Martin Kippenberger, Ohne Titel (Claudia Skoda mit ihrer Strickmaschine im U-Bahnhof Kottbusser Tor, Berlin), Silbergelatine-Vintageprint, ca. 1976-77 © Estate of Martin Kippenberger, Galerie Gisela Capitain, Cologne

Claudia Skoda un’icona della Berlino Ovest underground anni ’70 -’80

Claudia Skoda. Dressed to Thrill: un’icona della Berlino Ovest underground anni ’70 -’80.

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Siamo sicure che presto torneremo nei musei e per l’occasione ci stiamo preparando a modo: mentre stavo cercando in internet le migliori mostre di moda programmate quest’anno, indipendentemente dalla attuale chiusura o meno delle sedi, giusto per capire come ci si sta muovendo in generale, mi sono imbattuta in questa esposizione super interessante a Berlino, grazie alla quale ho scoperto la figura di Claudia Skoda, di cui oggi vi voglio parlare.

A dimostrazione che pur non potendole visitare fisicamente, le mostre sono vive e vegete e ti arricchiscono e coinvolgono in qualsiasi modalità, anche se-concordo- l’emozione dal vivo non ha eguali. Ma ora veniamo al punto.

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Claudia Skoda posiert auf dem Dach der fabrikneu in ihrer Kollektion „Shake Your Hips“, unbekannter Fotograf, ohne Titel, Polaroid, ca. 1975 ©Claudia Skoda

Claudia Skoda è un’icona della scena underground di Berlino Ovest negli anni ’70 e ’80 che ha rivoluzionato il concetto di maglieria, attraverso le sue creazioni non convenzionali e i suoi spettacolari fashion show, famosi in tutto il mondo. Nata nel 1943 a Berlino, è stata considerata da Elle una delle donne – insieme a Coco Chanel, Vivienne Westwood e Madonna – che hanno plasmato il look del XX secolo. I suoi modelli erano chiamati “knitted genius”e lei “the queen of texture”.

A partire dalla metà degli anni ’70 ha iniziato a collaborare con i migliori creativi del momento e ha riunito  la scena bohémien di musicisti, registi, artisti e designer di moda di Berlino Ovest nella sua fab-rikneu (fabbrica nuova) in un loft in Zossener Straße a Kreuzberg.

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Ulrike Ottinger, Ohne Titel (Claudia Skoda, Tabea Blumenschein & Jenny Capitain), Silbergelatine-Vintageprint, ca. 1977/78 ©Ulrike Ottinger

La mostra al Kulturforum  esplora la vita e il lavoro di Claudia Skoda in sette sezioni tematiche: la sezione fabrikneu, anche attraverso fotografie e film in super 8, si concentra sugli esordi e sulle sue prime sfilate di moda a Kreuzberg, incluse Shake Your Hips (1975), Neues Spiel (1976) e Pablo Picasso (1977).

La sezione successiva esamina il rapporto speciale di Claudia  con la musica. Non solo la sua clientela comprendeva numerosi musicisti, tra cui David Bowie, Malaria !, Tangerine Dream, Neonbabies, Donna Summer, Cher, Tina Turner e Rufus Wainwright, ma le sue collezioni sono anche piene di allusioni a molteplici stili musicali: jazz, glam rock, punk ed electronic music. Nel 1981 addirittura ottenne un grande successo insieme a Rosie Müller con l’EP Die Dominas, pezzo mixato dal pioniere della musica  elettronica, Manuel Göttsching, e la cover del disco è stata ideata e realizzata da Ralf Hütter e Karl Bartos dei Kraftwerk.

Illuminante la terza sezione, dedicata alle sue sfilate spettacolari, in particolare Laufsteg (1978), Big Birds (1979), Trommelfeuer (1982) e Veit Fights (1983). Per ognuna Claudia ha scelto un tema specifico, declinato poi  nello stile, nella coreografia, nella musica e nel design dei poster, a un livello ancora raro nell’industria della moda dell’epoca. Il suo approccio “Gesamtkunstwerk”, che coinvolge una sintesi multidisciplinare delle arti, l’ha resa una pioniera nella presentazione della moda contestualizzata dal punto di vista artistico.

In Big Birds per esempio, non ha voluto la consueta passerella e lo spazio è stato invece suddiviso mediante sbarre di rete metallica e illuminato solo con pochi potenti faretti. Il performance duo australiano Emu è uscito fuori da un grande uovo all’inizio dello spettacolo, accompagnato da un film sui pinguini in Antartide. Dei performers molto truccati ma quasi nudi, dondolavano su un trapezio sopra le modelle, che si muovevano come uccelli al ritmo della musica elettronica.

Skoda li aveva precedentemente inviati allo zoo di Berlino per studiare il comportamento degli uccelli! Memorabile anche la performance sfilata Deep Diving for Whales, concepita più tardi, nel 1997, per il Deutsche Guggenheim. Per quell’occasione ha realizzato a maglia dei colorati bodysuits, dai quali grandi palloncini pieni di elio racchiusi in un tubo sempre di maglia si alzavano verso il soffitto, mentre le modelle si muovevano nello spazio come anfibi.

Rüdiger Trautsch, Ohne Titel (Modenschau Big Birds, Alte Kongresshalle), Abzug auf technisches Papier, 1979 ©Rüdiger Trautsch

E’ stata assolutamente una self-made woman che ha lavorato in modo indipendente sin dall’inizio e soprattutto originale: il suo design e i filati scelti erano molto complessi e prevedeva singoli pezzi da collezione, non era adatto per la produzione in serie e industriale.

