Van Gogh a Milano

Una mostra da non perdere, che si propone di indagare il profondo rapporto tra il celeberrimo pittore olandese, la Natura e la Terra:

Van Gogh visto da questa prospettiva proprio in relazione al prossimo grande evento Expo Milano 2015, mettendo in rapporto le opere esposte con il tema dell’Esposizione Universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e dimostrando quanto l’interesse dell’artista per i cicli della terra e quelli della vita dell’uomo abbiano profondamente influenzato tutta la sua poetica. 

van gogh 6Vincent van Gogh, Sentiero in un parco. Olio su tela, 1888 © Kröller-Müller Museum, Otterlo

Sono esposte 47 opere, divise in sei sezioni, tra cui alcuni capolavori assoluti quali Autoritratto (1887, che dipinse osservando la propria immagine allo specchio), Ritratto di Joseph Roulin (1889) e Paesaggio con covoni e luna che sorge (1889): anche l’allestimento stesso della mostra firmato dal famoso architetto giapponese Kengo Kuma, si ispira alla Natura, proponendo al visitatore un’esperienza completamente immersiva nel mondo di Van Gogh. 

Kathleen Adler, curatrice dell’esposizione e di varie mostre dedicate ad alcuni tra i più importanti esponenti del movimento impressionista e autrice di significative monografie, scrive a proposito di Van Gogh:

“Nella vita di Vincent, eternamente in movimento, precario, tormentato, incapace di mettere radici, di adeguarsi alle convenzioni della società e in perenne conflitto anche con la famiglia, esiste un unico legame costante e indissolubile: quello con la terra e le sue fatiche”

Concetto che la mostra intende esplorare e illustrare al pubblico e che divenne per Van Gogh una filosofia di vita, come scrisse il grande storico dell’arte Giulio Carlo Argan riferendosi all’artista come colui che:

“è accanto a Kierkegaard e Dostoevskij e che si pone dalla parte dei diseredati, dei contadini cui l’industria non toglie solo la terra e il pane, ma la dignità di esseri umani, il sentimento dell’eticità e della religiosità del lavoro”

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L’esposizione si focalizza sul rapporto tra l’uomo e la natura che è al centro di tutta l’opera vangoghiana: dai primi disegni, in cui l’artista sviluppa gradualmente la tecnica, all’esplosione accesa e vitale dei colori dei paesaggi più tardi; dai ritratti (“Ci sono facce moderne che verranno guardate ancora a lungo, che forse verranno rimpiante cent’anni dopo”, scrive nel 1890) spesso non d’individui, ma di tipologie – come “il contadino” – alle nature morte, che rispecchiano sempre la rustica semplicità che aveva osservato nella vita dei campi.

Con i suoi numerosi viaggi, la tavolozza si riempie di luce e dei gialli e dei blu intensi della Provenza, mostrando la terra del Sud della Francia in tutta la sua bellezza ed energia: ad esempio basta osservare quell’effetto stravagante dei colori di Campo di grano con covoni e luna crescente, in cui le montagne delle Alpilles sono di un blu intenso e la luna che sorge è luminosa quasi quanto il sole. 

Dipinto sulla destra: Vincent van Gogh, Veduta di Saintes-Maries-de-la-Mer.Olio su tela © Kröller-Müller Museum, Otterlo

A raccontare la sua personalità saranno poi le sue stesse parole, attraverso le famose lettere: ne sono state conservate più di 800, per lo più indirizzate al fratello Theo, e sono una testimonianza diretta davvero eccezionale sui suoi pensieri, emozioni, sentimenti e idee sull’arte.

“Credo che in questo momento bisogna dipingere gli aspetti ricchi e magnifici della natura, abbiamo bisogno di buon umore e felicità, speranza e amore. Più divento brutto, vecchio, meschino, malato, più mi voglio vendicare creando colori brillanti, ben combinati e risplendenti”

(Lettera a Willemien van Gogh, Arles, Domenica 9 e Venerdì 14 September 1888)

van-goh-2Vincent van Gogh,Rose e peonie.Olio su tela,1886 © Kröller-Müller Museum, Otterlo

Van Gogh, con tratti e uno stile del tutto nuovo, cerca nel mondo contadino, nelle creature semplici e pure, come in quel postino che lo andava a trovare tutti i giorni in manicomio e cantava la Marsigliese, il senso della vita e delle cose

Ricordiamo che la mostra rientra tra gli eventi del 125° anniversario della morte di Vincent van Gogh, celebrati con il grande programma internazionale Van Gogh 2015 e curato dal Van Gogh Europe Fondation – istituzione sostenuta dal governo olandese a tutela e promozione dell’opera di Van Gogh e costituita di base da quattro organizzazioni: il Museo Van Gogh, il Kröller-Müller Museum di di Otterlo.Van Gogh Brabant e Mons 2015, Capitale Europea della Cultura.

Sotto il nome collettivo di Van Gogh Europe, esse costituiscono il fulcro della collaborazione tra circa 30 organizzazioni con base in Olanda, Belgio, Francia e Inghilterra, attivamente impegnate nella promozione dell’eredità lasciata dal grande maestro olandese.

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VAN GOGH. L’uomo e la terra
Palazzo Reale di Milano
Dal 18 ottobre 2014 fino all’8 marzo 2015

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