What a wonderful world: la storia dell’Ornamento tra arte e natura.
A Reggio Emilia, presso Palazzo Magnani e i Chiostri di San Pietro il 16 novembre 2019 inaugurerà una mostra che è un affascinante percorso nella lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura, dall’età antica ai grandi protagonisti della storia dell’arte, con opere di autori quali Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, Giovan Battista Piranesi, William Morris, Koloman Moser, Maurits Cornelis Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Andy Warhol, Keith Haring, Peter Halley, Shirin Neshat.
L’esposizione rivela i significati profondi dell’Ornamento, visto non più come semplice e superficiale abbellimento, ma quale fenomeno che investe la quotidianità e il nostro rapporto con la dimensione estetica, attraversando processi storici sottesi, intrecci tra culture, prestiti di natura filosofica, sociologica e antropologica.
Un avvincente e inedito viaggio attraverso i secoli, per comprendere quanto la Decorazione e l’Ornamento raccontino di noi e del mondo.
Promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – la mostra ricchissima ripercorrerà alcune delle numerose declinazioni in cui si esplica l’azione ornamentale attraverso oltre 200 opere, provenienti da importanti collezioni private e da istituzioni museali nazionali e internazionali tra le quali il Victoria&Albert Museum di Londra, il Museo Ermitage di San Pietroburgo, il Musée du quai Branly di Parigi, Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
Oltre ad alcuni pezzi della protostoria, la mostra attraverserà più di duemila anni di storia dell’arte, dall’età romana al Medioevo fino ai giorni nostri, con opere di autori quali Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, Moretto, Giovan Battista Piranesi, William Morris, Alphonse Mucha, Malcolm Kirk, Shirin Neshat, Meyer Vaisman e molti altri.
La rassegna propone diverse sezioni: la prima s’inoltra nel mondo naturale per analizzare come piante e animali si ornino modificando il loro aspetto esteriore e per indagare le ragioni di queste provvisorie o permanenti alterazioni della propria forma esterna.
La seconda si concentrerà sulla pratica, da sempre usata dall’uomo, di adornare il proprio corpo, attraverso gli indumenti e gli accessori, come orecchini, collane, monili vari, nei quali il ruolo “ornamentale” è almeno pari a quello funzionale.
Una sezione seguirà l’evoluzione del motivo ornamentale vegetale nei secoli e nelle varie culture, dai vasi attici ai capitelli romanici, alle traduzioni ottocentesche di William Morris, a cui si aggiunge il motivo dell’intreccio; allontanandosi da una visione naturalistica e prendendo spunto a volte dalle stesse pratiche artigianali legate, per esempio, all’oreficeria e alla produzione di tessuti, il Medioevo predilesse la descrizione minuziosa di grovigli, trame intricate, nodi.
Il visitatore sarà avvolto dagli ipnotici motivi a nodo dei plutei dell’abbazia di Bobbio (IX sec.) e delle incisioni ricavate da disegni di Albrecht Dürer e Leonardo da Vinci.
L’esposizione prosegue con una serie di sale che contestualizzano e illustrano l’attuale visione dell’ornamento, perfezionatasi tra Ottocento e Novecento: l’infatuazione per l’elemento ornamentale che caratterizza la seconda metà del XIX secolo (da William Morris al clima Art Nouveau, con opere di Morris, Mucha e Moser) si scontra con il rifiuto totale della decorazione a favore della mera funzionalità dell’oggetto (da Adolf Loos a Le Corbusier fino a Marcello Nizzoli).
Dalla seconda metà del Novecento, fino ai nostri giorni, si assiste a una rivincita delle forme ornamentali. L’Ornamento si è infatti insinuato anche in una cultura figurativa apparentemente avversa come quella di molte avanguardie artistiche tra il primo Novecento e il secondo dopoguerra. Al precedente clima Art Nouveau si contrappongono, in arte, le Avanguardie storiche, come i Cubisti, i Futuristi, gli Astrattisti di vario genere, interessate per lo più a raffigurare le “essenze” del mondo.
La mostra proseguirà guardando ai modi con cui l’arte occidentale del Novecento assume le tendenze decorative di culture distanti nello spazio o nel tempo. Chiuderà idealmente il percorso un approfondimento nel campo della musica.
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WHAT A WONDERFUL WORLD. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura
16 novembre 2019 – 8 marzo 2020
Palazzo Magnani (corso Garibaldi, 29)
Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro 44/C)
Reggio Emilia
Orari:da martedì a venerdì 10.00 -13.00 / 15.00 – 19.00 Sabato e Festivi 10.00 – 19.00
Tariffe biglietti Il biglietto consente la visita ad entrambe le sedi, Palazzo Magnani e Chiostri di San Pietro
⇒ INTERO 12 € RIDOTTO 10 €
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