Robert Indiana, Love (1966-1999). Scultura, alluminio policromo (red and gold).AP 3/4. Courtesy: Galleria d'Arte Maggiore, G.A.M. Bologna, Italia © Robert Indiana

LOVE quando l’arte contemporanea incontra l’amore

LOVE, L’arte contemporanea incontra l’amore a Roma.

Il Chiostro del Bramante festeggia i suoi 20 anni di attività con una mostra di arte contemporanea dal carattere internazionale che intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni.

Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da molteplici input visivi e percettivi.

Per la prima volta riuniti i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, Vanessa Beecroft e Joana Vasconcelos, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali e adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.

Infatti LOVE va oltre il concetto di esposizione: il vero protagonista della mostra è il pubblico che si riappropria degli spazi espositivi, divenendo fruitore e divulgatore allo stesso tempo, avendo la possibilità di fotografare liberamente tutte le opere esposte (hashtag ufficiale #chiostrolove), attraverso un coinvolgimento sensoriale a 360° che abbraccia il concetto di ‘open access’ e di museo in continua evoluzione.

LOVE quando l’arte contemporanea incontra l’amore
Gilbert & George,Metalepsy Courtesy. Gli artisti e White Cube © Gilbert & George
LOVE quando l’arte contemporanea incontra l’amore
Robert Indiana, Amor (1998). Scultura, alluminio policromo (blue and red). Ed.3/6 Courtesy: Galleria d’Arte Maggiore, G.A.M., Bologna, Italia © Robert Indiana

La mostra è una rassegna unica che esibisce le svariate sfaccettature dell’Amore, il cui percorso inizia proprio con l’opera Love, un quadrato di lettere che Robert Indiana ha tracciato agli inizi degli anni Sessanta e che da allora continua a rappresentare l’icona più forte e suggestiva di un’immagine che si fa parola, che invade lo spazio, che espone l’essenza dell’arte stessa.

La parola simbolo. Una disarmante semplicità che ha indossato una forza dirompente fino a identificare il nostro tempo con l’amore

Amore è anche il mettersi in gioco in prima persona, la scelta estrema fra ammirare e partecipare, la necessità, ancor prima del piacere, di esserci nell’opera e non più guardarla da fuori.

È ciò che Yayoi Kusama chiede a chi “entra” nella sua ultimissima Infinity Mirrored room, All the Eternal Love I Have for the Pumpkins (2016), opera tra le più instagrammate al mondo, dove lo spazio è ripetuto all’infinito in un caotico gioco di specchi nel quale bisogna immergersi, abbandonarsi, respirare la solitudine.

LOVE quando l’arte contemporanea incontra l’amore
Yayoi Kusama, All the Eternal Love I Have for the Pumpkins, 2016.Legno, specchio, plastica, acrilico, LED. Edizione di 3 prove più 1 dell’artista Courtesy: Kusama Enterprise, Ota Fine Arts, Tokyo/ Singapore and Victoria Miro, London© Yayoi Kusama. Photography by Thierry Bal

Essenzialità stilistica e centralità assoluta dell’immagine sono poi protagoniste di Smoker #3 (3-D) del 2003 di Tom Wesselmann: un’immagine volutamente stereotipata e commerciale, dettata dalla cultura di massa che impone la propria grammatica, il proprio vocabolario che va a scardinare l’ordine sociale delle immagini attraverso un amore pop e coraggioso, che non teme di sfiorare anche la seduzione e l’erotismo.

LOVE quando l’arte contemporanea incontra l’amore
Tom Wesselmann, Smoker (1971). Vinile colorato su pannello. Courtesy: Flora Bigai Arte Contemporanea © Tom Wesselmann

Ma è forse, in assoluto, l’immagine di Marilyn Monroe con One Multicoloured Marilyn (Reversal Series) del 1979-1986 a rappresentare  con più solida suggestione il complesso ingorgo emotivo dell’amore. Marilyn è il volto stesso dell’amore, ed è naturale che la sua immagine sia diventata la firma di un artista come Andy Warhol: non solo l’icona più riprodotta della contemporaneità, ma un sogno visionario, allucinato di bellezza e disperazione, di eleganza e povertà, di infantile dolcezza e segreta perversione.

Un’intera vita contorta e contraddittoria congelata nella santità di un volto, il silenzio di uno sguardo in cui convivono tutte le espressioni, tutti i sentimenti, tutte le immagini possibili.

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Andy Warhol, One Multicoloured Marilyn (Reversal Series) 1979-1986. Acrilico, polimeri sintetici e serigrafia su tela. Courtesy: Collezione privata (VR) © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc.

<<L’arte è, malgrado tutto, una grande dichiarazione d’amore. Anche quando indossa la maschera severa e barbara di una spietata sperimentazione non riesce a trattenere il brivido sotterraneo dell’emozione>>

(Danilo Eccher, curatore della mostra)

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Love. L’arte contemporanea incontra l’amore
Chiostro del Bramante di Roma
Fino al 19 febbraio 2017
www.chiostrodelbramante.it

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