International Fashion Show di Bologna

#InternationalFashionShow di Bologna.

Con un grandissimo successo di un pubblico affettuoso e attento nonché estremamente variegato, tra addetti ai lavori, appassionati di moda o anche semplicemente curiosi sempre attenti a cogliere le novità del momento, è andata in scena giovedì 26 settembre la suggestiva ed elegante sfilata conclusiva di una due giorni breve ma intensissima, tutta dedicata alla moda internazionale organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in occasione della #BDW2019.

Dopo l’inaugurazione di una mostra che ha proposto manufatti esclusivi realizzati con perizia e sapienza artigianale, senza dimenticare un tocco cool accompagnato dall’imprescindibile slancio artistico di studenti provenienti da svariate geografie e una mattina ricca di interventi illuminanti sulle più svariate tematiche della didattica del fashion design, spaziando dal costume design, alla textile art fino al linguaggio audace ma denso di stratificazioni culturali del burlesque, il culmine della manifestazione ha raggiunto punte di estrema bellezza con il fashion show ospitato dalla Sala Biagi, prestigiosa sala conferenze affrescata dell’antico Complesso del Baraccano, grazie alla collaborazione con il Quartiere Santo Stefano.

Mostra Accademia di Belle Arti di Bologna, Aula Curlandese e Clementina: alcuni abiti della collezione “Looking up to Dubuffet” seguita dalla docente Alina Maria Griga della National University of Arts di Bucharest.

Ad aprire la passerella L’Incompiuto Omaggio a Giambattista Valli e alla seduzione dell’Unfinished nell’arte, deliziosa e raffinatissima capsule ispirata da una suggestione narrativa della scrittrice Patrizia Finucci Gallo ad esprimere la ricchezza concettuale di un’opera in divenire.

Coordinato dalla docente di Fashion design Rossella Piergallini, il lavoro prende le mosse da dieci modelli di abiti non finiti dello stilista Giambattista Valli, provenienti dall’archivio Les Copains e appartenenti alla collezione privata della scrittrice: gli studenti sono stati chiamati a completarli e rielaborarli, ragionando sul divenire, sulla ricchezza di ciò che non è finito non perché non riuscito ma perché in continua trasformazione, sull’inventiva non come semplice estro individuale ma come interazione col lavoro altrui passato e presente, sul gesto creativo come apertura contro un’idea di bellezza dai contorni chiusi, definiti una volta per tutte.

Il risultato, pensato come omaggio a uno dei più importanti e amati stilisti contemporanei, è decisamente sorprendente e di altissimo livello. Un racconto a più voci delle nuove leve del fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Bologna Elahe Armshodeh, Giovanna Cariello, Alessandro Falce, Delfina Iryna Rava, Scalco Giada, Wei Jia Jia, Matilda Mulhaxhia, Divina Nuzzo, Alessia Scopece, Sofia Setti: alle prese con un’idea di moda come continua decostruzione, recupero, riassemblaggio, e dell’abito come incrocio di storie e di vite, di chi li disegna e di chi li indossa.

A seguire altre capsule collection sempre caratterizzate da scelte che virano tra il classico e lo sperimentale in perfetto equilibrio, come la romantica e femminile“Street of dreams” di Dino Dzinovic, giovane talento di origine Serba e Oberfläche di Marta Caretto, diplomata al Biennio di Fashion Design presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Hanno decisamente  lasciato un segno le collezioni selezionate per l’occasione „Looking up to Dubuffet(alcuni capi come sapete già sono stati esposti in mostra) e „Mare Nostrum” dalla National University of Arts di Bucharest. „Looking up to Dubuffet” , coordinata dalla docente Alina Maria Griga della Facoltà di Arti decorative e Design è ispirata al celebre  pittore e scultore, iniziatore del concetto di “Art Brut” / “Raw Art” ed è una traduzione in moda della sua originale visione artistica: da un punto di vista estetico, la lezione di Dubuffet  ha offerto direttamente una chiave,  in cui le aree bianche ben definite da linee decise nere sono il punto di partenza per la creazione degli oggetti costume.

Il moderno linguaggio artistico di Dubuffet è stato trasposto in creazioni che gli studenti Mircea Negrilă, Andreia Theodorescu Posea, Salajanu Irina, Ana Maria Dobre, Emma Palm, Balsamo Francesca, Denisa Elena Grindei, Diana Lionte Malus e Mihaela Popescu hanno realizzato comprendendo la complessità della costruzione del modello tridimensionale e usando tecniche specifiche, simili a quelle dell’artista, come quelle del montaggio e del collage.

L’integrazione della moda nel fenomeno delle arti visive è una base costante per il Dipartimento di Moda dell’Università Nazionale delle Arti e questo approccio emerge anche dalla collezione „Mare Nostrum” – curata dalla docente Alina Gurguță e realizzata dagli studenti Baciu Raluca, Grindei Denisa, Mîrlogeanu Denisa, Miu Beatrice – che esprime la profonda ammirazione delle idee dei Romani, riguardo alla loro apertura verso le tradizioni artistiche di tutto il nazioni che formarono l’Impero. 

Il progetto sottolinea la bellezza del Mar Mediterraneo, come si evince dal predominare nella palette del colore blu, declinato in innumerevoli sfumature, a partire dal più scuro e profondo del fondale marino al più delicato e tenue del cielo: un colore che ha anche forti valenze simboliche importanti per tutto l’orizzonte europeo e presente non solo nelle meraviglie  che la natura ci offre,  ma anche negli spazi più intimi dell’alta spiritualità, che propone la contemplazione di un mondo ideale ed eterno.

Con l’augurio che tali sinergie internazionali possano essere sempre più proficue e frequenti in futuro, vi lasciamo con qualche scatto del backstage, che rende l’idea della bellezza, del lavoro, della creatività e della passione dei grandi professionisti che si muovono dietro le quinte per dare vita a uno spettacolo unico curato a 360° gradi come questo.

Ecco quindi il lavoro eccezionale dall’esperto team di Orea Malià, che si occupato con il suo ormai noto estro artistico di tutte le acconciature, dal sofisticato sapore vintage, reinterpretato in chiave contemporanea strizzando l’occhio alle tendenze urban che oggi sono la chiave di lettura più all’avanguardia del fashion ed accompagnato dal sempre favoloso makeup di Valentina Arcilesi.

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Crediti:
Quartiere Santo Stefano
Il salotto di Patrizia Finucci Gallo
Models: Be Inspired
Hair styling: Orea Malià
Make up: Valentina Arcilesi
Sound: Sado Sabbetta
Photo sfilata e mostra: Alex Mazzucchi
Illustrazione Fashion Power 2019: Alfonso Fraia
Design grafico: Daniele Putzu
Foto Backstage:  Special Thanks Bea Orea Malià
COMITATO ORGANIZZATIVO Accademia Belle Arti di Bologna
 Conference: Fabiano Petricone
Coordinatore del corso di Fashion Design, Docente di Metodologie e tecniche della comunicazione
 Exhibition and Fashion show: Rossella Piergallini
Docente di Fashion Design

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