quali la seta stampata, la crepe de chine, il lino.

E per concludere, cosa importantissima, un’intenzione di superare tutte gli stereotipi sul corpo femminile, concretizzando più che il concetto di taglia quello di vestibilità, per soddisfare tutte le fisicità, dalle più esili alle curvy.

Un progetto a cui Luce tiene molto è infine la collaborazione con artisti e il primo prodotto disponibile in negozio è la capsule collection in edizione limitata (quindi non tergiversate troppo!) Naïve, nata dall’incontro con l’illustratrice Martina Lucidi: la parola stessa suggerisce una delicata ingenuità unita ad una femminile leggerezza, che questi capi interamente cuciti a mano esprimono con i loro colori pastello e vezzose fantasie che ricordano disegni infantili, pronti a condurci per mano in un mondo meraviglioso.

Ho conosciuto in questa circostanza anche Martina, formatasi in illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna: bella&brava, gentile (qualità che vanno sempre sottolineate in contesti del genere!) e molto alla mano, fa parte di un nuovo giovane collettivo – Polpa Studio – e mi ha confessato come questa sia la sua prima esperienza di collaborazione con il mondo della moda – spuntata per caso dopo essere stata in negozio a comprare un abito – e quanto l’abbia appassionata al punto di voler continuare in futuro anche in questo campo.

Foto dalla pagina instagram @cobaltolab

Il mio girovagare è terminato qui e con queste stelle, punti luce e zampette monelle vi lascio ai vostri sogni più belli!

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