52° Pesaro Film Festival

In partenza la 52° MOSTRA INTERNAZIONALE del NUOVO CINEMA di Pesaro.

Si preannuncia Proiettata-Curiosa-Sfrontata-Critica-Unica-Musicale-Partecipata-Animata-Giovane-Precisa-Libera-Radiografica-Speciale-Combattiva-Femminile-Condivisa. Ecco perché. 

<<Proiettata nel futuro del cinema con le opere prime e seconde di un fenomenico Concorso Pesaro Nuovo Cinema. Curiosa nel mostrare i film italiani all’avanguardia della nuova sezione “SATELLITE. Visioni per il cinema futuro”. Sfrontata nel proporre gli accostamenti di “Romanzo popolare” per raccontare come è cambiato lo storytelling nel cinema italiano. Critica proprio nel proiettare un nuovo modo di fare critica attraverso le immagini con l’ampia selezione di “Critofilm>>

<<Cinema che pensa il cinema”. Unica nel segnalare, con il concorso “(Ri)montaggi”, il primo in Italia, i video-essay, i remix, i mashup. Musicale con il muro notturno del “Dopofestival” sfondato da immagini e suoni ancora una volta fuori dagli sche(r)mi. Partecipata con gli incontri mattutini di “Un caffè in Pescheria” dove diverse generazioni di critici e programmatori culturali si confrontano sul futuro del nuovo cinema e quindi anche della nostra manifestazione, sempre in discussione, sempre interrogativa. Animata dalla fantasia degli animatori e dalla sigla di Virgilio Villoresi>>

<<Giovane con l’accoglienza di decine di studenti universitari coinvolti anche nell’unica giuria del festival, perché la loro visione ci interessa, non solo a parole. Precisa nel raccontare dove si annida il male, come nella nostra Africa. Libera nel mostrare ciò che altri non vogliono vedere. Radiografica nel ridefinire le nostre frontiere grazie alla via di fuga del cinema di Tariq Teguia. Speciale nell’accompagnare le visioni in diretta dell’amato e coetaneo Super 8. Combattiva nel seguire la storia per immagini videoteppistiche e di lotta. Femminile nel mostrare come un altro cinema sia possibile, in Russia come da noi. Condivisa, grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questa mia seconda e meravigliosa avventura, con un’unica certezza. È la Mostra che volevamo.>>

Pedro Armocida [dal catalogo generale della 52a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema]

11-Kaili BluesKaili Blues

Otto giorni – dal 2 la 9 luglio– tra passato, presente e futuro del cinema. La 52a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, fondata nel 1965 da Lino Miccichè e Bruno Torri e oggi diretta da Pedro Armocida (ri)parte nel segno del “nuovo cinema, con uno sguardo privilegiato rivolto ai giovani -infatti gli studenti delle Università e delle Scuole di Cinema saranno presenti anche nella giuria, che presieduta da Roberto Andò, sceglierà il film vincitore del Premio Lino Miccichè del Concorso principale- e con un programma densissimo e interessantissimo, tra proiezioni, retrospettive, omaggi, incontri, tavole rotonde e per concludere in bellezza le intense giornate di cinema a gogò, tanto relax e musica al notturno DopoFestival a Palazzo Gradari.

2-The Ocean of Helena Lee di Jim AkinThe Ocean of Helena Lee di Jim Akin

Nella sezione Concorso Pesaro Nuovo Cinema-Premio Lino Miccichè troviamo otto opere prime o seconde in anteprima mondiale, internazionale o italiana, scelte come le più libere, più nuove, lontane anche dall’idea che si ha in genere dei film “da festival”.

Attraverso un percorso lineare e coerente, infatti, si passerà dal ritratto corale di una grande compagnia di teatranti della francese Léa Fehner con il suo Les Ogres (con Adèle Haenel, l’interprete de La fille inconnue dei fratelli Dardenne presentato all’ultima edizione del Festival di Cannes e vincitrice del Premio César come migliore attrice per il film The Fighters – Addestramento di vita di Thomas Cailley), allo sguardo etnologo dell’africano Christopher Kirkley con Akounak Tedalat Taha Tazoughai, passando per il toccante viaggio nella più recondita provincia cinese di Bi Gan nel suo Kaili Blues (Miglior regia al Festival di Locarno – Cineasti del presente), fino al percorso interiore di un giovane affetto da disturbi psichici che, una volta scappato da casa per raggiungere Praga, sperimenterà nuove forme di solitudine in David di Jan Těšitel.

Il viaggio – che sia on the road o interiore – è il filo conduttore dei film della selezione.

Ed è quello che affronterà anche la giovanissima protagonista (interpretata dell’esordiente  Moriah Blonna di cui sentiremo parlare presto) di The Ocean of Helena Lee dell’americano Jim Akin, nella dolorosa elaborazione del lutto materno. Ma la Mostra del Nuovo Cinema è anche politica, nel senso più primordiale del termine, e critica sociale: ecco a chiudere la sezione  il brasiliano Where I Grow Old di Marilia Rocha che, attraverso due complessi ritratti femminili, ci offre il punto di vista di due portoghesi nel Brasile di oggi, e l’egiziano In The Last Days Of The City di Tamer El Said, in cui emerge preponderante il disperato tentativo di “normalità” in un paese sconvolto dalla cosiddetta “Primavera araba” e infine Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala, immigrato di prima generazione dello Sri Lanka, cittadino italiano, che rappresenterà l’Italia in concorso.