Fino al 1980 ha utilizzato fabrikneu come studio e laboratorio promuovendo la sua moda esclusivamente in fiere e sfilate di moda e rifornendo particolari boutique selezionate a Düsseldorf, Parigi, Londra e New York con pezzi da collezione individuali. Skoda ha aperto il suo primo negozio nel quartiere SoHo di New York, su consiglio di David Bowie.

Nel 1988 il Senato di Berlino Ovest le ha commissionato di curare  Dressater – Dressed to Thrill come uno spettacolo multidisciplinare, invitando fashion designers di tutto il mondo. Quando il muro di Berlino è caduto un anno dopo, ha deciso di rimanere nella sua città natale aprendo altri punti vendita.

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Esther Friedman, Ohne Titel (Claudia Skoda in Jazz Hose), Silbergelatine-Vintageprint, ca. 1978 ©Esther Friedman

Claudia ideò l’iconico “jazz” pattern era particolarmente popolare come leggings unisex alla fine degli anni ’70, eppure esaltò sempre valorizzandolo il corpo femminile, proponendo abiti spesso attillati, trasparenti, espressivi,  in sorprendenti combinazioni di colori. Questo approccio giocoso e permissivo al corpo è un segno distintivo di Skoda.

Nella sezione Women’s friendships and roles, la mostra descrive il rapporto tra la  Skoda e le sue collaboratrici e amiche: molto particolari le immagini delle sessioni fotografiche notturne che mostrano come Skoda, insieme a Tabea Blumenschein e Jenny Capitain, si sia imbattuta spontaneamente in look femminili – dalle dive glamour degli anni ’20 alle sex bomb bionde  degli anni ’50 – mentre giocava di fronte all’obiettivo ddella macchina fotografica di Ulrike Ottinger.

La sezione sulla fotografia di moda, che è una delle sue grandi passioni, rivela inoltre il suo approccio insolito e molto moderno: non ha scelto per immortalare le sue creazioni noti e affermati fotografi di moda, ma piuttosto da fotografi d’arte, come Silke Grossmann, Tina Winkhaus e Daniel “DJ Punk” Josefsohn. Per Skoda, la fotografia di moda non riguarda principalmente la presentazione del suo prodotto, ma un concetto estetico, l’umore, la materialità.

Il binomio moda-arte per lei è stato pressoché costante: ad esempio per la sua collezione  knitwear Masterpieces del 1986, in limited edition ha scelto dei design da artisti che appartenevano al circolo Neue Wilde, che avevano fatto parte dell’ex Galerie am Moritzplatz come Rainer Fetting, Anne Jud, Sa-lomé e Luciano Castelli.

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Luciano Castelli, Ohne Titel (Motiv zur Modenschau Big Birds, Claudia Skoda, Tabea Blumenschein), Silbergelatine-Vintageprint, 1979 ©VG Bild-Kunst, Bonn 2021

Luciano Castelli, Ohne Titel (Motiv zur Modenschau Big Birds, Claudia Skoda, Tabea Blumenschein), Silbergelatine-Vintageprint, 1979 ©VG Bild-Kunst, Bonn 2021

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Rich Richter, Ohne Titel (Jenny Capitain in Claudia Skoda, Modenschau Pablo Picasso, fabrikneu), Silbergelatine-Vintageprint, 1977 ©Rich Richter

Con questa mostra personale, la Kunstbibliothek (che ospita la Fashion Image Collection presso la Lipperheide Costume Library, uno degli archivi di immagini e testi più significativi al mondo sulla storia della moda) rende omaggio al lavoro di Claudia Skoda, nella sua città natale, Berlino.

La mostra multimediale presenta circa duecento opere, alcune mai esposte prima, di Claudia Skoda e dei suoi collaboratori della scena artistica, cinematografica e musicale, tra cui Martin Kippenberger, Tabea Blumen-schein, Luciano Castelli, Ulrike Ottinger, Kraftwerk, David Bowie, Jim Rakete e molti altri.

Per la prima volta si trova raccolta insieme una ricchissima documentazione, con molte opere mai esposte pubblicamente, della figura iconica e avanguardista di questa fashion designer ma, nello stesso tempo offre un quadro a tutto tondo dell’incredibile energia, sperimentazione, creatività e mood del periodo ’70-’80 a Berlino Ovest.

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Rich Richter, Ohne Titel (Modenschau Neues Spiel, fabrikneu), Silbergelatine-Vintageprint, 1976 ©RichRichter

Claudia Skoda un'icona della Berlino Ovest underground anni '70 -'80
Gertrude Goroncy, Ohne Titel (Deep Diving for Whales, Deutsche Guggenheim), C-Print, 1997 ©Gertrude Goroncy

Claudia Skoda. Dressed to Thrill è stata curata da Britta Bommert, responsabile della Fashion Image Collection, Kunstbibliothek. Co-curatore: Marie Arleth Skov, ricercatore associato, Kunstbibliothek. La mostra è supportata dagli Hauptstadtkulturfonds. I media partner sono rbbKultur e tip Berlin.

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Kulturforum, Exhibtion Hall
Matthäikirchplatz 6, 10785 Berlin
Special opening hours: Tue–Sun 10:00–18:00, from reopening – 18/07/2021

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A causa dell’attuale situazione pandemica, le date della mostra potrebbero cambiare con breve preavviso.
→ Per info aggiornate qui: www.smb.museum

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