Il nostro “the Best of #Venezia77” tra grande cinema, moda e amore 💕

Il nostro “the Best of Venezia 77” in sei punti, tra grande cinema, moda e amore.

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Anche questa grande kermesse è arrivata alla sua conclusione, ma tutti in fondo sappiamo che questa volta rimarrà nella storia più che mai, essendo il primo grande festival del cinema tornato in presenza post lockdown, nell’era #covid-19: probabilmente in futuro qualche foto delle celebrità  in mascherina finirà anche nei libri di scuola o rimarrà comunque iconica nel tempo.

La Cerimonia di chiusura della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – trasmessa in diretta sabato 12 settembre su Rai Movie, Rai Play e in streaming sul sito ufficiale e sui social della Biennale di Venezia – è stata condotta dalla bravissima attrice e madrina di questa edizione Anna Foglietta, che per noi è stata anche Regina di Stile quasi assoluta (vedi la nostra selezione dei #bestdressed di Venezia77 su ig) ed ha visto inoltre la partecipazione del vincitore del 70° San  Remo, il sempre raffinato cantautore Diodato, che non a caso ha regalato al pubblico una versione rivista di Adesso, uno tra i brani più celebri del suo repertorio e più che mai attuale, in quanto esprime una volontà di sentire in maniera piena e quasi fisica il presente, un presente che oggi spinge noi tutti a una profonda riflessione sulla quotidianità, sul tempo, sulle ambizioni e sui desideri che fino a poco tempo fa apparivano solidi.

Quindi insomma, al di là di tutto, la ripartenza di questo grande evento è stata una bella iniezione di fiducia e così eccoci tornate con il nostro classico The Best of, ossia i momenti topici del festival da inserire negli annali 😉

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1. I DUE  LEONI D’ORO ALLA CARRIERA 2020 alle mitiche Ann Hui e Tilda Swinton

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Non hanno bisogno di presentazione queste due donne praticamente già leggendarie.

A proposito di questi due premi, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller”

“È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale”.

AWARD CERIMONY Ann Hui, Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC by Giorgio Zucchiatti

Prosegue : “Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali ed intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile”.

the Best of Venezia 77
Red Carpet TILDA SWINTON Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC by Giorgio Zucchiatti

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2. Anna Foglietta, Madrina di bravura ed eleganza

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the Best of Venezia 77
Red Carpet opening VENEZIA 77 Anna Foglietta Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC

Apre in Armani e chiude in Armani (ci è piaciuto quest’approccio “circolare”) scegliendo nel corso delle serate anche altri fashion designer ma sempre esaltando la moda italiana. Per me la meglio vestita in assoluto, regina di eleganza e e di stile.

Per chi non la conoscesse (ma credo ben pochi) ecco una breve bio: si appassiona e dedica alla recitazione fin dal liceo, destreggiandosi perfettamente tra pubblicità, teatro,  televisione e  cinema. In tv la ricordiamo per i suoi ruoli in serie di grande successo come La Squadra, Distretto di Polizia, L’oro di Scampia, Ragion di Stato di Marco Pontecorvo, le due stagioni de La mafia uccide solo d’estate e Storia di Nilde in cui interpreta Nilde Iotti raccogliendo numerosi consensi e raggiungendo il 16.2% di share.

Il primo film per il cinema è stato Sfiorati di Angelo Orlando, ma con il ruolo di Eva in Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno ottiene la candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento riceve il premio come miglior attrice di commedia per il 2011. Lavora in molte commedie e nel 2015 è la protagonista femminile del terzo film da regista di Edoardo Leo dal titolo Noi e la Giulia in un ruolo che le vale la nomination ai David di Donatello.

Il 2015 è anche l’anno in cui gira il fortunatissimo e pluri-premiato film per la regia di Paolo Genovese (col quale Anna aveva già lavorato nel 2014 in Tutta colpa di Freud) Perfetti sconosciuti, dove è una delle protagoniste femminili: vince il Nastro d’argento speciale e riceve un’altra nomination ai David di Donatello. Dopo altri ruoli molto apprezzati, nel 2020 è interprete di due commedie cinematografiche: la prima è DNA – Decisamente Non Adatti, con la regia di Lillo e Greg, che a causa dell’emergenza COVID-19 debutta in streaming anziché nei cinema.

Proprio per la sua singolare interpretazione che la vede interprete di tutte le protagoniste femminili di questo film, riceve una la candidatura ai Nastri D’Argento 2020 come migliore attrice di una commedia.

La seconda è l’atteso film di Carlo Verdone Si vive una volta sola all’interno del quale recita insieme a Max Tortora, Rocco Papaleo (insieme al quale nel 2019 condusse il DopoFestival).

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Award Ceremony VENEZIA 77 Anna Foglietta Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC ph Andrea Avezzù

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3. Coppie ad alta dose di  coolness in love ❤️

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Red Carpet OPENING NIGHT Marracash and Elodie, Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC photo by Andrea Avezzù.

Come sempre il Red Carpet è anche il trionfo dell’amour, con coppie di vecchie data o fresche fresche che non si risparmiano in effusioni varie o semplicemente confermano ancora una volta il loro legame in pubblico: noi scegliamo come simbolo di tutti gli innamorati al Festival una coppia all’insegna della musica, giovane, trendy e molto amata dal pubblico ossia Marracash ed Elodie, come sempre una sirena stupenda.

