Giorgio de Chirico, i suoi capolavori metafisici a Ferrara

In mostra i capolavori metafisici -oltre 70 opere provenienti dai principali musei e collezioni di tutto il mondo – che Giorgio de Chirico dipinse nella città estense tra il 1915 e il 1918, rendendola affascinante  protagonista di alcuni tra i suoi quadri più celebri.

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Giorgio De Chirico, i suoi capolavori metafisici a Ferrara

Giorgio de Chirico, Il trovatore (1917). Collezione privata ® by SIAE 2015

Quando il 24 maggio del 1915 l’Italia entra nella prima guerra mondiale, Giorgio de Chirico e suo fratello Alberto Savinio lasciano Parigi per arruolarsi nell’esercito e vengono assegnati al assegnati al 27° reggimento di fanteria di Ferrara: un soggiorno questo che determinerà cambiamenti profondi nell’ espressione artistica di entrambi.

Infatti la metafisica ferrarese è molto diversa da quella parigina, più nostalgica e malinconica: imperversa una guerra feroce e nello stesso tempo la materia pittorica diventa più ricca, dai colori accesi e vibranti, con gli scorci delle architetture della città dall’atmosfera rinascimentale che si affacciano in misteriose raffigurazioni, dalle mura rosse, a stretti vicoli, alle piazze, alle torri, al Castello Estense… 

Giorgio De Chirico, i suoi capolavori metafisici a Ferrara

Giorgio de Chirico, I progetti della ragazza, fine 1915. Olio su tela, New York, Museum of Modern Art. Lascito di James Thrall Soby, 1979 ® 2015

Ma i veri protagonisti delle tele sono ora gli oggetti inanimati e molti oggetti comuni e quotidiani: carte geografiche mute -alcune comprensibili altre dai complessi significati- squadre, strumenti da disegno e di misurazione, rocchetti di filo, biscotti, dolci e cioccolatini raffigurati all’interno di stanze anguste, mostrine, piccole bandiere da segnalazione e gradi da caporale, piccoli uffici le cui finestre affacciate su cieli verde veronese sono l’unica via di fuga dalla monotona vita di caserma.

In alcune opere troviamo anche espliciti richiami alla cultura ebraica ed esoterica e spesso un biglietto sul quale è dipinto un grande occhio stilizzato, che rinnova un tema tipico della pittura simbolista. L’ossessiva iconografia dell’occhio infatti sarà poi ripresa da molti artisti surrealisti, tra cui Man Ray, Salvador Dalí e Max Ernst, così come il tema del “quadro nel quadro”, riproposto sempre in chiavi diverse. 

Giorgio De Chirico, i suoi capolavori metafisici a FerraraGiorgio De Chirico, i suoi capolavori metafisici a Ferrara

Man Ray, Indestructible Object (1923-1959). Metronomo con ritaglio fotografico sul pendolo, Collezione privata ® Man Ray Trust / René Magritte, Il volto del genio (1926) Bruxelles, Musée communal Bruxelles ® 

Questi capolavori dunque esercitarono una profonda influenza sulla coeva arte italiana ed europea, come dimostrano le opere di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Filippo de Pisis, Man Ray, Raoul Hausmann, René Magritte, Salvador Dalí e Max Ernst, allestite in un percorso che conduce il visitatore in un viaggio straordinario tra pittura metafisica, surrealismo, dadaismo e Nuova oggettività. 

Salvador Dalì, Piaceri illuminati (1929), New York, Museum of Modern Art. The Sidney and Harriet Janis Collection ® Gala-Salvador Dalì Foundation

Il percorso espositivo scandito in sezioni cronologico-tematiche presenta anche la più completa rassegna dei capolavori dipinti da de Chirico e Carrà a Villa del Seminario, l’ospedale psichiatrico militare per la cura delle nevrosi di guerra, dove i due artisti furono ricoverati nel 1917, e dove svilupparono un intenso sodalizio di lavoro. Infine si potranno ammirare, allestiti uno accanto all’altro, gli originali dei grandi manichini di Giorgio de Chirico del 1917-18 insieme alla serie quasi completa delle opere metafisiche di Carrà, tra le quali ricordiamo Il gentiluomo briaco, La camera incantata, Solitudine, Madre e figlio, Il dio ermafrodito, L’ovale delle apparizioni, Il cavaliere dello spirito occidentale, Il figlio del costruttore. 

<<La pittura di De Chirico è una nuova visione, 

nella quale lo spettatore ritrova il suo isolamento

e intende il silenzio del mondo>>

(René Magritte)

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De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie
Fino al 28 febbraio 2016
Palazzo dei Diamanti
Ferrara

Mostra a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie di Stoccarda in collaborazione con l’Archivio dell’Arte Metafisica, Milano/Berlino
Informazioni e prenotazioni:  tel. 0532 244949, diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it

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