Luigi Ghirri, CCCP 1990, copyright Eredi Luigi Ghirri

Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta

Dilettanti Geniali. Le sperimentazioni della moda nella leggendaria Bologna degli anni’80.

La scena artistica degli anni ’80 a Bologna è qualcosa ormai di leggendario: anni fervidi d’invenzione e creazione di nuovi linguaggi, in perfetta sintonia con ciò che stava accadendo a Londra, New York o Berlino: un decennio forse a volte semplificato in luoghi comuni, dall’edonismo e disimpegno politico, al boom economico, al synth pop commerciale senza dimenticare di mitici paninari e la Milano da bere.

Luigi Ghirri, CCCP 1990, copyright Eredi Luigi Ghirri

La mostra vuole metterne in evidenza l’aspetto creativo e originale che ha dato vita a innumerevoli sperimentazioni in tutti i campi, che hanno influenzato e continuano a influenzare intere generazioni: si sviluppa come un racconto, un atlante eclettico sulla cultura visuale di quegli anni, attraverso una selezione di materiali d’archivio, poster, riviste, vinili, dipinti, disegni e documenti riguardanti la musica, l’arte, il design, il fumetto.

Situazioni caratterizzate dal medesimo desiderio di allontanarsi dall’ortodossia modernista dei decenni precedenti, in cui si delinea il passaggio dalla controcultura alla cybercultura, dall’underground al mainstream, e in cui s’inventano nuove professioni e nuovi stili vita. Ma il filo conduttore non è la nostalgia quanto il desiderio di mappare la creatività meno conosciuta negli anni ’80.

Basta citare solo alcuni dei grandi protagonisti dell’epoca, che hanno segnato la musica, la grafica, la letteratura, l’arte e la moda, come Francesca Alinovi, Giovanotti Mondani Meccanici, CCCP Fedeli alla linea, Pier Vittorio Tondelli, Movimento Bolidista, gruppo Valvoline, Massimo Osti, e la fucina creativa di WP Lavori in corso. Saranno esposti materiali documentari riguardanti la storia del movimento gay bolognese che inizia in modo simile a quella newyorchese.

Se i moti di Stonewall del ’69 sono stati preceduti dalle rivolte degli studenti del ’68, nel ’77 i movimenti studenteschi iniziano un percorso che porterà nel 1982 alla presa del Cassero di Porta Saragozza, punto di riferimento per il movimento LGBT italiano e internazionale, in grado di unire la creatività all’impegno politico, alla condivisione sociale e alla diffusione di una cultura di prevenzione dell’AIDS.

©DanielaFacchinato IkueMori, VillaGuastavillani, Bologna, 1980
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I Bauhaus ritratti da Daniela Facchinato ©DanielaFacchinato

Ma ora osserviamo più da vicino il nostro campo di esplorazione preferito ossia la moda! In questi anni Massimo Osti, nato a Bologna nella metà degli anni ’40, di formazione graphic designer, contamina il mondo della grafica e dell’arte con quello della moda. Utilizza T-shirt come se fossero supporti per disegni e serigrafie, con il brand Chester Perry, nome che rende omaggio alla striscia a fumetti pubblicata su “Linus”, ambientata nell’ufficio acquisti di una ditta americana chiamata appunto Chester Perry.

È un indizio della sua vicinanza con il mondo del fumetto, collabora con Andrea Pazienza quando la Volvo nel 1984 gli commissiona l’ideazione di tute da lavoro. Il marchio Chester Perry fu in seguito trasformato in C.P. Company e divenne fin da subito una label caratterizzata da un know-how speciale, legato a processi di stampa e tintura innovativi, a invenzioni sui materiali e sugli elementi strutturali.

Nel 1987 Osti fu invitato a presentare la sua ultima collezione a Berlino Ovest, in occasione delle celebrazioni del 750° anniversario della fondazione della città di Berlino e il 150° anniversario della nascita dell’industria tessile. Decise di far indossare i suoi abiti a performer invece che a modelli professionisti.

Un ulteriore esempio della sua volontà nel reinventare i codici stilistici nel mondo moda, che lui ha formulato nell’invenzione dello sportswear e dell’urbanwear, pur essendo, come ha scritto il padre della fantascienza cyberpunk William Gibson “il più grande disegnatore di moda maschile meno conosciuto dal consumatore medio” nella prefazione del libro Ideas from Massimo Osti. Parte del suo archivio è ospitato nel China Design Museum di Zhejiang.

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Massimo Osti con auto elettrica M.O, 1987

Diversi progetti di Massimo Osti mostreranno l’unicità del suo percorso creativo, tra questi la collaborazione con la Rainforest Foundation, fondata tra gli altri, da Sting, la pubblicazione del “C.P. Company Magazine”, nel 1984 in italiano, inglese, giapponese e distribuito nelle edicole, il vinile e alcuni frame della performance/sfilata City Sound BERLIN presentata al Reichstag di Berlino, l’uniforme da lavoro per la Volvo, la sponsorizzazione dell’auto elettrica da corsa, progettata dall’architetto Paolo Pasquini nel 1987.