Qui conferma come suo brand prediletto Versace (che aveva scelto anche al Festival di San Remo e il pubblico – noi comprese – aveva molto apprezzato) indossato un abito metal mash “quasi liquido” adattato appositamente per lei in versione long dress (in passerella aw 2020 era in versione mini) per renderlo più calzante per un vero opening  serale importante che si rispetti.

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4. #Family Red Carpet

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Quest’anno abbiamo visto sfilare forse più del solito tante belle famiglie: pargoli teneroni e dolcissimi, pimpanti adolescenti e giovani in via di affermazione con mamma e/o papà vicino.

Ci è piaciuta veramente tanto questa piega molto intima che ha preso il tapis rouge veneziano, perché ha mostrato anche un lato più privato e più umano delle nostre amate e – spesso  viste come irraggiungibili – Star.

the Best of Venezia 77
Red Carpet ONE NIGHT IN MIAMI Nina Verdelli and Alessio Boni Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC photo Giorgio Zucchiatti.
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Red Carpet NOTTURNO Gianfranco Rosi e sua figlia Emma Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC ph Giorgio Zucchiatti
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Red Carpet DOROGIE TOVARISCH (Cari compagni!) il regista Andrei Konchalovsky and family. Credits La Biennale di Venezia-Foto ASAC.
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Red Carpet PADRENOSTRO Pierfrancesco Favino (vincitore della Coppi Volpi per questo ruolo) e suo figlia Lea (che ha debuttato in questo film) Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC photo Giorgio Zucchiatti.
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Red Carpet Abel Ferrara e famiglia, Credits LaBiennale di Venezia Foto ASAC
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 Red Carpet I PREDATORI che vede l’esordio alla regia di Pietro Castellitto (NB scorri sotto per ulteriori info) qui con la sua famosa family, ossia il padre Sergio e la mamma Margaret Mazzantini, scrittrice di successo che noi amiamo tantissimo!!!

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5. I Nuovi Talenti di cui sentiremo moooolto parlare 😊

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Red Carpet MAINSTREAM Actress Maya Hawke Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC by Jacopo Salvi

Maya Hawke, nata a New York nel 1998, è una figlia d’arte già molto apprezzata: figlia dell’icona Uma Thurman e di Ethan Hawke – i suoi genitori si sono innamorati sul set di Gattaca nel 1997 e poi si sono lasciati nel 2005 – ha studiato Arte drammatica a Londra e non sorprende che abbia iniziato a lavorare come modella (come fece anche sua madre) in servizi per Vogue e come testimonial per molti brand internazionali seguitissimi dai giovani, quali ad esempio Calvin Klein.

Si è imposta nella recitazione nel 2017 grazie al ruolo di Jo March nella miniserie tv per la BBC Piccole Donne, ha avuto una parte in C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino, ma ha raggiunto la fama entrando nel cast della amatissima serie Stranger Things di Netflix.

Al Lido ha presentato il film Mainstream di Gia Coppola ed ha letteralmente incantato il pubblico con la sua apparizione deliziosa e solare in un luminoso abito Versace. 

Red Carpet MAINSTREAM Actress Maya Hawke Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC by Jacopo Salvi
PHOTOCALL VENEZIA77 WINNERS Pietro Castellito Credits La Biennale di Venezia Foto ASAC by Andrea Avezzù

Il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA è stato conquistato da Pietro Castellitto per il film I PREDATORI, suo esordio alla regia: già noto come attore (ha esordito a 13 anni nel film Non ti muovere, diretto e interpretato dal padre Sergio e tratto dal romanzo di enorme successo della madre, Margaret Mazzantini) Pietro è stato definito la vera rivelazione del festival. Ne sentiremo molto parlare, questo è certo.

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6. La consacrazione definitiva: grandissima Vanessa Kirby

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Photocall Venezia 77 WINNERS Vanessa Kirby. Credits La Biennale di Venezia. Foto Asac by Andrea Avezzù

Ha vinto la Coppi Volpi come migliore attrice per il suo ruolo intenso e drammatico in Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó: questa è l’assoluta consacrazione definitiva a livello internazionale della bravissima Vanessa – attrice inglese classe 1988, nota ai più per aver interpretato princess Margaret nelle serie THE CROWN – che per me vince anche il premio come #bestdressed giocandosela con la Foglietta.

Assoluta, raffinata, molto glamour con una classe innata e un carisma da vendere (qui alla premiazione in abito Giorgio Armani), ha affascinato il mondo intero con il suo stile e la sua personalità, regalando inoltre due magnifiche prove d’autore: non solo il ruolo con cui ha vinto l’ambito premio,  ma ricordiamo che era a Venezia in gara con ben due film di cui si è molto parlato a livello di critica e pubblico.

Il secondo è The World to Come per la regia di Mona Fastvold, ambientato nello stato di New York nell’Ottocento che narra il rapporto emozionante e intimo tra due donne (entrambe sposate) Abigail  e Tallie, che gradualmente iniziano a capire di non avere alcun modello a cui riferirsi per comprendere la condizione in cui si trovano.

Due #filmdanonperdere di cui aspettiamo con ansia l’uscita in sala!

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