Il film, infatti, ci mostra le difficoltà e i conflitti culturali di una piccola comunità relegata ai margini della società che lotta per la sopravvivenza. Attraverso il complesso rapporto fra Sunita, cinquantenne cingalese trapiantata nella provincia nordica italiana, e il figlio adolescente – che rappresenta un perfetto esempio di ibridazione culturale –, Per un figlio diviene metafora di un’Italia interculturale con tutte le sue difficoltà.

1- Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala,Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala

• SATELLITE – Visioni per il cinema futuro è la novità di quest’edizione 2016: a cura di Anthony Ettorre, Annamaria Licciardello, Mauro Santini e Gianmarco Torri,  la sezione panoramica e non competitiva, vuole scavare e restituire la superficie reale, complessa, imperfetta e indefinita, della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale. Non necessariamente giovanissimi, opere prime e inediti che possono anche non rientrare nelle categorie classiche di un concorso, una sorta di “spazio aperto”per opere disomogenee. In questo momento il nuovo cinema, in Italia come all’estero, ha bisogno di aperture, ascolto, spazio per essere visto, prima di tutto, e discusso, anche nei suoi difetti, in un luogo fisico di incontro, al di fuori da quello che è ormai diventato il suo habitat virtuale: il web.

Tra i titoli in programma: Comfort Zone di Perla Sardella, storia di una donna che si mette alla ricerca di uno sconosciuto nei pressi di Dubai o Come il vento di Claudio Romano, una profonda indagine a carattere universale sulla natura sfuggente del tempo, su ciò che poteva essere, è o sarà.

3- Comfort Zone

4- Comfort zoneComfort Zone
5-Come il vento di Claudio RomanoCome il vento di Claudio Romano

• Da segnare in agenda anche la retrospettiva Romanzo popolare. Narrazione, pubblico e storie del cinema italiano degli anni Duemila, in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale: come nella pubblicazione omonima uscita per Marsilio, ci si chiede se il cinema possa ancora  essere un’arte popolare, in grado di raccontare storie per tutti, come un tempo facevano il teatro, il melodramma cantato, il romanzo d’appendice, il fotoromanzo e come il modo della narrazione oggi si trovi necessariamente a dover cambiare.

Saranno presentate coppie o tris di film tra passato e presente, seguendo la falsariga dei generi per comprendere evoluzioni e assonanze narrative tra il cinema di ieri e di oggi: Tutta la vita davanti di Paolo Virzì (2008) e I compagni di Mario Monicelli (1963), due sguardi colmi di amarezza sulle difficili condizioni lavorative tra fine Ottocento e l’era dei call center. Il profetico ed apocalittico Todo modo (1976) di Elio Petri e Viva la libertà di Roberto Andò (2013) che, seppur con poetiche piuttosto distinte, ci mostrano le evoluzioni del cinema politico italiano. Oppure il cinema poliziottesco di Milano calibro 9 di Fernando Di Leo (1972) con quello “senza un solo poliziotto” di Suburra di Stefano Sollima (2015) e Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari (2008), tratto dall’omonimo romanzo di Gianrico Carofiglio, per confrontare e riflettere sull’evoluzione del noir e la rappresentazione dello spazio urbano – dimostrando come i film di genere siano in grado di indagare anche la realtà socio-politica del paese.

6-Tutta la vita davanti di Paolo Virz+¼Tutta la vita davanti di Paolo Virzì
7-Suburra di Stefano SollimaSuburra di Stefano Sollima

In programma anche un omaggio al SUPER 8,con due artisti tra Italia e Canada-Giuseppe Baresi e John Porter- che ostinatamente girano i loro film in pellicola e li proiettano dal vivo in eventi irrepetibili; una retrospettiva completa sul regista algerino Tariq Teguia, che con il suo cinema ridefinisce le frontiere geografiche e politiche dei Paesi del Mediterraneo e la cui arte ha come punto di riferimento Jean-Luc Godard e quella dedicata al Critofilm – termine con cui ci si riferisce ai film sul cinema, ormai divenuto un vero e proprio genere cinematografico, ufficializzato con la vittoria di Novo film di Eryk Rocha come Miglior documentario all’ultima edizione del Festival di Cannes – a cura di Adriano Aprà che ha dedicato al Critofilm anche il primo ebook multimediale della Mostra.

Un ruolo importante sarà ricoperto anche dall’animazione italiana, sia per la sezione Corti in Mostra – Animatori italiani oggi a cura di Pierpaolo Loffreda, che comprende una selezione tra i migliori cortometraggi di animazione italiana, sia per il manifesto e la sigla realizzati da Virgilio Villoresi, tra gli autori più illustri del genere e molto attivo anche nel campo della pubblicità anche per brand di moda come Valentino e Fendi. Immancabile, poi, la consueta sezione Sguardi femminili a cura di Giulia Marcucci, dedicata alle nuove tendenze del cinema russo contemporaneo.

La sigla ufficiale di Virgilio Villoresi:

• Completano la Mostra anche tanti eventi speciali come quello dedicato a Le ragazze del porno, all’interno del quale sarà proiettato in anteprima nazionale l’ultimo cortometraggio di Monica Stambrini, Queen Kong, ed accompagnato dalla tavola rotonda Porno al femminile con la rivista «8 e ½» di Gianni Canova. 

8-Queen KongQueen Kong

14-About love- Sguardi femminili sul cinema russo

About love- Sguardi femminili sul cinema russo

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52a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema/Pesaro Film Festival
Teatro Sperimentale (sala Grande e sala Pasolini)
Centro Arti Visive Pescheria
Palazzo Gradari e Piazza del Popolo
2 – 9 luglio 2016
Qui per il programma completo: www.pesarofilmfest.it