Sguardo di Donna con 25 autrici, 25 storie e 25 sguardi singolari sul mondo, sull’altro, sulla relazione:
Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk.
Queste le artiste in mostra per oltre 250 opere che affrontano i temi profondi dell’esistenza umana: la vita, la morte, l’amore, il corpo mettendo in luce differenze, conflitti, sofferenze, relazioni, paure, mutazioni.
Tutte accomunate dall’essere donne di ogni parte del mondo, tutte sensibili a cogliere la stessa umanità, unicità, in-differenza delle infinite varietà dei soggetti ritratti, nell’intento di sottrarsi alla paura della diversità.
Tutte utilizzano la fotografia come mezzo espressivo per un racconto nello stesso tempo intimo e universale.
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<<Liberandosi da catene di pregiudizi, le autrici hanno scelto di ‘guardare’ la vita e il risultato è un caleidoscopio di immagini potenti ed evocative, ma anche un complesso catalogo di sentimenti, pulsioni e crudeltà, e una riflessione sulla natura dell’amore. Ognuna delle opere contiene qualcosa di ognuna delle altre: un doppio, un riflesso, una citazione, uno scambio di sguardi. “Sguardo di donna” vuole essere una sfida e una forma di narrazione che dipana, come nella tessitura di un arazzo, gli elementi propri dell’esistenza umana: la trasformazione del corpo, la passione accecante, l’inganno, la violenza, ma anche il coraggio, la sfida, l’impresa epica, lo strazio romantico e la coscienza civile, un equilibrio di mondi sospesi sull’abisso. Spesso, in molte delle opere, la solitudine appare come un destino inevitabile e, in un silenzio assoluto, l’intima fragilità delle relazioni diviene quella pietas che ci permette di accettare la vita, anche nelle sue crudeltà>>
(Francesca Alfano Miglietti, Curatrice della mostra)
A firmare l’allestimento, Antonio Marras: con una scenografia capace di trasportare il visitatore all’interno delle storie che si leggono sulle pareti, offre un’esperienza nell’esperienza, creando una parte fondamentale della narrazione attraverso la relazione tra gli spazi della Casa dei Tre Oci e le opere fotografiche.
Marras afferma che l’allestimento di SGUARDO DI DONNA nasce dagli scarti e dai costumi e dagli oggetti abbandonati e dimenticati nei depositi della Fenice: egli ha sempre amato rovistare nei ricordi, riciclare, non buttare via nulla, raccogliere frammenti che vogliono vivere ancora per dotarli di un nuovo significato, di una nuova storia.
<<Progettare una collezione o un allestimento o un’installazione è per me scrivere, raccontare. L’incipit è sempre una storia>>
<<Nel progetto di allestimento per SGUARDO DI DONNA c’è la riflessione sul coraggio, sulla memoria e sullo spirito del tempo: una realtà composita, viva, che si apre alla bellezza, all’altro, all’orizzonte. Una collezione di sguardi che ci ricordano la necessità di un’esistenza densa, attraverso regole di volta in volta trasgredite e rispettate, violate e reinventate. Tutto il mio lavoro è basato sulla fiducia, il dialogo, lo scambio. E anche con questo progetto provo a dar vita a un ambiente motivato, in cui si possa essere coinvolti per sentirsi vivi>> (Antonio Marras)
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SGUARDO DI DONNA a cura di Francesca Alfano Miglietti
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle 43
Giudecca – Venezia
Fino al 10 Gennaio 2016
Orari: tutti i giorni 10.00 – 19.00; chiuso martedì
Tel. +39 041 24 12 332 / info@treoci.org
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