GRAFFIO Modena Sfilata giovani designers 1986

La comunicazione di moda e la pubblicità sono invece reinventate inoltre attraverso il fumetto da WP Lavori in Corso che nel 1982 inizia a importare in Italia – seguendo i tre criteri di autenticità, qualità e ricerca- marchi d’abbigliamento casual dagli Stati Uniti ora popolari, ma che in quegli anni erano pressoché sconosciuti come Avirex, Paraboot, Vans, facendo disegnare diversi suoi house organ all’agenzia di pubblicità A.G.O. (Alcuni Giovani Occidentali), fucina creativa che raccoglieva i più significativi illustratori e designer italiani.

Esperienza dirompente che vede nelle pagine disegnate tra il 1986 e il 1988 da Massimo Iosa Ghini, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori e Filippo Scozzari un nuovo modo di fare ricerca, grazie a interlocutori illuminati come i fondatori di Wp Lavori in Corso, Giuseppe e sua figlia Cristina Calori. W.P. Lavori in Corso, è oggi un gruppo internazionale, la cui mission è la ricerca, distribuzione e licenza dei migliori brand originali provenienti da tutto il mondo. W.P. è proprietario dei marchi Baracuta, B.D. Baggies. e Avon Celli, ed è inoltre distributore in esclusiva dei brand Barbour, Blundstone, Deus ex Machina, C.T. Plage e Palladium.

Massimo Iosa Ghini per WP Lavori in Corso, 1984
WP 30 anni courtesy W.P. Lavori In Corso

La rete di vendita di W.P. Lavori in Corso comprende 3 Barbour Store, 1 Baracuta Store, 8 WP Store e ricordiamo che – dotata di una capacità innata di fiutare trend futuri – WP ha sviluppato il primo concept store italiano, commistione ante litteram di abbigliamento, oggettistica, libri, giornali, arte, musica, fumetto, con contaminazioni e prodotti da tutto il mondo. : un’impresa all’avanguardia sui tempi come il fatto di farsi fin da subito promotrice di un concetto di marketing contrario all’acquisto mordi e fuggi, di un contenitore dove nasce una relazione tra il cliente e il brand, spinto dalla curiosità verso marchi dal carattere heritage, muovendosi fuori dai canoni dei trend, estraneo ai cicli del fast fashion della moda.

Barbour Calcite Wax campaign courtesy W.P. Lavori In Corso
Baracuta courtesy W.P. Lavori In Corso

Saranno presentati alcuni cataloghi realizzati da A.G.O, i quadri di Marcello Jori e Massimo Iosa Ghini per WP, mentre un quadro di Filippo Scozzari sarà esposto nel WP Store di via Clavature 4 a Bologna.

Nell’ambito del costume invece, a partire dalla fine degli anni Ottanta, ad alimentare la scena underground prima italiana poi internazionale è Slam Jam. Fondata da Luca Benini nel 1989 a Ferrara, Slam Jam nasce distribuendo marche al tempo poco conosciute come Stussy e promuovendo esperienze provenienti dalle diverse scene underground, quando termini come streetwear non erano stati ancora coniati. Nel corso del tempo Slam Jam ha connesso linguaggi eterogenei come moda, musica, arte e clubbing.

Realtà eclettica, si è evoluta diventando anche piattaforma culturale pur mantenendo viva la propria natura, sempre attenta a intercettare e connettere attitudini urbane affini al suo DNA.

La scuola di fumetto bolognese ritratta in un disegno firmato Andrea Pazienza- Filippo Scozzari

Non dimentichiamo inoltre la formazione del gruppo Valvoline: composto da Lorenzo Mattotti, Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Igort, Marcello Jori, Jerry Kramsky, Massimo Mattioli e Charles Burns  che si incontrano a Bologna nel 1983, rende il disegno un linguaggio particolarissimo che crea cortocircuiti con la pittura, il fumetto e ovviamente la moda.

Oltre a “Frigidaire” pubblicarono su “Metal Hurlant”, “L’Eternauta”, su numerose pubblicazioni internazionali e furono invitati da Anna Piaggi — tra le più estrose e originali giornaliste di costume internazionali — a illustrare servizi di moda per “Vanity”, trasformando il fashion shooting in disegno di moda. Nel luglio 1984 la rivista aveva affidato solo alcune immagini di moda ai membri del gruppo Valvoline, ma nei numeri successivi furono realizzati a fumetti pressoché tutti i servizi di moda.

In mostra saranno raccolti disegni di Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Massimo Iosa Ghini, Marcello Jori.

Massimo Iosa Ghini, Illustrazioni per la rivista Vanity, modelli di Krizia, 1984

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Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta
Dal 19 ottobre 2019 al 5 gennaio 2020
A cura di Lorenza Pignatti
Art direction di Alessandro Jumbo Manfredini
Padiglione de l’Esprit Nouveau
Piazza della Costituzione 11
Bologna

Inaugurazione venerdì 18 ottobre 2019, ore 18
⇒ Ingresso libero

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