Il Savannah College of Art and Design (SCAD) in Georgia (USA), ha in questi giorni inaugurato una straordinaria mostra dedicata alla mitica Vivienne Westwood: “Dress Up Story – 1990 Until Now”, curata dal giornalista e grande esperto di moda, André Leon Talley.
In esposizione più di 33 abiti realizzati in collaborazione con Andreas Kronthaler, partner creativo e marito, tra i quali alcuni pezzi iconici della collezione “Cut, Slash e Pull” – primavera/estate 1991 – per arrivare fino all’attuale fantastica SS 15 Gold Label, magnificamente plasmata a partire da svariate fonti di ispirazione, dalle silhouette, che richiamano Frederick Worth, il “padre dell’haute couture britannica”, alle stampe, suggerite dalla Wallace Collection di Londra -in particolar modo dalla pittura,dai mobili e dalla porcellana del 17 ° e 18 ° secolo, opulente certo, ma sempre miscelate con un forte umorismo- e alle bambole Vittoriane (nel make-up su tutto, un tratto stilistico tipico del suo stile, insieme alle fantasie scozzesi e all’asimmetria costante).
–
Catwalk GOLD LABEL SS ’15
Dame Vivienne (nata in Inghilterra, nel 1941) è universalmente nota per essere una fashion designer artista, attivista per l’ambiente e senza alcun dubbio, stravagante, trasgressiva e anticonformista, fin dai primi passi della sua notevole carriera, quando, dopo aver studiato moda ed essersi trasferita a Londra, ebbe una relazione con Malcolm McLaren (vedi alla voce Sex Pistols e non so se mi spiego…) con il quale aprì il primo memorabile negozio, Let it Rock, al 430 di King’s Road nel 1971 (in seguito lo store cambiò vari nomi, oggi World’s End –noto per l’insegna ad orologio che gira in senso inverso- ma sempre in trasformazione come la sua fondatrice) e divenne la Regina del Punk. Ma questo fu solo l’inizio…
La mostra presenta capi di abbigliamento, accessori e filmati delle sfilate che mettono in risalto la sua innovativa modellistica, l’uso istintivo dei tessuti, e la tecnica che si distingue sempre in ogni dettaglio, esaltando l’uso magistrale del colore e le caratteristiche dei materiali, che catturano nello stesso tempo sia la cultura della moda e del costume sia la Storia britannica.
“I nostri costumi sono romantici e teatrali, ispirati dalla storia. Noi conosciamo i personaggi ai quali appartengono. Chi sceglie di indossarli ri-crea ivestiti nella propria immagine rendendoli classici…Lei vive in un mondo parallelo – come questo, ma più ideale. Andreas e io abbiamo creato abiti per 25 anni, di lavoro e di vita insieme. E’ la nostra storia”
Ulla Nyeman, “Sara Stockbridge and baby Maximilian”. Photo courtesy of Ulla Nyeman
E ancora:
“I miei vestiti sono i più sovversivi che ci siano mai stati. In un mondo di conformismo, offrono una reale possibilità di scelta“
Campagna pubblicitaria Vivienne Westwood SS 2015, scattata da Juergen Teller presso l’Accademia di Belle Arti di Norimberga, interpretata dall’attrice americana Paz de la Huerta (e dalla stilista in persona!).
Le sue creazioni sono e rimarranno sempre una rappresentazione toccante e originale della vita contemporanea, che lei decostruisce abilmente nei singoli aspetti dominanti e rielabora attraverso elementi culturali simbolici in nuovi e sorprendenti progetti creativi.
.
Foto di copertina: Credit by SCAD
–
Dress Up Story – 1990 Until Now will
Dal 19 Maggio al 13 Settembre 2015
SCAD
Georgia (USA)
www.scadmoa.org/
.
You may also like
-
“This is not a fairytale”: prima personale italiana di Mons Jorgensen a Bologna
-
Eterno feminino, arte a Trieste tra fascino e discrezione
-
L’eco della Sibilla risuona ad Ascoli Piceno, grazie ad un’affascinante mostra di Omar Galliani
-
Rosalba Carriera, l’artista più richiesta del Settecento: ritrattista geniale e donna emancipata.
-
FURLA SERIES- SUZANNE JACKSON. Somethings in the World